Una volta qualcuno mi disse che non dovevo affezionarmi troppo alle persone perché poi era inevitabile che prima o poi queste deludono e ci fanno star male. Stentavo a credergli nonostante ne avessi passate di peggiori, me lo ripeteva in continuazione. Forse era il suo fare protettivo e il suo volermi bene o era solamente la sua indole da psicologo che lo spingeva a dirmi questo. Stentavo a credergli perché essendo ingenua ho sempre cercato il buono nelle persone, ho sempre pensato che le persone possono cambiare, ho sempre pensato che a volte le persone non deludono, che anche le persone più cattive hanno un briciolo di cuore, quel tanto che le spingono a non far soffrire qualcuno ma mi sbagliavo.
Dopo aver guidato per quasi un'ora arrivo dove si trovava Niccolò con tutti gli altri. Federica era tornata per qualche giorno e tutti avevano pensato di darle il bentornata, anche se momentaneo e quindi Niccolò mi aveva mandato un messaggio chiedendomi se lo avessi raggiunto poiché gli faceva piacere che io fossi li con lui. Parcheggio l'auto non molto distante dall'entrata, il tempo non era dei migliori e pensai che sarebbe iniziato a piovere da un momento all'altro infatti non appena esco dall'auto qualche gocciolina cade sul mio viso. Cammino a passo spedito all'interno del locale cercando con lo sguardo Niccolò e gli altri trovandoli poco dopo, mi avvicino a loro salutandoli tutti. Niccolò mi salutò a stento, probabilmente Federica non sapeva che l'aveva lasciata a causa mia e che in un certo qual modo io e il ragazzo in questione avevamo iniziato una relazione subito dopo il concerto di Vasco-Ciao Fede, è un piacere vederti- le dico dandole due baci sulle guance che lei ricambia all'istante. Una cosa che avevo notato era che non si staccava un attimo da Niccolò creandomi un leggero fastidio ma cercai comunque di stare tranquilla.
La serata continuava, mi divertivo a tratti e la maggior parte del tempo lo passavo a chiacchierare con Adriano e la sua fidanzata. Una ragazza davvero molto carina e si vedeva dal modo in cui lo guardava che stravedeva per Adriano e la cosa non poteva che essere reciproca. Mi guardo intorno non vedendo più Niccolò nei dintorni
-Adri scusami, hai visto Niccolò?- chiedo di getto interrompendo il suo discorso
-No Azzù, ma sarà andato fuori a fumare- mi risponde piegando le spalle. Mormoro uno scusate ed esco fuori dal locale. La scena che mi si presentò davanti era di sicuro l'ultima cosa che avrei voluto vedere o scoprire, Federica e Niccolò che si baciavano. Sentii la terra mancarmi sotto i piedi e il dolore fastidioso che avevo in petto aumentare. Aveva ragione chi mi avesse detto che le persone deludono, aveva ragione chi mi avesse detto che non bisogna mai affezionarsi troppo, quel qualcuno che mi aveva detto quelle cose aveva ragione. Restai inerme, ferma ad osservare la scena. Le lacrime scendevano a fiumi sulle mie guance e senza neanche rendermi conto di ciò che stavo facendo mi avvicinai ai due ragazzi
-Spero tu sia contento Niccolò- dico in un sussurro, sentendo la mia voce il ragazzo di si gira sgranando gli occhi
-Azzurra no..- tentò di parlare ma venne interrotto dal sonoro schiaffo che gli diedi. Non dissi nulla, mi voltai rientrando dentro per recuperare le mie cose
-Azzurra! - riconobbi la voce di Adriano che probabilmente vedendomi in che condizioni ero si chiedeva cosa stesse succedendo, lo vedo girarsi verso la porta d'entrata dove fecero la loro comparta Niccolò e Federica capendo poi all'istante cose fosse successo - Azzù fermai, non ti faccio guidare combinata così!- esclama poi afferrandomi per un braccio
-Adriano lasciami, voglio tornare a casa- dico in un sussurro,in risposta però Adriano afferra le chiavi dell'auto dalle mie mani e seguito dalla sua fidanzata mi riportarono a casa.
Mi sentivo distrutta, sopraffatta dalle troppe emozioni accumulate. Fissavo il vuoto mentre Giada, la fidanzata di Adriano, mi accarezzava dolcemente i capelli nel tentativo di farmi calmare, il cellulare non smetteva di squillare mostrando il nome di Niccolò e sullo sfondo la foto di Niccolò al concerto di Vasco, una delle mie preferite. Bloccai il cellulare e in automatico anche la suoneria consegnando poi il telefono ad Adriano che mi guardò corrugando la fronte
-Non ho voglia di sentirlo o vederlo, per favore- dissi iniziando a piangere di nuovo. Mai mi ero sentita così fragile prima d'ora, ho sempre pensato di essere diventata forte dopo tutte le cose che mi sono successe ma mi sbagliavo, mi sbagliavo ancora una volta.
-Ti va di dirmi cosa è successo?- chiede Adriano con tono premuroso porgendomi un bicchiere d'acqua che bevvi a piccoli sorsi, annuii con la testa iniziando poi a raccontare ciò che avevo visto e il modo in cui si comportava Niccolò
-Perché è così coglione? Ti giuro che non appena lo vedo dovrà darmi una spiegazione- dice con un velo di rabbia
-No Adri, domani se starò meglio cercherò di chiedergli spiegazioni. Non voglio che voi litigate o cose simili, posso farcela- rispondo dopo essermi calmata del tutto ma nonostante mi fossi calmata dentro di me tutto era in subbuglio e in forte contrasto: la voglia di non vederlo era forte così come la voglia di riempirlo di botte ma allo stesso tempo volevo vederlo per avere una spiegazione plausibile per ciò che aveva fatto anche se questo avrebbe comportato sentirmi dire che non era come sembrava, la scusa più vecchia del mondo. Dopo qualche ora Adriano e Giada andarono via, avevo insistito che prendessero la mia macchina poiché ormai era troppo tardi per ritornare al locale dove Adriano aveva parcheggiato la sua, dopo molte insistente sono riuscita a convincerlo a patto che l'indomani fossi andata con lui in modo che potesse prendere la sua. Li ringraziai forse infinite volte, scusandomi del fatto che avessi pianto restando in silenzio la maggior parte del tempo. Adesso invece mi ritrovavo nel letto, mi giravo e rigiravo cercando di dormire ma questa sera il sonno mi aveva letteralmente abbandonata, il telefono squilla per la milionesima volta, un altro messaggio da parte di Niccolò
Apri sta porta, la sfondo!
Decisi di aprire, no per il fatto che fosse venuto fin qui per tentare di giustificarsi o per tentare che io lo perdoni così seduta stante. Decisi di aprire perché non volevo succedesse il macello e non volevo di certo trovarmi senza porta di casa. Apro la porta e mi ritrovo la figura di Niccolò avanti ai miei occhi, aveva l'aria veramente dispiaciuta ma in confronto alla mia che era distrutta forse non era neanche paragonabile
-Che cosa vuoi?- dico con tono freddo cercando di trattenere il più possibile le lacrime
-Ti prego Azzù famme spiega quello che hai visto- si passa una mano tra i capelli probabilmente per il nervoso, esco sul pianerottolo socchiudendo la porta alle mie spalle, l'ultima cosa che volevo era che mia madre ascoltasse la nostra conversazione che sarebbe stata tutt'altro che civile
-Fammi indovinare, non è come sembra? Quanto è vecchia questa scusa Niccolò? Anche se fosse, pensi che io ci creda? Pensi che io creda al fatto che i miei occhi non abbiano visto bene? Cosa Niccolò?-
-Azzurra ti prego, ero uscito a fumare per cazzi miei è stata lei che mi ha seguita, ha iniziato a provarci in tutti i modi e io continuavo a dirle che non volevo perché per lei non provo più nulla- iniziò a spiegare dopo essersi accorto di avere la mia totale attenzione - è stata una frazione di secondo prima che m'è saltata addosso e mi ha baciato. È stata lei Azzù me devi credere-
-Avresti potuto respingerla, ti ho visto Niccolò. Cazzo! Non ci hai neanche provato!-
-Tu pensi che io non lo abbia fatto vero? Credi che io provi ancora qualcosa per lei, non è così?- mi chiese, e ad essere sincera si..pensavo che davvero forse così o forse era solo la rabbia che mi facesse pensare ciò
-Non so più a cosa credere Niccolò. Io non lo so più. Ti prego lasciami in pace- gli dissi poi in modo supplichevole, avevo la teata che mi scoppiava a causa degli innumerevoli pianti e avevo bisogno di staccare il cervello e pensare a tutta questa situazione
-Farò in modo che tu mi creda, ti chiedo di darmi un'altra opportunità. Ti prego Azzurra, rimedierò- i suoi occhi erano lucidi e il suo tono sembrava davvero sincero, senza pensarci su decisi di accettare perché una seconda possibilità la meritano tutti, o quasi..
-Va bene, ora però lasciami sola...per favore- gli dissinon riuscendo a reggere più il suo sguardo, non disse nulla restò li a fissarmi mentre rientravo in casa e chiudevo la porta alle mie spalle. Mi appoggio contro di essa e scivolo fino al pavimento mettendo le gambe al petto con la teata appoggiata su di esse, non deludermi di nuovo Niccolò..non farlo.
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Dodici-ULTIMO
Фанфик-Ballare è tutta la mia vita, riesco a sentirmi me stessa- gli dico osservandolo a lungo - tu perché scrivi?- -Ho sempre scritto, forse per sentirmi meno solo- mi risponde piegando le spalle - mi esprimo meglio così-