Capitolo XVI

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BETTY'S POV
Passai dei giorni orribili dove non mangiavo ne dormivo. Dato che non volevo restare a casa da sola andai da Veronica la quale non ebbe problemi ad accogliermi. A volte veniva anche Archie a trovarci ed io vedevo sempre di più l'imbarazzo che c'era tra i due, forse si piacevano. Domenica sera io e Veronica eravamo nel letto: lei si stava mettendo lo smalto viola mentre io scrivevo per il Blue and Gold l'articolo del Ballo d'Inverno che avrebbe avuto luogo la settimana successiva. Più scrivevo più pensavo però inevitabilmente a Jughead e più la nostalgia mi assaliva. Veronica per fortuna si accorse del mio cambio d'umore e arrivò in mio aiuto.

-ehi ehi ehi che succede?

-V io non ce la faccio. Ogni cosa mi ricorda lui, qualsiasi cosa che veda o faccia

-tranquilla B. Ti serve solo del tempo per dimenticarlo. Ce l'hai già fatta una volta, potrai farlo ancora- e mi abbracciò

Poi decisi io di chiederle qualcosa

-invece a te piace Archie?- chiesi diretta

Lei mi guardò esterrefatta ma poi abbassò il viso confessando

-s..si. Mi piace, anche molto. Solo che non credo ricambi

-V ti posso assicurare che da come ti guarda, ricambia. Solo che Archie è un ragazzo timido e non è il massimo quando si parla di sentimenti: quindi credo dovresti fare il primo passo.

-Grazie B lo farò. Però io non voglio vederti così mentre io sarò felice quindi ti propongo questo. L'altro giorno un mio amico, una persona fidata ed un bravo ragazzo, mi ha chiesto il tuo numero.

Si bloccò vedendo probabilmente la mia faccia: ero stupita che qualcuno avesse chiesto il mio numero. Le feci segno di continuare

-ma io non gliel'ho dato poiché credo che dovresti farlo tu se ti sentissi pronta. In ogni caso oggi mi ha chiesto di chiederti se ti andava domani mattina un milkshake da Pop's. Che ne dici allora?

Ci pensai un po'. A me piaceva Jughead però dovevo ammettere la situazione attuale e non mi sarebbe dispiaciuto conoscere persone nuove, dunque accettai. Dopo aver chiacchierato e riso andammo entrambe a dormire con il sorriso.

Il giorno dopo

Veronica mi svegliò prima del solito per farmi preparare. Andai a farmi una doccia veloce e mi fermai di fronte all'armadio: cosa dovevo mettermi per un appuntamento. Veronica era già pronta con vestiti vertiginosi ma io scelsi un paio di jeans neri e un maglione di lana color senape. Raccolsi i capelli in una treccia morbida, misi la giacca nera, sciarpa e cappello ed uscii di casa.
Stava nevicando appena quando partii. Casa di Veronica era più vicina della mia, sia a scuola che a Pop's, quindi arrivai a destinazione in 10 min, all'ora che mi aveva prefissato. Feci suonare la campanellina della porta. Pop mi salutò calorosamente ed un bel ragazzo si avvicinò a me: era alto e piuttosto muscoloso, aveva i capelli color biondo cenere e gli occhi ambrati. Aveva la pelle leggermente olivastra ed indossava dei pantaloni beige, una maglia bianca che faceva risaltare i pettorali e un parka nero. Si porse davanti a me e si presentò.

-Betty? Piacere sono Luke, un amico di Veronica- disse porgendomi la mano

-piacere Luke- risposi stringendogliela

Ci accomodammo ad un divanetto vicino alla vetrina, uno di fronte all'altro. Inizialmente ci fu un' imbarazzante silenzio ma quando Pop venne a chiederci le ordinazioni il ghiaccio si ruppe ed iniziammo a chiacchierare con domande semplici e banali per conoscerci meglio. Devo ammettere che oltre ad essere piuttosto carino era anche molto simpatico e sapeva ascoltare. Veronica aveva ragione: stare con lui mi aveva fatto dimenticare Jughead, anche se solo per qualche decina di minuti. In più era leggermente palese che gli piacessi, perché mi osservava insistentemente ed era un po' goffo mentre mi parlava. Ma non mi dispiaceva per niente: almeno lui era dolce e non stronzo.

Comunque il tempo passò velocemente ed insieme, dopo aver pagato, ci incamminammo verso scuola. Durante il tragitto mi raccontò la sua vita: era nato e cresciuto in Argentina, fino agli 8 anni. Dopo di che dovette trasferirsi perché scoppiò una tremenda carestia seguita da una crisi economica. Quindi arrivò inizialmente a Los Angeles dove aveva dei parenti, ma da quest'anno voleva cambiare ambiente e quindi aveva affittato una casa a Riverdale e frequentava come me l'ultimo anno, anche se era più grande.

-e come hai conosciuto Veronica?- chiesi

-sai- cominciò a rispondermi- i suoi parenti parlano spagnolo ma non provengono dalla Spagna, bensì dall'Argentina ed erano stretti amici dei miei. Quindi quando ho saputo che Veronica si era trasferita qui da New York ho cercato di contattarla ed eccoci qua- finì ridacchiando facendomi ridere.

Arrivammo ormai davanti al cortile di scuola. Ero talmente presa dall'ascoltare Luke che non mi accorsi delle bracciate che mi mandava Veronica. Perciò si avvicinò a passo pesante

-ehi tu. Ho capito che stai conoscendo persone nuove ma non dimenticarti di quelle vecchie- disse mettendo un finto broncio che fece ridere sia me, che Luke e Archie che era dietro Veronica con un sorriso smagliante. Me ne accorsi e quando spostai lo sguardo su Veronica lei arrossì e mi fece segno che ne avremmo parlato dopo. Le sorrisi ed annuì.
Rimanemmo ancora qualche minuto fuori dall'edificio, appostati vicino ad un muretto. Stavamo parlando tra di noi quando sentimmo un gran vociare venire dall'entrata del cortile scolastico. Da dove eravamo non vedevamo bene le cose finché queste non si avvicinavano.
Ma io riconobbi, intorno agli interessati che davano tanto spettacolo, Sweet Pea e Fangs, due Serpents che avevo intravisto quando ero insieme a Jughead. Al suo solo pensiero un velo di tristezza si mostrò sul mio viso. Ma mi bastò guardare Luke per farmelo passare.
Ma purtroppo quando si parla del diavolo spuntano sempre le corna.
Da quel cerchio protetto dai Serpents uscirono Jughead con le dita intrecciate a quelle di una ragazza. Sentii il mondo cadermi addosso: mi aveva lasciata là per un'altra ragazza più bella. Sentii le ginocchia cedermi ma per fortuna Archie si trovava dietro di me e mi prese al volo prima che potessi perdere i sensi.

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