Capitolo XXV

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SWEET PEA'S POV
Mi suonò il telefono dal numero di Betty. Risposi curioso.

-pronto?

-ti prego aiutami- mi disse

Ero spaventato. Provai a chiederle altro ma non mi rispondeva, quindi attivai il gps del suo cellulare e lo seguì.
Uscì di corsa da casa mia, mi inoltrai nella foresta e poi la vidi: era a terra, senza sensi con il telefono in mano.
La presi delicatamente a mo di sposa e la portai fuori da quella selva.
Ero in moto e non potevo portarla via così, sarebbe stato troppo pericoloso. Quindi chiamai Toni.

-Toni?

-ehi Sweet Pea come va?

-devi raggiungermi all'imbocco della Fox Forest. Abbiamo un problema. E prendi la macchina è importante.

-oh si certo arrivo subito

E chiuse la chiamata. Dopo circa dieci minuti arrivò con l'auto d'epoca dello zio.
Quando ci vide strabuzzò gli occhi ma senza domandare mi aiutò a caricarla in macchina ed insieme ci dirigemmo verso l'ospedale. Però la sua voglia di sapere superava qualsiasi cosa.

-prima cosa: chi è lei?
seconda cosa: cosa diamine è successo?

-lei è Betty Cooper

-una delle tipe di Jughead?

-si una di quelle, solo che lei è diversa. In ogni caso mi ha solo chiamato per chiedermi aiuto e non so cosa sia successo

-va bene

E senza più parlare arrivammo al pronto soccorso.

-aiutateci vi prego- dissi agli infermieri

-qual è il problema?- mi chiese un infermiere accorso da noi

-è svenuta dopo avermi chiesto aiuto ma non si sveglia

-come si chiama la ragazza?

-Betty- risposi

-va bene così. Aspettate qui in sala d'attesa. Preparate una stanza- disse poi l'ultima frase ad altri suoi colleghi.

Quindi io e Toni restammo silenziosi ad aspettare.

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BETTY'S POV
Sentivo delle voci lontane chiamarmi.
Piano piano riuscii ad aprire gli occhi e a riconoscere il viso di un uomo a me sconosciuto. Mi alzai di scatto allontanandomi dalla persona in questione ma mi accorsi che potevo fare ben poco poiché mi trovavo sdraiata sul un lettino di ospedale. E l'uomo che mi aveva spaventata inutilmente era solo un infermiere. Mi tranquillizzai e ritornai alla mia posizione iniziale.
Chiesi debolmente scusa per il mio comportamento ma lui mi sorrise amorevolmente e mi spiegò cosa fosse successo.

-Elizabeth Cooper, sono l'infermiere Jordan. Nella sua cartella ho riportato solo ciò che è avvenuto qui è quello che ha saputo dirmi il testimone: dunque lei avrebbe chiamato il suo amico chiedendogli aiuto poi sarebbe svenuta. Lui l'ha portata qui ieri sera. Dunque io credo che sia stata in stato non cosciente per qualche ora.
Però mi manca l'antecedente a ciò. Se se la sente di parlarmene oppure posso far venire qualcuno con cui ha maggior confidenza che poi mi avviserà?

-preferirei la seconda opzione- risposi

Lui mi annuì e fece entrare nella stanza Sweet Pea accompagnato da una ragazza che non conoscevo ma data la giacca di pelle, capì subito si trattasse di una Serpent.

Il ragazzo mi venne incontro e mi abbracciò: ci conoscevamo da pochi giorni ma ci eravamo scritti parecchio ed eravamo già molto amici.
Poi fece spazio alla ragazza per darle modo di presentarsi.

-piacere, Toni Topaz- mi allungò la mano

-Betty Cooper- e gliela strinsi con la poca forza che avevo

-Betty mi hai fatto prendere un colpo- si intromise Sweet Pea -mi spieghi cosa è successo?

Non sapevo se volevo raccontarlo a lui però sapevo per certo che sarebbe stata la persona migliore a cui riferirlo quindi senza pensarci più del dovuto lo feci.

-stavo camminando quando due ragazzi mascherati da dei passa montagna mi bloccarono le mani, le gambe e la bocca. Poi una terza persona scoperta si è avvicinata a me: parlava di un punto debole di qualcuno che non mi ricordo e che potevo esserlo io. Poi mi ha liberata ma penso per lo shock sono svenuta.

Delle lacrime mi erano scese sulle guance ma si asciugarono da sole.

-e riesci a ricordarti qualcos'altro? Dei dettagli della persona o a chi era rivolta la vera minaccia?

-non mi ricordo a chi si riferiva ma mi sembra mi avesse detto il suo nome: mi pare fosse Malachai ed era il capo di un gruppo chiamato...

-i Ghoulies- mi interruppe Sweet Pea

-si..., come fai a saperlo?- chiesi

Lui e Toni si scambiarono uno sguardo preoccupato e Toni prese parola.

-è una questione delicata. Appena uscirai da qui ti porteremo da FP e sarà lui a metterti in pari

Annuì. Conoscevo FP e avrei fatto qualsiasi cosa che mi avesse detto.

-signorina Cooper?- entrò in quel momento l'infermiere Jordan

-i suoi amici mi informeranno più tardi però ora credo sia arrivato il momento di capire il perché i suoi svenimento durino così a lungo

Ero spaventata ma Sweet Pea mi strinse la mano, mentre Toni mi rivolse un sorriso di consolazione che ricambiai

-è già la seconda volta che le succede a quanto dice la cartella clinica- annuì, era vero, quella volta all'entrata da scuola -abbiamo i risultati delle analisi: è solo molto stress accumulato nel tempo che ora la sta facendo penare. Quelle che le prescrivo sono dei farmaci tranquillanti e che riducono gli svenimenti, e molto riposo. Per questo le faccio un certificato con il quale avrà l'autorizzazione a saltare la scuola per un po' di tempo finché non si sarà ripresa del tutto.
È tutto qui, la possiamo già dimettere, deve solo firmare la liberatoria.

Lo feci e insieme ai due Serpents salii in macchina diretta verso il South Side, ad avere le mie spiegazioni.

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