Capitolo XXXIX

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JUGHEAD'S POV
Seduto. Immobile. Spento.
O almeno esternamente sembravo così, ma nella mia mente c'era un turbinio di pensieri.
Dovevo farla uscire da quella casa. Questa era la priorità assoluta. Ma erano molte le incognite, e molte le cose che potevano andare storte.
Gentilmente il signor Andrews, papà di Archie, ci ospitò in casa sua, vicina a quella di Betty, in modo da restare vicini ma non in mezzo a una strada.
Così verso le 22 ci trovammo nella cucina noi ragazzi, in silenzio, mentre gli adulti discutevano anche abbastanza animatamente in salotto.
Continuavo a pensare pensare pensare. Come è potuto succedere?

-a che pensi Jug?- mi chiese Fangs

-secondo te? A come tirarla fuori da lì- gli risposi scocciato battendo un pugno sul bancone

-Jughead anche noi siamo preoccupati però stare qui a fare nulla non la farà uscire- sbottò Sweet Pea.

Sapevo che tra lui e Betty dopo la sua disavventura nella foresta erano diventati amici e lo ringraziai con lo sguardo per il suo istinto protettivo pari al mio.

-Sweet Pea ha ragione- si intromise Cheryl -dobbiamo fare qualcosa. Io e T.T. ne abbiamo parlato e pensiamo sia meglio parlare con la signora Cooper. Lei ha visto Betty per ultima e forse saprà darci qualche informazione in più.

Annuì e così chiedemmo a mio padre di chiamare la madre di Betty, che stava riposando sotto shock in camera. Dopo pochi minuti Alice scese con mio padre che decise di rimanere per essere al corrente dei fatti.

-Alice- prese parola mio padre- ci puoi raccontare qualcosa in più? Sei stata l'ultima ad averla vista potresti essere utile.

-non saprei proprio FP- rispose lei- ieri sera ci siamo addormentate insieme dopo aver saputo di Polly e di Al. Poi stamattina prima di andare al lavoro è scesa: era pallida e mi confessò di non sentirsi troppo bene. Le avevo chiesto se voleva che restassi ma lei ha rifiutato. Non riesco a smettere di pensare che se fossi rimasta...- e la sua voce venne interrotta da un singhiozzo trattenuto insieme alle lacrime.

-grazie mille Signora Cooper- risposi gentile

-figurati e chiamatemi Signora Smith, Cooper non è più un cognome che mi appartiene

Annui e la vidi abbandonare la stanza per recarsi nuovamente in camera da letto.
Mi avvicinai alla finestra della cucina che da alla casa della bionda. La osservo. Al piano di sopra le luci sono spente mentre arriva giusto qualche bagliore dal piano sottostante. Ma nonostante ciò regna il silenzio. Alzo nuovamente lo sguardo alla sua camera chiedendomi se sia li.
E all'improvviso l'illuminazione.

-ragazzi venite qui- li richiamai

Loro mi raggiunsero e io abbassai la voce per evitare di essere sentito da altri.

-ho un piano

-e sarebbe Jug?- chiese impaziente Sweet Pea

-entreremo dalla finestra di camera sua. L'ho già fatto altre volte usando una scala ben nascosta. Entreremo mentre qualcuno distrarrà i tre così riusciremo a salvare Betty dopo di che gli adulti entreranno in casa per fermarli.

-mi pare geniale Jones- disse Toni- ma non credi che la finestra possa essere bloccata? Insomma l'hanno fatto per tutte quelle del piano inferiore.

-giusto ma ho una buona ragione per credere il contrario: la finestra è irraggiungibile se non con la scala ed è l'unica fonte d'aria della stanza. Avendo barricato tutto serviva uno sbocco d'aria. Difatti se guardate è leggermente aperta, accostata. È la nostra entrata, fidatevi

-noi ci fidiamo di te Jug, lo sai- disse Sweet Pea mettendo un pugno al centro

Man mano anche i pugni di Fangs, Toni e Cheryl si aggiunsero al primo e per finire anche il mio.

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