Vado nell'unico posto che mi rende sul serio felice: la libreria.
Mentre sento la rabbia aumentare ad ogni passo mi consolo pensando al fatto che tra qualche minuto starò davanti ad uno scaffale pieno di libri.
Non vedo l'ora di prendere in mano i miei libri preferiti, sfogliare le pagine e sentirne l'odore. È l'unica cosa che voglio sul serio. Libri. Storie nuove. Mondi dove puoi fuggire e al tempo stesso ritrovare te stesso.
Il telefono continua a squillare, ma non lo prendo per vedere chi è. O sono i miei -e francamente non voglio parlargli-, o è Cole e mi arrabbierei perché mi sta ignorando o sono i nonni che mi sgrideranno per il fantastico pranzo di oggi.
Arrivo in libreria in soli quindici minuti e quando entro mi sono calmata un po'.
Questo posto é il mio paradiso: due piani di scaffali pieni di libri, con settori di ogni genere. Manca poco che mi metta a piangere per la gioia.Mi avvio a passo incerto verso il piano di sopra. Mi fermo letteralmente ogni secondo per leggere tutti i titoli e mentalmente mi segno quelli che ho letto.
«Quello é un bel libro.» Quando mi giro, trovo un ragazzo intento a sorridermi. Si riferisce al libro che sto sfiorando con le dita.
Delirium.«Già. Hai letto le vicende di Lena e Alex?» Non ho mai conosciuto qualcuno che avesse letto questo libro. Eppure è uno dei libri più belli che abbia mai letto in vita mia e, fidatevi, quando dico che sono molti.
«E Julian.» Il ragazzo annuisce sorridendo.
Cerco di contenermi e di non fare uno dei miei sorrisi a psicopatica. «Giusto, me lo dimentico sempre.»
Lo faccio ridere. «Ma è in due libri, su tre!»
Faccio spallucce e ridiamo insieme.
Una signora, che avrà più o meno sessant'anni, si affaccia e ci guarda con aria severa. «Scusate, questa é anche una biblioteca. Un po' di silenzio per favore.»«Scusi.» Sussurra il ragazzo mentre io in contemporanea alzo gli occhi al cielo.
Che me ne importa se è anche una biblioteca? Stavamo commentando un libro.Mi ritrovo a girarmi verso il mio nuovo conoscente. «Hai qualche libro da consigliarmi?»
«Ti dovresti spaventare se non ne avessi...» Mi guarda con aria interrogativa, come se aspettasse di sapere il mio nome. Ci metto un po' a realizzarlo.
«Willow.»
«Willow.» Sorride, poi mi porge la mano. «Io sono Easton.»
Gli stringo la mano, mentre lo osservo meglio. Tanto per cambiare, è un bellissimo ragazzo anche lui. Ha i capelli tra il castano ed il nero e gli occhi di un colore stranissimo, grigio quasi nero.
Io, con gli occhi verdi ed i capelli castani, devo fargli schifo.
Poi ci lasciamo la mano e lui mi fa cenno di seguirlo. Lo osservo camminare avanti ed indietro tra i reparti, ridacchiare quando mi dice un libro ed io gli rispondo che l'ho già letto, e noto che per la prima volta non sto pensando alla mia vita schifosa. La consapevolezza mi fa ancora più paura del fatto in sé.
«Tieni, questo sembra perfetto per te.» Mi porge un libro dalla copertina blu. Starlight.
Ne ho sentito parlare, ma non l'ho mai letto.Noto dopo qualche secondo che è un romanzo d'amore. «Leggi anche romanzi? Non solo fantascienza?»
Lui ride e scuote la testa, così io mi lascio scappare: «Dove sei stato per tutto questo tempo?»
Arrossisco nello stesso momento in cui lo dico. Lui smette di ridere, ma continua a sorridere.
Easton... non solo è bello, ma ha anche un bel nome ed è simile a me.
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Phoenix
RomancePer Willow settembre è un mese pieno di cambiamenti. Non solo inizia il suo ultimo anno di liceo, ma si deve anche trasferire a casa dei suoi nonni dall'altra parte degli Stati Uniti con la sua sorellina. Inutile dire che non è per nulla contenta de...