Capitolo 30

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Se dovessi trovare un termine adatto che mi rispecchi in questi giorni credo che sia distrutta. La stanchezza si era impossessata di me, in tutti i sensi: la passione di Niccolò qui a Barcellona era aspettare e vedere l'alba in spiaggia, restare un po' a fissarla e successivamente correre in hotel il tempo di una doccia molto veloce, vestirsi, prendere il necessario, colazione assieme agli altri e poi andare alle lezioni nell'accademia spagnola

-Azzurra..- sussurra Lara dandomi una gomitata, mi rimetto dritta tornando poi a prestare attenzione a ciò che veniva detto dall'insegnante. Eravamo stati fortunati dal momento in cui il nostro insegnante riusciva a cavarsela bene con l'italiano dato che da ragazzo ha vissuto in italia per molti anni, quindi era un vantaggio. Al contrario per i ragazzi di musica, il loro tempo veniva passato maggiormente a trovare gesti in comune per potersi capire, almeno così mi aveva spiegato Niccolò

-Sono stremata, il mio corpo implora di dormire quelle famose otto ore se non di più- dissi coprendo subito dopo uno sbadiglio, avevo anche perso il conto di quanti ne avevi fatti nel giro di cinque minuti

-Dovreste smetterla tu e mr. tattoo di fare le ore piccole- replicò Maria, non aveva poi torto. Erano giorni che non restavo ferma neanche un attimo, non dormivo il necessario e facevo tutto così di fretta che avrei giurato di incontrare me stessa nel bel mezzo della stanza prima o poi. Tutte le giornate erano uguali: lezione nell'accademia spagnola, pranzo, visita della città, doccia veloce, cena, discoteca e per finire spiaggia con Niccolò, il tutto senza mai fermarmi.

Finalmente la giornata in accademia era terminata, dopo esserci dati una rinfrescata e aver recuperato le nostre cose uscimmo dal grande istituto dove ad aspettarci c'erano i nostri insegnanti. Non appena ci furono tutti i presenti salimmo sul bus che ci avrebbe riportato in hotel. A quanto pare avevano pensato di darci qualche giorno libero in vista del fine settimana, dicendoci che nonostante fossimo in Spagna avrebbero comunque mantenuto i ritmi della nostra accademia italiana, ci fu un boato che fece scuotere la testa agli insegnanti divertiti dalla scena.

-Bagno in piscina, chi ci sta?- disse improvvisamente Matteo, uno degli amici di Niccolò. Fare il bagno in piscina non era nei programmi della giornata, ma avevamo fatto bene ad indossare il costume poiché faceva anche caldo per essere Aprile

-Io ci sto, fa 'n caldo che se more- replicò Giacomo sfilando la maglietta seguito da Matteo e Niccolò. Avevo visto diverse volte Niccolò a torso nudo, conoscevo ogni angolo della sua pelle tatuata e non, ma questa volta per un motivo a me sconosciuto restai colta di sorpresa. I tre ragazzi, seguiti da altri ragazzi e qualche ragazza si tuffarono in piscina ovviamente dopo il consenso del receptionist dell'hotel, nonostante il baccano che facevamo era sempre gentile e disponibile con noi. Restai seduta a chiacchierare con Maria e Lara ancora indecise sul da farsi

-Azzurra dai tuffiamoci anche noi- mi implora quasi Maria, aveva tolto le infradito e il copri costume, stessa cosa fece Lara

-Guarda che manchiamo solo noi in acqua- sbuffò Lara incrociando le braccia al petto - e per la cronaca, qualcuno in acqua non smette di toglierti gli occhi di dosso, non hai motivo di vergognarti- disse indicandomi con un gesto della testa verso la direzione di Niccolò

-Okay va bene, andiamo. Dio siete insopportabili- mi alzo togliendo il copri costume e le infradito posando tutto accuratamente accanto al lettino

NICCOLÒ.

Mi tuffo in acqua assieme agli altri ragazzi e qualche ragazza. Azzurra era rimasta seduta a chiacchierare con Maria e Lara. Le due tentavano in tutti i modi di convincere Azzurra a tuffarsi e sorrisero vittoriose quando finalmente decide di alzarsi. La vidi togliere il copri costume e subito mi apparve davanti una versione di Azzurra che non sapevo neanche io il motivo per cui avevo appena iniziato ad adorare dire che il costume verde scuro le donava era davvero dire poco anche se per me Azzurra avrebbe potuto indossare qualsiasi cosa sarebbe stata splendida e perfetta lo stesso ai miei occhi. Sciolse i capelli scuotendoli con le mani per poi legarli nuovamente in una coda disordinata

-Moriconi chiudi la bocca che ti entrano le mosche- mi prese in giro Lara risvegliandomi dai miei pensieri, feci un sorrisetto beffardo e la schizzai subito dopo

-Scusa ho gli spasmi e il braccio no sta fermo vedi? Continua a schizzà- risposi con ancora il mio sorrisetto beffardo

-Sei morto Moriconi, morto- rispose a tono Lara puntandomi il dito contro ma scoppiai a ridere perché la scena era davvero buffa, finalmente entrano in acqua Azzurra si tuffa e non la vedo riemergere dato che Lara continuava a schizzarmi costringendomi a tenere gli occhi chiusi. Sento toccarmi la spalla, il suo tocco lo riconobbi subito ma non appena mi giro Azzurra mi schizza l'acqua in piena faccia scoppiando a ridere poi, con le mani tolgo l'acqua dal viso e le afferro le gambe alzandola di poco

-Nicco mettimi giù- dice ad alta voce scoppiando a ridere

-Chiedi perdono per ciò che hai fatto- le rispondo con tono divertito

-Mai!- scoppia a ridere ed io in risposta la metto giù facendola fare un tuffo goffo, non appena riemerge si sposta i capelli che le erano caduti sul viso - Niccolò Moriconi, sei spregevole!- ribatte battendo le mani sull'acqua schizzandosi da sola facendomi ridere

-Spregevole? Ma se m'hai detto te de metterti giù- rispondo avvicinandomi a lei, mi allaccia le braccia al collo continuando a ridere. Le do un bacio veloce sulle labbra e subito dopo ci avvicinammo agli altri, passammo la mezz'ora seguente a ridere, scherzare ed a fare qualche gioco per passare il tempo.

Era ormai sera e avevamo appena finito di cenare e per cenare si intende patatine fritte e della carne, le unice cose più commestibili di tutto il buffet che l'hotel aveva da offrire. Ero fuori l'entrata dell'hotel assieme a Giacomo e Matteo per fumare come al solito la nostra sigaretta dopo cena, tra non molto saremmo saliti in camera ed era tutto il giorno che pensavo di chiamare i miei migliori amici e i miei genitori come ogni sera

-Scusate ragazzi, non è che avreste da accendere?- una voce femminile  interrompe i nostri discorsi

-Certo, tieni- le dico porgendole l'accendino che mi viene restituito non appena la sua sigaretta era fumante

-Grazie- dice aspirando un tiro e sbuffando via il fumo pochi secondi dopo - da quanto siete qui?- dice poi dopo cercando di intrattenere una conversazione

-Quattro giorni- risponde Giacomo, perdo il filo del discorso perdendomi a guardare poi la ragazza: non era molto alta, su per giù era all'incirca sul metro e sessanta. Aveva i capelli lunghi e neri, magrolina e ben vestita ma la cosa che mi aveva catturato di lei nel guardarla erano i suoi occhi verdi. Era abbastanza raro trovare degli occhi così chiari, e ad essere sincero erano davvero ipnotici

-È sempre così silenzioso il vostro amico?- Matteo mi da una leggera gomitata per farmi risvegliare dallo stato di trans in cui ero

-Il più delle volte- rispondo recuperando il cellulare dalla tasca per controllare l'ora

-Mi chiamo Alba, sei l'unico a non avermi detto il tuo nome- dice guardandomi con quegl'occhi ammalianti

-Nic.. Niccolò- rispondo balbettando, ma che mi succedeva? Non avevo mai balbettato prima d'ora, neanche con Azzurra mi era mai successo

-Bene, ora scusatemi ma devo andare le mie amiche mi stanno cercando. Spero di rivedervi- dice non togliendomi gli occhi di dosso, salutò con un gesto della mano e andò via. Cercavo di metabolizzare e trovsre un perché ai miei comportamenti, ma qualsiasi sia stata la risposta ero certo che non sarebbe finita nel migliore dei modi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 26, 2020 ⏰

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