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Nei successivi due giorni, Jimin cercò di evitare il più possibile il resto dei suoi amici, in particolar modo Namjoon.
Non ce l'aveva con lui, perché quella che gli aveva posto era una domanda del tutto lecita, solo che si vergognava per il modo in cui aveva reagito, e inoltre molto probabilmente Namjoon aveva capito che avesse mentito.
Voleva evitare che riportasse a galla l'argomento, e in più sentiva di avere bisogno di tempo per riflettere.

Poco lontano dalla sua scuola, aveva trovato un parco semi abbandonato, calmo e silenzioso, così aveva deciso di passare lì la maggior parte del suo tempo.

C'era un salice, in quel parco  e gli piaceva stare seduto sotto ai suoi rami, nascosto dal resto del mondo.
Non ci sarebbe stato bisogno di nascondersi lì sotto, perché non aveva mai visto nessuno venire lì, ma adorava l'idea di essere in un mondo tutto suo.

Nemmeno il ragazzo dai capelli verdi era arrivato a seguirlo fino al parco, e gliene era immensamente grato.

Aveva provato a dire a Jinyoung di passare un po' di tempo con lui per provare a distrarlo, perché da un po' di tempo a quella parte il suo ragazzo aveva sempre da fare e non passavano molto tempo insieme, ma la risposta era stata negativa, ovviamente.

In realtà non era nemmeno certo che gli dispiacesse.

***

Si stava facendo buio, riusciva bene a vederlo attraverso i rami del salice, quindi decise di tornare a scuola.
Prima di tornare in camera, però, volle passare dalla caffetteria, dato che si trovava in quel parco da prima di pranzo, perciò non mangiava da quella mattina.

Ma appena entrato sentì una voce familiare poco distante.
Si voltò, cercando di capire da dove venisse la voce, ed individuò proprio Jinyoung seduto ad un tavolo non troppo lontano dall'entrata.

Non sembrava averlo notato, così si prese un po' di tempo per osservare con chi fosse e cosa stesse facendo.

Davanti a lui era seduto un ragazzo alto, con dei buffi capelli giallo canarino- "Ma c'é qualcuno con dei capelli normali in questa scuola?" pensò, per poi ricordarsi della propria capigliatura-, gli dava le spalle, ma evidentemente stava dicendo qualcosa di molto divertente, a giudicare dalle forti risate del suo ragazzo.
Poi gli venne in mente che, quel giorno, Jinyoung gli aveva detto di essere impegnato tutto il pomeriggio.

Si sentì improvvisamente offeso, al realizzare che il suo ragazzo avesse preferito stare con un tipo dai capelli color evidenziatore piuttosto che con lui.

Ma poi pensò che forse quello fosse il suo compagno di stanza.

Jinyoung gli aveva detto molteplici volte che quel ragazzo non volesse essere visto, e magari, se fosse stato in un altro momento, avrebbe anche rispettato la sua volontà andandosene e non cercando di capire chi fosse.
Ma gli dava fastidio che Jinyoung desse sempre buca a lui per stare con quel ragazzo, quindi non gli importò che volesse tenere la propria identità nascosta, e si avvicinò a loro.

"...davvero! E ti ho raccontato di quella volta in cui- Jimin, che ci fai qui?" chiese il castano non appena notò il minore, smettendo di ridere.
Anche il ragazzo color evidenziatore si voltò a guardarlo, e Jimin notò con grande dispiacere che fosse estremamente carino. Aveva dei grandi occhi scuri, le labbra fine ma rosee, e gli ricordava leggermente Jungkook.
"Ciao anche a te, hyung. Passavo di qui e ti ho visto, così ho pensato di passare a salutarti. Non ci vediamo da qualche giorno, pensavo che fossi impegnato anche oggi" gli fece notare, cercando di ostentare un sorriso e di non far trasparire il suo fastidio.

Continuò ad ignorare l'altro ragazzo, sentendo però il suo sguardo curioso su di sè.

Il castano si grattò la nuca, evidentemente in difficoltà:" Oh, si, avevo una lezione che poi però è saltata".
"Potevi chiamarmi".
"Credevo avessi da fare. Ti vedo spesso uscire da scuola e andare chissà dove" rispose l'altro.

Bhè, era un punto a suo favore, così decise di lasciar cadere l'argomento.

Si voltò verso la testa gialla lì accanto, esibendo un largo e falso sorriso:" E lui? È il tuo nuovo compagno di stanza, suppongo. Perché non me lo presenti?"
Prima che Jinyoung potesse rispondere, il ragazzo in questione si alzò, e Jimin poté constatare che fosse davvero, davvero alto.
Gli tese la mano, e l'argentato la afferrò con titubanza.
"Sono Kim Yugyeom, e no, non sono il suo compagno di stanza. Sono nuovo nella sua classe di biologia, e abbiamo fatto amicizia. Tu invece sei...?"
"Park Jimin, il suo ragazzo".

Gli angoli della bocca di Yugyeom si abbassarono impercettibilmente, mentre si voltava verso Jinyoung:" Non mi avevi detto di avere un ragazzo".
A quel punto si alzò anche il maggiore, poggiando una mano sulla spalla ad entrambi e con un sorriso leggermente teso:" Volevo aspettare che lo conoscessi di persona, quindi ora lo sai".

Jimin gli lanciò un'occhiataccia, senza nemmeno preoccuparsi di nascondere che la cosa gli desse fastidio.
Spostò la mano del castano dalla propria spalla e si allontanò dai due:" Si è fatto tardi, forse è meglio che vada. Yugyeom, è stato un piacere conoscerti. E, hyung? Quando ti sarai ricordato di avere anche un ragazzo fammi un fischio".

Uscì dalla caffetteria con lo sguardo fisso sul pavimento, perciò non vide la persona che svoltò l'angolo nel suo stesso momento, e contro cui andò a sbattere.

Quando alzò gli occhi, riconobbe subito le ormai familiari ciocche di capelli verdi e la mascherina nera.
"Ci mancavi solo tu, adesso! Levati dal cazzo!" ringhiò, prima di sorpassare il ragazzo con una spallata.

Poteva sentire i richiami di Jinyoung in lontananza, ma per lui sarebbe potuto benissimo tornare a ridere e scherzare insieme a Yugyeom.
Lui non si sarebbe voltato.

spazio autrice:
raga io shippo jingyeom

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