Capitolo XVII

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BETTY'S POV
Piano piano aprì gli occhi. Riconobbi l'infermeria della scuola dalle pareti bianche e dallo stemma sulla porta d'ingresso. Ero sdraiata sull'unico lettino della stanza. Provai a mettermi seduta ma ebbi un secondo giramento e dovetti ritornare alla mia posizione iniziale. Solo a quel punto notai che di fianco a me c'era Archie.

-Arch?- lo richiamai

Lui si girò e venne verso mi me prendendomi la mano.

-Betty. Che infarto mi hai fatto prendere- sorrisi. Almeno qualcuno che si interessava di come stessi.

-cos'è successo?- chiesi

-sei svenuta Betty. Stavi per cadere a terra ma io ero dietro di te e ti ho presa. Non sapevo cosa fare quindi ti ho portato qui. Di solito si riprende conoscenza dopo pochi secondi ma tu non ti svegliavi per questo ero preoccupato.

Guardai l'orologio. Erano le 9:30. Metà della seconda ora ed io ero svenuta prima della prima campanella. In effetti era strano.

-e perché sono svenuta? Non può essere stato un calo di zuccheri, ho bevuto un milkshake con Luke prima di venire a scuola.

Lui abbassò lo sguardo.

-hai visto Jughead. Lui che era per mano a una ragazza.

In quel momento ricordai tutto e delle lacrime scesero sulle mie guance. Archie si alzò dalla sedia e mi abbracciò. Continuai a singhiozzare e a bagnargli la t-shirt ma lui non fece una piega. Dopo poco entrò una professoressa.

-signorina Cooper? Salve, sono la professoressa Robinson e mi occupo dell'infermeria in caso di evenienza. Ora la visiterei e chiedo gentilmente al signor Andrews di aspettare fuori.

Detto questo Archie mi salutò e mi disse che mi avrebbe aspettato fuori. Poi la professoressa cominciò a visitarmi. Alla fine mi comunicò l'esito.

-signorina Cooper, il suo è stato un semplice svenimento ma non riesco a capire il perché sia rinvenuta solo dopo un'ora e mezza. Per questo preferirei non farle seguire le lezioni quest'oggi. Ho chiamato un vero medico che passerà da qui verso l'ora di pranzo. Quindi dovrà restare qua e sdraiata. Manderò il signor Andrews a prenderle tutto ciò di cui ha bisogno. Se hai bisogno di qualsiasi cosa schiaccia questo bottone ed io arriverò da te.

E se ne andò. Era molto disponibile e altruista: dovrebbero essercene di più come lei. Archie entrò nella stanza.

-Betty io ora ho gli allenamenti di Football e non posso assolutamente saltarli

-non ti preoccupare. Ora sto bene vai tranquillo.

Mi sorrise e mi lasciò un bacio sulla fronte prima di uscire.
Per ammazzare il tempo presi un libro dal comodino e lo lessi.
Quando suonò la campanella che dava inizio all'intervallo vennero a trovarmi Veronica e Luke

-oh B ero così preoccupata. Meno male che stai bene- mi abbracciò Veronica. Mentre facevo questo gesto guardai Luke che aveva un'espressione sollevata ma con un velo di rabbia. Perciò feci un'espressione confusa che però venne saziata da una spiegazione di Veronica.

-ho dovuto dirgli tutto Betty- mi disse -aveva assistito alla scena e non volevo rimanesse all'oscuro. Scusami forse ho sbagliato.

Di certo avrei preferito non fargli sapere tutti i miei problemi però non volevo nemmeno mentirgli, quindi alla fine è stato meglio così. In ogni caso ha detto che non se l'è presa e che non mi lascerà per questo. Gli sono estremamente grata. Purtroppo il tempo passa in fretta e l'intervallo è già finito. Continuai la mia lettura però la stanchezza dello svenimento si fece sentire e mi addormentai.

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JUGHEAD'S POV
Questa mattina mi svegliai carico per la scuola. Ma come al solito a rovinare il mio buon umore c'era mio padre.

-Jughead devo dirti una cosa seria

Mi fermai di colpo preoccupandomi. Gli feci segno di continuare

-i Kisher hanno deciso di entrare in società con noi ma non sono rassicurati dall'accordo. Per questo siamo arrivati ad un compromesso: stiamo notando la chimica tra te e Kristel ed è per questo che voi due sancirete l'unione delle due famiglie, con un matrimonio!

Rimasi senza parole. Io a 19 anni avrei dovuto sposarmi. Con Kristel che per quanto fosse sexy non era la persona che avrei voluto al mio fianco "finché morte non ci separi".

-Papà ma sei serio? Cioè siamo diciannovenni non possiamo sposarci!- urlai

-questo non lo decidi tu!- mi rispose con il volume ancora più alto del mio -forse non è giusto ma è ciò che va fatto e quindi tu lo farai.

Mi misi le mani nei capelli sotto al berretto. Mi sarei dovuto sposare, a 19 anni. Non era ciò che mi sarei aspettato di fare una volta finito il liceo. Però potevo ancora rimediare al problema; più avanti non adesso. Adesso dovevo reggere il gioco a mio padre, ai Kisher e a Kristel soprattutto.
Quindi feci buon viso a cattivo gioco: decisi di andare a scuola con lei per farci vedere da tutti, per far credere che ciò è vero.
Entrammo mano nella mano nel cortile "scortati" dai Serpents mentre il vociare intorno a noi aumentava. Mi avvicinai all'entrata e vidi i miei amici guardarmi sconvolti, soprattutto Betty che oggi era in compagnia di un altro ragazzo: non lo conoscevo ma dal modo in cui le parlava faceva sottintendere che le piacesse. Poi lei cadde in braccio ad Archie che la portò dentro. Sentii un dolore interno in quel momento: se lei stava male era a causa mia, perché dopo averla baciata me ne ero andato senza più dirle nulla.
Quando ci fu l'intervallo ero tentato da andarla a trovare ma mentre mi incamminai vidi Veronica e quello nuovo che entravano nella stanza. Così rinunciai tornando indietro.
Le lezioni finirono ed era all'incirca l'una. I corridoi erano deserti, quasi tutti erano in mensa così decisi di farle visita, ora che sarei passato inosservato.
Così entrai cercando di non far cigolare troppo la porta e la vidi: stesa sul lettino, gli occhi erano chiusi ma esprimevano tranquillità, i capelli erano sparsi a ventaglio sul cuscino ed aveva tra le mani un libro. Lentamente glielo sfilai dalle mani e lessi la copertina, tenendole con un dito il segno: Romeo e Giulietta, classico da Betty Cooper. Gli feci una pieghetta all'angolo della pagina e lo posai sul comodino. Rimasi ancora a guardarla: tutto di lei mi attraeva, e avrei tanto voluto baciare di nuovo quelle morbide e rosee labbra. Però ora stavo con Kristel e avevo detto delle cose orribili su di lei quel pomeriggio, cose per cui non mi perdonerà di certo, almeno non velocemente. La mia attenzione cadde sul foglio attaccato alla testiera del letto. Lo presi e lo lessi: svenimento da stress ma risveglio dopo un'ora e mezza; medico Sanchez alle ore 14. Spostai rapidamente lo sguardo sull'orologio: mancavano dieci minuti alle 14. Così rimisi tutto al proprio posto e mi diressi verso la porta ma qualcosa mi trattenne: tornai indietro verso il suo letto, mi sporsi di poco e le lasciai un bacio sulla fronte. Non potevo lasciarla così. Fatto ciò uscii definitivamente prima che venisse il medico.

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