I LOCK YOU

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Le porte d'acciaio si aprono, Dimitri si guarda intorno. Siamo in un ampio corridoio che è confinato da tre porte, una alla nostra destra, una a sinistra e una di fronte. 《Il mio ufficio è di qua.》Gli spiego, andando a destra. 《E li cosa c'è?》Risponde, indicando le altre due porte. 《Questa davati è la stanza delle fotocopiatrici, mentre a sinistra si entra nella sala degli uffici secondari. Vuoi dare un'occhiata?》《Sicuro che non è un disturbo per nessuno? Dopotutto stanno lavorando.》《No anzi, sarebbe una buona scusa per controllare se lavorano davvero, poi qui il capo sono io, non si permetterebbero mai di lamentarsi. E credimi, alle segretarie fa sempre piacere vedere un viso nuovo.》Gli sorrido scherzoso, mentre varchiamo la porta che conduce al covo dei dipendenti.

Una volta immersi nella formalitá piú totale, Dimitri è come rapito dal modo in cui uomini e donne di quest'ambiente si muovano in fretta, senza lasciare troppo spazio alle chiacchiere, senza soffermarsi sulla macchietta d'inchiostro sulla scrivania o la camicia sgualcita.. pur sempre restando eleganti e controllati. Ho sempre pensato che lavorare qui sarebbe stata un'esperienza affascinante, produttiva. Ora non mi sorprendo piú tanto, ma Dimitri mi ricorda com'ero quando visitai questo posto con mio padre, la prima volta.

《Anch'io avevo quello sguardo meravigliato.》《Ah, si? Raccontami del tuo primo giorno qui.》《Venni con mio padre, provavo un sincero e profondo rispetto per quell'uomo strambo e indefinibile che da solo era stato capace di creare tutto questo, mi sentivo orgoglioso di poter dire che quello era mio padre. Avevo una paura tremenda di deludere le sue aspettative, dato che ero destinato a prendere il suo posto.. sai.》 Ora sono qui, con Dimitri, a condividere tutto questo con lui.

《Non so, per me fare il tuo maggiordomo fu una manna dal cielo. Tu mi facesti la stessa impressione, infatti ricordo che cercavo di eccellere in tutto perché anch'io non volevo deluderti.. dopo quello che facesti per me.》Gli scompiglio il ciuffo e lo bacio sui capelli. 《Ho fatto bene ad assumerti.》Mi sento dannatamente bene.

Camminiamo lentamente per i corridoi, qualche ufficio ha la porta socchiusa, da cui provengono brusii di conversazioni, proposte e compromessi al telefono. Qualche ufficio, per la maggior parte di donne, ha la porta aperta. Mentre ci guardiamo intorno, osserviamo la reazione complessiva alla mia presenza qui. 《Calle.. perché tutti ci fissano?》Chiede Dimitri, sottovoce. 《Perché non mi faccio vivo da un pó, qui.》《Stanno fissando anche me.》《Certo, finché  continui a parlare e camminare con me, sarai oggetto di esame qui.》

Tutti cominciano ad alzare lo sguardo, mettendo in pausa i loro impegni, concentrandosi su di noi. Dal corridoio si leva un bisbiglìo collettivo, che sembra essere un tentativo di attirare la mia attenzione. Le segretarie sembrano apprezzare la visita di Dimitri, sicuramente curiose di sapere chi è, come mi conosce e quanti soldi ha intenzione di investire, ma qualunque cosa ipotizino non si avvicinerá neanche minimamente alla realtá dei fatti.

Io e Dimitri siamo tra tutte queste persone, ascoltiamo il loro brusio come il canto dei grilli in sottofondo e non ci importa di cosa pensano adesso. Faccio cenno a Dimitri di tornare indietro, al mio ufficio. Una volta ripercorsa la strada, apro la porta dell'ufficio con un codice, cliccando su una tastiera di fianco. Dimitri entra per primo, guardandosi intorno, è una stanza ampia e spaziosa, con una scrivania poco piú in la del centro, le vetrate dietro, che mostrano il resto della cittá visto dall'alto, la libreria sulla sinistra, sul lato del bagno, i divanetti a destra, di fronte il vetro che separa me e Kim, tutto il resto dell'arredo è secondario. Sembra che gli piaccia..

《È cosí.. tranquillo.》Dice, infine. 《Lo è perché non hai ancora conosciuto Kim, la mia segretaria.》《E dove si trova?》《Li.》Indico l'ufficio affianco, visibile dal vetro. 《Kim non prende servizio cosí presto, solitamente comincia alle 8:30, quindi tra un paio d'ore sará qui, pronta a conoscerti.》Concludo.

BLUE MIRRORDove le storie prendono vita. Scoprilo ora