COME AI VECCHI TEMPI

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OH, CAZZO.

Mi copro velocemente le parti basse con un cuscino. Che ci fa lei qui? Dannato maggiordomo.

Inutile Dimitri.

《Ciao, lei chi sarebbe? Che ci fa nella mia stanza?》Cerco di sembrare minaccioso ma fallisco miseramente, è troppo sexy.

《Ahaha Carl, non mi riconosci? Sono Alexandra, tua cugina!》Sorride incurante del fatto che sono nudo e si avvicina provocandomi ad ogni passo che fa. La osservo meglio.

Ora ricordo, altroché se mi ricordo!

Quei riccioli rossi, gli occhi verde smeraldo e le labbra rosse e piene.

Le stesse labbra che mi hanno fatto impazzire da ragazzo.

《Oh, certo. Vedo che sei cresciuta, Alexandra.》《Certo, anche tu sei cresciuto, sei molto piú alto.》《Si, ma non mi hai detto che ci fai qui. Sono anni che non ci vediamo e ti presenti cosí, all'improvviso?》《Ti spiegheró tutto piú tardi, ora forse dovresti mettere qualcosa addosso. Ah, comunque il tuo maggiordomo ha fatto di tutto per impedirmi di entrare, dovrai darmi delle spiegazioni anche tu.》

Alexandra si defila e al suo posto entra cauto Dimitri.

《Sei fortunato che non ti affogo qui e adesso.》Sibilo minaccioso, stavolta molto convincente.

《Ma Signore, è schizzata dentro come un fulmine, non ho potuto fermarla, mi dispiace.》Beh, almeno non si tratta di lavoro.

《Ok, basta parlare, presto Dimitri procurami dei vestiti in fretta, io nel frattempo mi sciacquo la faccia con l'acqua fredda, spero che non si accorga della sbronza.》《Certo, andrá tutto bene》Conclude Dimitri sorridente.

Dopo 5 minuti sono in salotto con Alexandra. Mi siedo sul sofa di fronte a lei e incrocio le braccia, lei invece fa lo stesso con le gambe.

La osservo attentamente, lei fa lo stesso, ma nel suo sguardo noto una punta di malinconia.

《Sai Carl, quando ho chiesto di te e ho scoperto che ti eri trasferito in Italia ci sono rimasta parecchio male, credevo che saremmo rimasti insieme a lungo.》 Si ferma a bere un sorso di thè e continua. 《Pensavo che non ci saremmo mai piú rivisti, ma poi una mia cara amica mi ha proposto un viaggio qui, da sua zia. Non immagini quanto sono felice di rivederti... strano il destino, no?》

Sono cosí colpito da queste parole che non riesco a rispondere subito. Strizzo gli occhi, accigliato.《Bhe? Non hai nulla da dire?》

《Ecco, sono sorpreso, non mi aspettavo una tua visita, in realtá io non ricevo mai visite... e poi mi hai appena visto nudo e non hai battuto ciglio. Ti rendi conto di quanto sia strana la situazione?》《Si certo, ti capisco. Solo che pensavo che ti facesse piacere rivedermi, dopotutto non credo sia un problema vederti nudo, dopotutto sei mio cugino e... ti ho giá visto nudo una volta.

《Alex! Avevo 15 anni, è stato traumatico farmi beccare da te mentre mi... insomma lo sai.》

Alexandra trattiene le risate e altrettanto Dimitri, il quale è stato dietro di me tutto il tempo.

Merda, me ne ero dimenticato, accidenti all'alcool.

《Ahahaha! È proprio per questo che ormai non mi scandalizzo piú. A quanto pare ti ricordi bene di me.》

A questo punto anche a me scappa una risata, cosí finiamo per ridere tutti e tre come cretini.

Poi Dimitri si avvicina al mio orecchio. 《Ora che è piú a suo agio direi che posso andare, no?》《D'accordo, vai pure.》Dimitri lascia la stanza e io e Alex rimaniamo da soli.

《Allora, la prima cosa che vorrei sapere è il perché di questo tuo nuovo nome... Calle?》《Ah bhe, in Italia tutti tra di loro si danno dei soprannomi e poi Carl è troppo inglese, devo mescolarmi tra la gente del posto.》

Alex fa roteare gli occhi. 《Sempre il solito perfettino, e che mi dici del trasferimento?》《Mio padre è venuto qui per lavoro, portandomi con se, dopo 5 anni di permanenza ormai mi ero rifatto una vita, cosí alla morte di mio padre, avendo ormai 25 anni decisi di restare qui per prendere le redini del suo lavoro, ormai sono 15 anni che sto qui.》《Giá, sono 15 anni che non ti vedo. Ormai sei un uomo.》《Giá, ho 30 anni, dunque tu dovresti averne 27 ora, giusto?》《Si. Mi trovi cambiata.. in meglio o in peggio?》

《Sicuramente in meglio, ma per me sei sempre la ragazzina con le lentigini che mi lanciava le occhiatine timide alle cene di famiglia.》《Ha! Eri tu quello timido, io ti ho fatto sciogliere.》《Si, ma voglio che tu sappia che non succederá piú, non siamo piú dei ragazzini.》

《E questo che vorrebbe dire? Che facevamo di male da ragazzini?》Esclama Alexandra mentre si alza dalla poltrona e si avvicina al sofa.

So bene cosa vuole.

《Niente! Limonavamo incessantemente!》Rispondo.《Si! Allora?》《Allora nulla! Ci siamo divertiti, eravamo piccoli e non eravamo completamente coscenti! Ora non sono pronto per riprendere quel tipo di rapporto.》《Come se non lo volessi anche tu!》

《Non è cosí semplice, Alex... sei cresciuta, sei bella da mozzare il fiato, e credimi, non è facile resistere.》Alex si siede al mio fianco con aria triste e confusa allo stesso tempo. 《Ma allora cosa c'è che non va? Perché mi allontani?》《Cazzo Alexandra, sei mia cugina!》《Non mi frega niente del legame di sangue!》《Sei adulta, questo tipo di rapporto finisce sempre male.》

《Se hai paura che mi innamori di te, sbagli dal principio, io non sono cosí flessibile. Credimi, anche io non voglio impegni.》

Questo cambia le cose... ma se stesse mentendo?

《Cosa?! Come faccio ad essere sicuro che prima o poi non diventi un impegno?》《Beh, come ti ho detto sono ospite qui da un'amica.》《Q-quindi resterai qui per qualche settimana al massimo?》《No, me ne torno a Londra tra un paio di giorni, anch'io ho una vita.》

Ad un tratto non mi sento piú ne debole ne sbronzo, al contrario sono carico ed eccitato.

Alexandra accenna un sorriso malizioso e attira il mio viso al suo, poi mi sussurra nell'orecchio: "Da dove cominciamo?"

BLUE MIRRORDove le storie prendono vita. Scoprilo ora