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Jimin si era ritrovato oltre venti chiamate da parte di Jinyoung, senza contare i numerosi messaggi in cui si scusava per l'accaduto e gli chiedeva di parlare.
Ma lui aveva semplicemente deciso di ignorarlo, perché tutta quella storia gli dava davvero sui nervi.

Avrebbe voluto poter dire di essere così inviperito perché era talmente tanto innamorato di Jinyoung da sentirsi profondamente turbato dal suo comportamento, ma la verità era un'altra.

Sapeva di non essere davvero innamorato di lui, e se ne rendeva conto ogni volta in cui il suo pensiero andava a Yoongi invece che al suo ragazzo.
Certo, gli voleva un gran bene, ed era stato anche attratto da lui per esserci stato insieme quasi tre mesi, ma si accorgeva sempre più che non fosse la persona adatta a lui.

Probabilmente, l'unico motivo per cui se la stava prendendo tanto, era che non sopportava essere la seconda scelta.
Aveva visto quanto fosse sembrato divertito Jinyoung con quel ragazzo, Yugyeom, e poteva affermare di non averlo visto ridere così di gusto da molto, molto tempo.

Forse doveva fare un favore ad entrambi e lasciarlo.

***

"Sono contento che abbia acconsentito a vedermi" esordì Jinyoung, non appena vide Jimin avvicinarsi a lui, nel giardino della scuola.
L'argentato annuì solamente, prendendo posto accanto a lui su una panchina.

Prima che potesse iniziare a spiegargli perché, dopo due giorni completi di gnorri, avesse deciso di incontrarlo, l'altro cominciò a parlare:" Senti, Jimin, mi dispiace per come mi sono comportato. Non ho davvero nessuna scusa, se non che ultimamente mi sembravi così... Distante, che la compagnia di Yugyeom mi ha tirato un po' su. Ammetto di essere stato distante anch'io, tra lui e il mio compagno di stanza, ma sembrava che tu stessi pensando totalmente ad altro anche quando passavamo del tempo insieme".

Jimin rimase in silenzio.
Non aveva tutti i torti, in effetti.

"Effettivamente hai ragione..." mormorò con una risatina amara.
Improvvisamente, tutta la rabbia verso Jinyoung sparì.
Realizzò di essere lui la causa principale di tutto quello, con i suoi stupidi problemi col ragazzo dai capelli verdi.

Forse aveva sbagliato a prendersela col maggiore.

Ricominciò a parlare:" Ascolta, ti chiedo scusa per tutto. Mi accorgo di avere la testa fra le nuvole la maggior parte delle volte, ma il fatto è che ultimamente sto avendo alcuni problemi di cui non sono ancora pronto a parlarti".
Lo sguardo del maggiore si intristì:" Non ti fidi di me?"
L'altro sorrise dolcemente, prendendogli le mani:" No, non è questo. È solo che per me è difficile parlarne, non sono nemmeno del tutto in grado di ammettere a me stesso di averlo, questo problema".

Jinyoung abbassò lo sguardo sulle loro mani unite.

Da una parte, Jimin sperava che il discorso fosse finito lì.
Speravo di poter rimanere in quella posizione per sempre, senza dover affrontare il futuro.

Ma la verità era che il discorso non era affatto chiuso ed, evidentemente, Jinyoung se ne accorse:" C'è... C'è altro che devi dirmi?"
Con un profondo respiro, Jimin ricominciò a parlare:" Sai, non sono sicuro di averti mai visto ridere tanto come l'altro giorno, con Yugyeom. Nemmeno quando ci eravamo messi insieme da poco. Sembravi davvero felice".
"Dove vuoi arrivare?"
"Io penso che dovremmo prenderci una pausa".
Jinyoung allargò leggermente gli occhi, ma capendo che non avrebbe proferito parola, Jimin continuò a parlare:" Finché la situazione non si sarà calmata. Non voglio che tu stia con qualcuno che non può darti abbastanza attenzioni. Sei fantastico, hyung, troverai sicuramente qualcuno che riuscirà a farti sentire bene come meriti. Anzi, forse lo hai già trovato".

Rimasero in silenzio per un po', con Jimin che sperava di non averlo offeso con le sue parole, e Jinyoung che cercava di formulare il giusto discorso da dire.
Alzò lentamente lo sguardo, cercando quello del minore, per poi dire:" D'accordo, capisco perché lo fai. Ma ricorda che rimaniamo comunque amici, e quando sarai pronto potrai sempre venire a parlarmi del problema a cui ti riferivi prima, o di altri, se ce ne dovessero essere".

Sorrise, e Jimin si sentì sollevato al sentire quelle parole.
"Puoi contarci" e sorrise a sua volta.
"Ora però dammi un bacio, mi mancherà stare con te" disse il maggiore, avvicinandosi al viso dell'altro.
L'argentato non rispose, semplicemente fece come richiesto, baciandolo un'ultima volta.

Quando si staccarono, Jimin parlò:" Ti voglio bene, hyung".
"Anche io, Jiminie".

spazio autrice:
hii~
ancora non l'ho mai chiesto, ma finora come vi sembra la storia?

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