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Yoongi si prese la testa tra le mani, sconsolato.
Aveva parlato da poco con Hoseok, e l'arancione gli aveva riferito che Jimin non volesse parlare con lui per nulla al mondo.

Un po' se lo aspettava, se doveva essere onesto, ma aveva sperato vivamente di sbagliarsi.
Ma come poteva biasimarlo, dopo tutto?
Aveva pensato più volte a cosa avrebbe fatto se fosse stato nei panni del minore, e probabilmente avrebbe avuto ancora meno pazienza di lui.

Forse non si meritava che Jimin lo perdonasse, non si meritava che almeno ascoltasse la sua versione dei fatti.
Era stato un codardo.

"Ehi, cos'è quest'aria così affranta" domandò qualcuno accanto a lui, riscuotendolo dal suo flusso di penseri.
Si voltò, per vedere Namjoon seduto sulla sua stessa panchina.
Non si era nemmeno accorto della sua presenza.

"Da quanto sei qui?" ignorò la sua domanda, sistemendosi meglio contro lo schienale e cercando di nascondere quanti complessi si stesse effettivamente facendo al momento.
"Abbastanza per rendermi conto che ci sia qualcosa che non va. È tutto a posto?" chiese ancora Namjoon con aria quasi compassionevole.

Yoongi era perplesso.
Perchè si stava preoccupando per lui?
Era convinto che non lo sopportasse, come d'altronde tutto il resto dei suoi ex amici.
Ma allora non si spiegava quell'improvviso interessamento da parte del minore.

Aveva incontrato dopo due anni tutti i suoi vecchi amici solo due giorni prima, e gli era davvero parso che ce l'avessero quasi a morte con lui, sia per come aveva fatto stare Jimin sia per il modo in cui aveva deciso di sparire.
"Se solo fosse stata semplicemente una mia decisone..." pensò con un sosprio, di cui sperò che Namjoon non si accorgesse.

Ma ovviamente non fu così:" Cos'era quel sospiro? Non mi ingannerai col tuo silenzio, so che c'è qualcosa che non va. E sicuramente so anche cos'è".
Yoongi roteò gli occhi, perchè non c'era modo di tenere qualcosa nascosto al minore, era sempre stato così. "Davvero? E cosa credi che sia, saggio Namjoon?"
L'altro rise al nomignolo, ricordandosi come in un flashback di tutte le volte che in passato il verde lo aveva chiamato così:" È perchè Jimin non vuole parlare con te, non è così?"

L'altro allargò di poco gli occhi, sorpreso:" Lo ha detto anche a te?"
"No, è stato Hoseok a riferirmelo. Da quello che mi ha raccontato, Jimin sembrava molto deciso a non volerti ascoltare".

Yoongi si lasciò ricadere a peso morto sullo schienale della panchina, affranto:" Cavolo, allora non c'è proprio speranza che mi lasci spiegare. Conosco poche persone testarde quanto quel ragazzino, di certo non cederà".
Namjoon gli lanciò un'occhiataccia:" Guarda che quel ragazzino- marcò bene le due parole- ha ogni ragione per non starti a sentire".

Allora Yoongi si rese conto di aver detto la cosa sbagliata, sentendo con quanto astio il minore gli avesse rivolto quelle parole.
Così decise di domandare quello che si stava chiedendo dal momento in cui Namjoon si era seduto lì accanto a lui:" Senti, ma tu perchè mi stai parlando e stai in qualche modo cercando di 'consolarmi'? Credevo ce l'avessi con me, come gli altri- in particolare Taehyung".

L'aria infastidita di poco prima scomparve dal volto di Namjoon, dopo aver udito quelle parole.
Sorrise leggermente, iniziando a parlare:" Se devo essere onesto ancora ce l'ho un po' con te, anche perchè non è che tu ti sia comportato in modo particolarmente piacevole l'altro giorno, quando eravamo tutti insieme, ma capisco che se fai così è perchè nessuno di noi sa le tue ragioni. Mi sei mancato, Yoon, non te lo nego. Vorrei riavere indietro il mio vecchio amico, perciò sono pronto ad ascoltare quello che hai da dire".

A Yoongi venne quasi da piangere, ma riuscì a mantenere un pizzico di decoro.
Abbracciò di slancio il minore, decidendo che, sì, gli avrebbe detto tutto.

***

Jin sobbalzò quando la porta della propria camera venne spalancata improvvisamente.
Hoseok, seduto alla scrivania di camera sua, non fu da meno. Si lasciò addirittura sfuggire un urletto sorpreso.

"Namjoon! Attento, o romperai la porta. Non ti è bastato strappare 'accidentalmente' la pagina del mio libro di chimica?" lo rimproverò il suo ragazzo, guardandolo male.
"Già, e poi cos'è tutta questa fretta?" aggiunse Hoseok, con ancora una mano sul cuore.

Il più alto liquidò la questione con un gesto della mano:" Lasciate stare i libri di chimica e le domande, devo spiegarvi una cosa. È un bene che ci sia anche tu, Hobi. Puoi darci una mano".

Jin, che non aspettava altro che una scusa per poter smettere di studiare, chiuse in fretta i libri di testo per concentrare tutta la sua attenzione sul minore, mentre l'arancione era ancora confuso.
"Darvi una mano in cosa?" chiese quindi, osservando come Namjoon avesse iniziato ad andare avanti e indietro per la stanza, accarezzandosi il mento in modo pensieroso.

Quando non rispose, Hoseok guardò Jin, che aveva la sua stessa espressione perplessa.
"Nam, ci fai il favore di spiegarci?" domandò allora il maggiore.
Il diretto interessato prese una sedia e si piazzò di fronte agli altri due, che lo guardavano attenti:" Ho parlato con Yoongi. Deve assolutamente parlare con Jimin".
"Ma ti ho già detto che non vuole ascoltare le sue ragioni, ce l'ha con lui" gli ricordò Hoseok, e Jin annuì come per confermare.

"Questo lo so, ma adesso posso garantire io per Yoongi. Jimin deve davvero ascoltarlo, o lui se ne andrà di nuovo. Non possiamo permetterglielo" continuò Namjoon, convinto.
"Perchè? Ti ha detto qualcosa di tanto importante?" chiese Jin, scettico.
Il minore annuì, iniziando a raccontare ciò che gli aveva appena detto Yoongi.

spazio autrice:
wow raga dopo aver scritto quella cosa alla fine del capitolo di ieri hanno votato tante persone che non sapevo leggessero la storia, mi ha fatto piacere

comunque, in bocca al lupo Jaeoon_oppa💗

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