«Tanti auguri a te. Tanti auguri a te. Tanti auguri a Willow, tanti auguri a te.» A svegliarmi non è la solita sveglia, ma Vivian che entra in camera mia con un piatto di pancake con sopra una candelina accesa.
Dietro di lei ci sono i nonni e... e i miei genitori? Mi stropiccio gli occhi, mettendomi seduta. Cosa diavolo sta succedendo?
«Buon compleanno, sorellona!» Vivian mi appoggia il piatto sulle ginocchia e si sporge per darmi un bacio sulla guancia.
La guardo. «Compleanno?»
Mia madre si avvicina, per sfiorarmi i capelli in un gesto dolce e materno, che non le appartiene. «Tesoro, oggi è il tuo compleanno. Fai diciotto anni.»
La mia bocca prende la forma di una o. Mi ero completamente dimenticata che oggi era il mio compleanno. Scuoto leggermente la testa e abbraccio Vivian. «Grazie, Viv.» Poi spengo con un soffio l'unica candelina impiantata nei pancake.
«Oggi abbiamo deciso di non mandarti a scuola, Willy.» La nonna mi abbraccia per darmi gli auguri e intento mi sgancia questa bomba.
Spalanco gli occhi. Oggi avrei dovuto vedere Easton e chiarire con lui, dopo tutto ciò che è successo ieri. Ho passato tutta la notte a fare un quadro del nostro primo bacio, solo per dirgli che non me ne frega niente di Cora e che l'unica cosa che mi importa è lui.
Sbuffo. Questa cosa dovrò rimandarla al pomeriggio o, eventualmente, a domani.
Decido di concentrarmi su un problema alla volta. Dopo aver fatto colazione con Vivian, aver abbracciato mio padre e il nonno per ringraziarli degli auguri, guardo i miei genitori. Questa sorpresa mi sta scombussolando un po'. «Cosa ci fate voi qui?»
«È il tuo diciottesimo compleanno, Willy.» Mio padre sorride e prende la mano della mamma. «Non ce lo saremmo persi per nulla al mondo. Siamo atterrati ieri sera e abbiamo dormito in un albergo per essere qui stamattina.»
La mamma corruga la fronte. «Non sei contenta?»
No. «Ma certo che sì!» Affermo, con forse troppa enfasi. Mi schiarisco la voce per calmarmi: ho una brutta sensazione riguardo la loro presenza qui. «Sono semplicemente molto sorpresa.»
Mia madre rilascia un sospiro di sollievo, poi sorride. «Dovessi vedere che sorpresa abbiamo per te! Ti farà super piacere, vedrai.»
Mamma fa segno a mio padre di andare a prendere qualcosa e lui fa ciò che lei dice. Scompare per circa dieci minuti e la donna di fronte a me ne approfitta per fare conversazione. «Come è andata questa settimana, tesoro?»
«Benissimo.» Dato che ci sono anche i nonni, decido di sganciare io la bimba. Tanto potrebbe andare peggio di così? «Mi sono fidanzata.»
La nonna, che stava bevendo il caffè, lo sputa tutto e la scena è abbastanza disgustosa. Mamma si irrigidisce e il nonno borbotta qualcosa prima di prendere uno strofinaccio e pulire il pasticcio che ha combinato mia nonna.
Li guardo, uno a uno, con una faccia stranita. «Va tutto bene?»
Mia madre, ancora con gli occhi spalancati, annuisce e mi abbraccia. «Ma certo, tesoro, sono così felice per te!»
Vivian batte le mani appena papà arriva in cucina, dove siamo radunati tutti per fare colazione. «Dalle la sorpresa, che sono curiosa anche io!»
Papà ha una busta bianca in mano. Magari sono dei biglietti per il concerto del mio cantante preferito. O dei Coldplay. Oddio, speriamo siano i Coldplay!
Papà mi passa la busta sorridendo, ma la mamma, mentre la sto per aprire, mi ferma. «Aspetta, tesoro. Credo che dovremmo prima parlare.»
Alzo la testa e la guardo, incitandola di iniziare. La curiosità di Vivian ha contagiato anche me.
«Quando sei venuta lo scorso weekend da noi io e tuo padre abbiamo riflettuto su moltissime cose, anche sul fatto del vostro allontanamento.» Mamma sospira e dallo sguardo capisco perché sentivo che qualcosa non andava.
Dentro di me, però, continuo a sperare che il mio sesto senso si stia sbagliando. «Abbiamo riflettuto su ciò che hai detto sopratutto quando te ne sei andata circa due mesi fa. Quando hai detto che voi non c'entrate niente nella la relazione tra me e tuo padre.»
Mio padre mi mette una mano sulla spalla. «E hai ragione, Willow. Voi non c'entrate assolutamente niente. Per questo vi chiediamo scusa per la situazione in cui siete state messe. Non è stato giusto cacciarvi praticamente di casa e farvi cambiare città così.»
La mamma annuisce e io, non credendo alle mie orecchie, apro la busta con le mani tremanti.
Dentro ci sono quattro biglietti, che identifico solo dopo essere quattro biglietti aerei, per Boston. Sono per mercoledì. Tra cinque giorni.
Boccheggio in cerca d'aria. Non è possibile. Non adesso che Portland iniziava a farsi sentire come la mia casa.
«Cosa... cosa significa?»Porto lo sguardo su mia madre. La vista è offuscata, perché sto per piangere. Mi sbagliavo quando ho detto che non poteva andare peggio. Questo è tremila volta peggio.
Fino a qualche giorno fa, prima della settimana scorsa, avrei fatto i salti di gioia a questa notizia. Ma era prima di scoprire del tradimento di Riley, era prima di innamorarmi di Easton.
Scuoto la testa. Non è possibile. Questo è sicuramente uno strano scherzo del destino.
Prima che i miei genitori rispondano alla mia domanda, osservo di nuovo i biglietti. È solo andata, per tutti e quattro.
Mi scappa un singhiozzo.
Vivian, vicino a mio padre, chiede se sto piangendo di felicità.Mio padre annuisce, o così mi sembra, ma non capisce che è tutto il contrario.
Le mie sono lacrime di tristezza, di voglia di rimanere.Portland è più casa di quanto lo sia mai stata Boston. Qui c'è Easton. Ed io non voglio lasciarlo, per nulla al mondo.
«Significa che torneremo a Boston, tesoro. Tutti insieme.» Mia madre mi accarezza i capelli.
Sposto gli occhi dai biglietti, perché mi fanno piangere solo di più.
«Non sembri felice.» La nonna si schiarisce la voce, al che mi giro a guardarla.
Lei dice?
Guardo prima lei, poi mia madre. I suoi occhi sono uguali ai miei e li fisso, mentre parlo. «Infatti non lo sono. Grazie di aver rovinato il mio compleanno, mamma e papà.»
Mi alzo e, con ancora le lacrime agli occhi, corro in quella che definisco la mia camera, ma che presto non lo sarà più.
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Grazie ancora a chi ha votato. Lo apprezzo veramente molto e mi fa davvero piacere.
-sil 💗
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Phoenix
RomancePer Willow settembre è un mese pieno di cambiamenti. Non solo inizia il suo ultimo anno di liceo, ma si deve anche trasferire a casa dei suoi nonni dall'altra parte degli Stati Uniti con la sua sorellina. Inutile dire che non è per nulla contenta de...