Capitolo XX

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BETTY'S POV
Oggi è ufficiale: io odio Jughead Jones.
Mi ha praticamente umiliata oggi al giornalino: mi ha presa in giro verbalmente e mi ha sottoposta ad un interrogatorio.
Cioè, chi cazzo si crede di essere?
In ogni caso per farmi passare il nervosismo arrivò una chiamata da parte di Veronica.

-ehi Betty! Adesso sei libera vero?

-si sono appena tornata a casa. Ma perché scusa? Dobbiamo forse fare qualcosa?

-hai per caso sbattuto la testa? Dobbiamo cercare un abito per il ballo

Mi battei il palmo della mano contro la fronte: me ne ero completamente dimenticata che non avevo nulla si vagamente decente nel mio armadio.

-tranquilla V sono operativa. Dove mi faccio trovare?

-sono sotto casa tua. MUOVITI!!

Chiusi la chiamata, presi dei soldi ed uscii di casa: Veronica era appoggiata alla sua lussuosissima macchina nera e Andre, il suo autista, era davanti al volante. Entrammo nell'abitacolo, e in pochi minuti arrivammo alla boutique di Riverdale specializzata in abito da sera e da ballo.
Ne provammo diversi. In realtà solo io perché lei già aveva il suo abito. Dopo svariate prove iniziai a demoralizzarmi: non c'era nemmeno un abito che mi stesse bene, come forma e come colore. Poi vidi in un angolino un abito argentato, con la gonna liscia ma che sbalzava un po' ed era smanicato al rimaneva basso sulle spalle. Decisi di prenderlo e di provarmelo: era perfetto. Chiamai Veronica per farglielo vedere: anche lei era entusiasta. Così andammo alla cassa, lo pagammo e tornammo a casa. Lasciai il vestito appeso all'anta dell'armadio, ancora confezionato.
Ero molto emozionata.
Felice ma agitata mangiai qualcosa di leggero e veloce, cazzeggiai un po' sui social e poi mi addormentai.

Il giorno dopo

Mi svegliai tardi, erano le 11, tanto era sabato.
Il sabato del Ballo.
Mi svegliai agitata e nervosa per la sera.
Per scacciare via l'ansia mi feci un bagno caldo: aprì il rubinetto della vasca e nel mentre versai anche il bagnoschiuma che al contatto con il getto potente creò tantissima schiuma.
Dopo di che mi gettai all'interno, misi della musica tranquilla e rilassante e finalmente i miei muscoli si sciolsero ed io mi rassenerai.

Già dal pomeriggio iniziai a prepararmi: mi asciugai i capelli con il phon e me li piastrai lisciando i miei boccoli naturali.
Mi truccai leggermente con del mascara e del lucida labbra rosa. Poi provai l'abito: mi calzava alla perfezione. La scollatura era notevole ma non lasciava intravedere nulla per fortuna, la gonna era davanti più corta e cadeva larga sulle gambe, in più il colore argentato del tessuto metteva in risalto quello dei miei capelli.
Per una volta mi sentii almeno decente, quasi bella.

Si fecero velocemente le 20 e Luke sarebbe dovuto venire a prendermi adesso. Infatti dopo poco sentii un clacson da sotto casa: mi sporsi e lo vidi in smoking nero appoggiato alla sua macchina. Scesi le scale, presi uno scialle ed una pochette ed uscii di casa.

-wow, sei stupenda

-grazie- arrossì visivamente.
Lui ridacchiò e mi sfiorò il viso con le mani. Solo che io mi spaventai di quel gesto: così senza rovinare la serata posai le mie sulle sue e gliele abbassai mentre gli intimavo di cominciare ad incamminarci.
Entrambi salimmo e partimmo.
La scuola da fuori emanava della musica soffocata e delle luci colorate uscivano dalle vetrate della palestra.
Scesi dalla macchina insicura: era la prima volta ad un ballo e non sapevo come comportarmi e inoltre l'idea di essere fissata da tutti non mi metteva proprio a mio agio.
Luke se ne accorse: mi prese per mano, intrecciando le nostre dita, con un enorme sorriso mi rassicuro ed entrammo nella tana del lupo.

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