Quando la campanella suona e tutti gli studenti escono nell'atrio per ritornare a casa, si solleva un lamento generale.
All'inizio non capisco, dato che con il mio metro e cinquantasette molte persone mi coprono la visuale, ma poi vedo che la maggior parte degli studenti aprono gli ombrelli e mi rendo conto che sta piovendo.
No, non piovendo.
Sta diluviando ed io non ho l'ombrello e sono a piedi.Mi alzo il cappuccio della felpa, facendo un sospiro prima di buttarmi a capofitto sotto la pioggia.
Mentre cammino e mi allontano dalla folla, una mano mi afferra il braccio.
Non sono sorpresa di vedere il volto sorridente di Easton, dato che stiamo passando tantissimo tempo insieme a scuola.«Ti serve un passaggio?»
Gli sorrido. «Forse dovrei smetterla di scroccarti sempre passaggi.»
Infondo l'ho visto solo tre volte e mi ha dato un passaggio due.
«A me fa piacere.» Easton fa un'occhiolino ed io abbasso la testa, cercando di non arrossire.
Mi lascia il braccio.«Dai, Willow.» Fa un cenno dietro di me. «Ti porto a casa.»
Riporto lo sguardo su di lui e sorrido, seguendolo.
Easton fa roteare le chiavi della macchina tra le dita e, quando cadono a terra, non posso fare a meno di ridere.
Gli dò una piccola gomitata sul fianco, scherzando. «Benvenuto nel club degli imbranati.»
Lui mi lancia un'occhiataccia, raccogliendo le chiavi, tutte piene di fango. «Sei diciotto anni in ritardo per questo benvenuto.»
Ridiamo tutti e due e saliamo nell'auto, mentre la pioggia scende sempre più incessante.
È incredibile come, quando sono a casa, sia sempre bel tempo, e quando devo uscire ci sia sempre la fine del mondo.«Domani che fai?» Mi chiede ad un certo punto, facendomi sussultare.
Teoricamente mia madre parte dopodomani, quindi dovrei stare con lei.Ma c'è un motivo se ho detto "teoricamente", no?
«Nulla.» Mi schiarisco la voce, sperando che voglia andare a parare dove voglio che lo faccia. «E tu?»
Tamburella con le dita sul volante e si gira a guardarmi quando il semaforo diventa rosso e siamo costretti a fermarci. «Niente. Volevo chiederti se... insomma, ti va di vederci?»
Cerco di trattenere un sorriso.
Mi piace ancora Cole, ovviamente, l'ho frequentato per abbastanza tempo e quando mi piace qualcuno è una cotta abbastanza duratura, ma devo ammettere che anche Easton mi interessa e non poco.Forse è per questo che l'ho disegnato con me, qualche settimana fa, mentre camminiamo lontano da tutti.
«Certo.» Mi mordo la lingua per avere il tono di voce normale. «Credo sia una fantastica idea.»
«Bene.» Easton non trattiene un sorriso. «Allora a domani, Willow.»
Giro un attimo la testa, perché ho passato i restanti cinque minuti ad osservarlo, e mi rendo conto che siamo già arrivati a casa dei nonni.
«Grazie del passaggio.» Gli sorrido un'altra volta prima di slacciarmi la cintura e scendere dalla macchina.
Poi mi rimetto il cappuccio per non bagnarmi i capelli e, prima di aprire la porta, lo saluto con un gesto della mano.
Lui ricambia, o almeno così sembra, e fa marcia indietro finché non lo vedo sparire oltre la strada.
Appena apro la porta di casa, trovo mia madre e mia nonna bisbigliare l'una di fianco all'altra, a pochi metri da me.
Si zittiscono appena mi vedono.
Odio quando mi nascondono le cose, così il tono di voce che uso esce più aggressivo del solito e di quanto volessi. «Che c'è?»Mia madre fa spallucce. «Nulla, chi era quel ragazzo?»
«Non sono affari tuoi.» Lascio cadere la cartella di fianco a me con un tonfo, mentre mia nonna fa una faccia disgustata.
«Io preferisco Henry.»
Alzo gli occhi al cielo. «Non mi importa chi preferite... e poi chi è questo Henry?»
«È il ragazzo de barbecue, con cui hai litigato.» Mio nonno, che ha in braccio Vivian, si mette in mezzo.
Oh, quindi il ragazzo snob ha un nome.
Scoppio a ridere. Come fanno a dire che quell'essere è migliore di Easton?
«Evidentemente hai i prosciutti sugli occhi.» Rispondo a mia nonna. «Easton è un ragazzo d'oro, mentre quel tipo sa parlare solo per criticare.»Prima che qualcuno possa dire qualcos'altro, tanto per cambiare, mi rintano in camera.
Mi metto a disegnare appena metto piede in stanza.
Questa volta disegno una ragazza, tra le fiamme, con una mano in avanti come se stesse cercando aiuto. Ma oltre le fiamme non c'è niente, il vuoto assoluto.
Solo fuoco, fumo, lei ed il dolore che la consuma.
Nelle due ore successive mi concentro sul disegno, che lascio in bianco e nero. Colorarlo significa rovinarlo.
Vivian viene tre volte a controllare che sto bene e a prendere alcuni suoi giocattoli con cui giocare insieme al nonno.
«Willow.» Mia madre bussa alla mia porta dopo un po'. Poso la matita e nascondo il disegno sotto il cuscino, guardandola interrogativa. «Credo che dobbiamo parlare di una cosa.»
«Di come ci hai cacciato di casa?» Sono stufa di lottare per farle capire che questa storia non porterà a nulla di buono. «Ne abbiamo già parlato abbastanza.»
Mia madre scuote la testa. «Non si tratta di quello, ma di Layla, Riley e Cole.»
Improvvisamente, nonostante tutti e tre sono spariti, guardo mia madre preoccupata, pensando alle peggio cose. «Che c'entrano loro? Come stanno? È successo qualcosa?»
«Willy...» Mia madre deglutisce a fatica. «Ho visto Cole e Riley l'altro giorno. Sono venuta qui principalmente per dirti questo.»
«Per dirmi che li hai visti?»
Sono sempre più confusa. Erano amici, grazie a me, non c'è nulla di male nell'uscire insieme.
Mi ricordo ancora quando ho presentato Cole alle mie amiche. A Riley è stato subito simpatico, mentre Layla gli ha fatto un'interrogatorio prima di approvarlo.
Mi ricordo che, la prima volta che mi ha chiesto di uscire, ci siamo chiuse tutte e tre in camera mia e abbiamo saltato e gridato come se non ci fosse un domani. Come se anche loro avessero un appuntamento.
Siamo sempre state unite Layla, Riley ed io. Fatico ancora a credere che Lydia abbia detto di non chiamarla e che Riley mi ignora.
E anche del fatto che Cole non si faccia più sentire.
Mi fanno quasi sentire come se avessi fatto io qualcosa di sbagliato.«Li ho visti, sì.» Non ho mai visto mia madre così angosciata. Sembra che stia combattendo contro se stessa per aggiungere qualcosa oppure no.
Alla fine lo fa, ma vorrei il contrario. Vorrei non dover sentire, o immaginare, o provare. «Si stavano baciando, Willy. Credo stiano insieme.»
Se avete gradito questo capitolo, vi chiedo gentilmente di lasciare un voto.
Grazie ancora a chi ha votato. Lo apprezzo veramente molto e mi fa davvero piacere.
-sil 💗
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Phoenix
RomancePer Willow settembre è un mese pieno di cambiamenti. Non solo inizia il suo ultimo anno di liceo, ma si deve anche trasferire a casa dei suoi nonni dall'altra parte degli Stati Uniti con la sua sorellina. Inutile dire che non è per nulla contenta de...