21

647 67 29
                                    

Yoongi piombò nuovamente seduto sul letto, con la testa tra le mani.
Quando era tornato in Corea, tempo addietro, non si aspettava certo che il loro primo vero incontro sarebbe stato così.

Era stato stupido a pensare che Jimin lo avrebbe ascoltato subito?
Era stato stupido a credere che dopo due anni, Jimin lo stesse ancora aspettando?
Era stato stupido a sperare di poter avere un'altra possibilità con lui?

Diamine, quanto lo era stato.

Gli sembrava quasi impossibile aver reso la situazione addirittura peggiore di quanto non fosse prima, eppure lo aveva fatto.
Era riuscito a farsi odiare ancora di più da Jimin, l'unico motivo per cui era tornato in Corea dopo due lunghi anni.

Se solo non fosse stato così dannatamente codardo da nascondersi dietro ad una stupida mascherina, magari a quell'ora non si sarebbe ritrovato in quella situazione, con Jimin che probabilmente sperava di non vederlo mai più e con un peso ancora più grande sul cuore.

Se avesse potuto riavvolgere il tempo fino al momento in cui aveva rivisto il minore per la prima volta, avrebbe fatto in modo di parlargli, così da non creare quell dramma che stavano vivendo ora.

Quando si erano visti la prima volta, Yoongi non si era aspettato di essere riconosciuto all'istante, e forse era stato proprio quello a coglierlo di sorpresa e a portarlo a diventare lo 'stalker' di Jimin.

Portò le mani a coprirsi gli occhi, disperato.
Come aveva potuto essere così stupido?

Sentì bussare alla porta, e per un attimo pensò che fosse Jimin, tornato per fare pace con lui.
Corse alla porta e la aprì di scatto, deluso al vedere Jinyoung al posto dell'argentato.
"Ehi, indovina un po'? Mi sono scordato ancora le chiavi" disse il minore, grattandosi la nuca con aria colpevole.
Notando quanto l'espressione dell'altro fosse tramutata in sconsolata, domandò:" Tutto a posto? Non sembri molto felice di vedermi".

Yoongi scosse semplicemente la testa, come ad invitare il castano a non fare ulteriori domande, e tornò strusciando i piedi verso il proprio letto, per poi buttarvisi sopra a peso morto.
"Wow, ti vedo entusiasta..." sentenziò Jinyoung, chiudendo la porta ed entrando in camera.
Gettò distrattamente la giacca sull'attaccapanni, mentre un sorriso si faceva spazio sul suo volto:" Devo proprio raccontarti com'è andata oggi con Yugyeom! Allora, ci siamo incontrati davanti all'entrata di scuola, e io sono arrivato in ritardo ma a parte questo..."

Andò avanti con un racconto appassionato del suo pomeriggio, talmente entusiasta da non rendersi nemmeno conto che Yoongi non lo stesse minimamente ascoltando.
Infatti si trovava nella stessa identica posizione di prima, con la faccia premuta sul cuscino nella speranza di soffocare e di non dover più avere a che fare con la propria stupidità.

Si riscosse solo quando, probabilmente dopo un paio di richiami da parte del minore, quest'ultimo gli tirò il primo libro passatogli sotto mano dritto sulla schiena.
"Porco cazzo che male! Dico, ma sei deficiente o cosa?!" urlò, voltandosi a guardare il suo compagno di stanza e portando una mano a massaggiare la zona colpita.
"La prossima volta mi ascolti. Ti ho fatto una domanda" rispose a tono il castano.
"Cosa vuoi?" grugnì infastidito il maggiore, mettendosi a sedere sul letto.

Jinyoung scosse la mano destra, già sollevata a mezz'aria, e Yoongi notò che, appesa all'indice, dondolasse una catenella- un bracciale-, da cui pendeva quello che da lontano sembrava il pezzo di un puzzle.
Il verde sgranò gli occhi:" Dove lo hai preso?"
"Cavolo, allora davvero non mi ascoltavi. Dovrò raccontarti tutto da capo. Dicevo, ci siamo incontrati-"
"Senti, Jinyoung, onestamente in questo momento non potrebbe fregarmene di meno del tuo appuntamento con quel tipo. Dimmi solo dove hai trovato quel bracciale" lo interruppe, secco. Nel frattempo si era avvicinato a lui, prendendo la catenella fra le mani ed esaminandola.
Il minore sbuffò al comportamento rude dell'altro:" Ok, ma tu sii più educato, magari. Ho detto che l'ho trovato vicino alla porta. Mi pare di averlo visto diverse volte al polso di Jimin- sai, no? Il mio ex-. Per caso è stato qui?"

Yoongi interruppe i suoi movimenti, guardando il più piccolo:" Hai detto che è di Jimin?"
L'altro annuì, senza capire perchè il verde si stesse comportando così:" Si, penso che lo sia. Anzi, ora che ci rifletto meglio ne sono proprio sicuro. Non se ne separava mai, e non sono mai riuscito a capire perchè per lui fosse così importante. Ma perchè ti interessa?"
Il maggiore gli restituì il braccialetto, allontanandosi da lui:" Scusa, io... Io ho bisogno di un po' d'aria, devo uscire. Tu non restituirgli il braccialetto, ancora. Ci penserò io. Solo, non adesso. Tornerò il prima possibile".

Non attese una risposta e uscì dalla stanza, mentre il minore fissava perplesso il punto in cui era sparito.

Correndo il più veloce possibile, Yoongi arrivò nel cortile della scuola, per poi sedersi su una panchina.
Rimase fermo giusto il tempo di recuperare un po' di fiato, per poi tirare leggermente su la manica della propria maglia.
La luce iniziava a diminuire, ma poteva ancora distinguere al proprio polso un bracciale uguale a quello appena trovato da Jinyoung.
Prese tra le dita il pezzo di puzzle che pendeva dalla catenella, sentendo gli occhi pizzicare leggermente alla vista della sottile J che vi era incisa sopra.

"Indovina chi sono!" disse qualcuno alle sue spalle coprendogli gli occhi con le mani, con una buffa e falsa voce profonda.
Yoongi rise, portando le proprie mani sopra quelle minute che gli stavano coprendo la vista.
"Mhh, fammi indovinare, sei per caso Jimin?"

Udì una risatina leggera, e le mani dello 'sconosciuto' si spostarono dai suoi occhi, permettendogli di vedere nuovamente.
Jimin si sedette accanto a lui sul muretto del parco, per poi sporgersi in avanti e lasciandogli un delicato bacio a fior di labbra:" Molto intuitivo, hyung".
Il moro sorrise a sua volta, per poi afferrare il minore per le guance e trascinarlo in un bacio più duraturo del primo.

"Come mai ci hai messo tanto? Pensavo che mi avessi dato buca" disse Yoongi con un leggero broncio, quando si separarono.
"Scusa, non avevo programmato di fare così tardi. Ti ho preso una cosa, però" disse il biondo, prendendo lo zaino che aveva alle spalle ed iniziando a frugarvi dentro.

Yoongi lo guardava curioso, non aspettandosi minimamente un regalo.
Insomma, non dopo tutto quello che era successo.

Poco dopo, Jimin tirò fuori dallo zaino una scatoletta, trionfante, e la porse al maggiore:" Ecco, apri. Spero che ti piaccia, anche se forse non sei esattamente tipo da queste cose".
L'altro non se lo fece ripetere due volte e aprì il suo regalo, sentendo gli angoli della propria bocca sollevarsi inconsciamente non appena vide cosa vi fosse all'interno.
"Aw, Jiminie, come sei dolce. Mi piace molto" disse sorridendo, estraendo dalla scatoletta il bracciale, da cui pendeva il pezzo di un puzzle, con una
J incisa sopra.

"Ti piace davvero? Non lo dici solo per farmi contento?" esclamò il minore, felice.
"Piccolo, mi conosci. Se non mi piacesse te lo direi. Invece mi piace un sacco. Su, aiutami a metterlo"  con quelle parole allungò il braccio sinistro, cosicchè Jimin potesse allacciargli la catenella al polso.
"Guarda, ne ho uno anche io" il biondo sollevò la manica della maglia, rivelando un bracciale gemello all'altro, con la sola differenza che sul suo pezzo del puzzle c'era incisa una
Y.

Fece avvicinare i due pezzi del puzzle, mostrando a Yoongi come si incastrassero tra loro.
"Visto? Sono fatti l'uno per l'altro, come io e te" disse dolcemente, e il maggiore non resistette all'istinto di baciarlo nuovamente.
"Ti amo" gli sussurrò sulle labbra, e Jimin fece lo stesso:" Ti amo anche io".

"Come mai questo regalo?" domandò quando si furono allontanati nuovamente.
Il biondo abbassò lo sguardo, iniziando a giocherellare con le proprie mani:" Mi mancherai quando sarai in Europa, e spero di mancarti anche io. Così, quando desidererai di avermi al tuo fianco, o quando sarai in difficoltà, guarda il bracciale e pensa a me. Io farò lo stesso. Forse è una cosa troppo sdolcinata, ma mi piacerebbe che lo facessimo.."
Disse tutto a voce bassa, come se si vergognasse di ciò che stava dicendo, e Yoongi potè constatarlo anche dal crescente rossore sulle sue guance.

Gli mise due dita sotto il mento, per sollevargli il viso e far incontrare i loro sguardi:" Lo farò, puoi contarci".

Continuò a guardare il bracciale con le lacrime agli occhi, come del resto aveva fatto spesso negli ultimi due anni.
Perchè, in tutto quel tempo, non c'era stato un attimo in cui non avesse desiderato avere Jimin al suo fianco.



spazio autrice:
vi annuncio che finalmente ho deciso come andrà a finire la storia, e che mancano circa dieci capitoli alla fine
spero che fin qua vi stia piacendo
<3<3<3

Found • yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora