Capitolo 11

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A scuola, il giorno successivo, cerco di non pensare a quello che mi ha detto mia madre, ma non ci riesco.

Ogni volta che penso a Cole e Riley insieme mi si forma un groppo in gola e mi sale la nausea. Come hanno potuto farmi questo? Riley era la mia migliore amica.
Dalle elementari.

«Hey, W.» Victoria si ferma vicino il mio armadietto, quando incomincia la pausa pranzo.

Non so perché ma hanno incominciato tutti a chiamarmi W. Ma non mi dispiace per niente: meglio di Willy o Willow.
Se ve lo state chiedendo, sì, non amo in particolar modo il mio nome.

«Ciao.» Sforzo un sorriso e Victoria mi guarda inarcando un sopracciglio. Sembra mi stia per chiedere qualcosa, così la precedo prima che apra bocca. «Come va?»

«Io sto bene.» Si appoggia all'armadietto di fianco al mio. «Tu, piuttosto, stai bene? Stamattina ti abbiamo visto da lontano e ti abbiamo chiamato ma non ci hai neanche sentito. E sembri con la testa tra le nuvole.»

Stamattina mi hanno sul serio chiamato e non ho sentito?
Scuoto la testa per evitare di auto-strozzarmi e accenno un sorriso.
«Io... si sto bene. Scusa, non volevo evitarvi. Non vi ho sentito, stamattina.»

Sta per dire altro, quando la voce di Easton la interrompe. «Vict, Austin ti stava cercando.»

«Dov'è?» Esclama lei, guardando a destra e sinistra e senza aspettare una risposta sfreccia per i corridoi.

Io ridacchio e Easton sorride, appoggiandosi dove stava sua sorella poco fa.
«Stai bene?»

Sorrido e chiudo l'armadietto, appoggiandomi nella stessa sua posizione. «Sì, Easton, sto bene. Perché mi fate tutti questa domanda?»

«Sembri...» Si interrompe un attimo, scrutandomi il viso. «...triste.»

«Sono solo stanca, davvero.» Soffio per far andare via una ciocca di capelli ribelli via dal mio viso, dato che sono troppo pigra per spostarla con la mano.

«Non c'entra il fatto che ti ho chiesto di uscire, vero?»
Cazzo cazzo cazzo cazzo. È l'unica parola che si ripete nella mia mente. Mi ero completamente dimenticata dell'appuntamento con lui.
Deve aver letto il mio sguardo, perché scuote la testa e ridacchia nervosamente. «Te ne eri anche dimenticata. Okay, ho capito. Ci vediamo dopo, W.»

«Easton non é come-» pensi, ma in realtà è proprio così. Prima che possa concludere la frase lui sta camminando lontano da me e lo osservo fino alla fine del corridoio.

Grande Willow, penso dentro di me, allontana l'unico ragazzo che sembra interessarsi veramente di te.

Mi porto una mano sulla faccia per evitare di urlare e rincorro Easton nei corridoi.
È l'unica persona che mi rimane sul serio e volevo sul serio uscirci. Voglio andare a quel maledetto appuntamento.

Easton entra dentro la mensa e si va a sedere con il suo gruppo di amici, che sta diventando anche il mio. O almeno credo.

Mi sto avviando lì quando sento una voce più o meno famigliare.
«Guarda un po' chi frequenta questa scuola.»

E quando mi giro, trovo Henry con vicino a lui due ragazzi ed una ragazza. Nessuno di loro sembra simpatico.

«Ragazzo snob.» Dico, alzando il mento a mo' di saluto e mi rigiro per ritornare dai miei conoscenti.
Loro mi stanno già tutti fissando, Victoria ha la faccia pallidissima e Easton stringe i pugni.
Che cosa diavolo sta succedendo?

«Come sta la tua famiglia? A Boston?» Stringo i pugni anche io, come Easton, e mi rigiro per dare un'occhiataccia ad Henry.

«Non sono problemi tuoi.»

Lui sorride e mi guarda inarcando un sopracciglio. «Beh, immagino ci vedremo tra qualche giorno al famoso barbecue. Non vestirti di nuovo in modo orribile, okay?»

Sto per ribattere di smetterla e che preferisco buttarmi giù da un treno in corsa che passare una serata con lui, quando Easton lo prende violentemente per la camicia.

Gli amici cercando di separarlo da Henry, ma non prima che Easton gli dica tale parole: «Stalle lontano, hai capito? Non farai del male anche a lei.»

Anche a lei. Chi é la persona a cui Henry ha fatto male? Male psicologico o male fisico?

Henry e la sua squadra di idioti si mettono a ridere e camminano fuori dalla mensa.

Easton li segue con lo sguardo fino a quando non escono e tiene ancora le mani strette in pugno.
Se non ci fossero stati gli amici di Henry, Easton gli avrebbe potuto far male senza troppi problemi.

Sono quasi uguali di corporatura e di altezza, ma ho l'impressione che sia lui il più forte tra di due.

«Cosa è successo?» Inizio a chiedere, ma poi vedo Victoria che si alza da tavola e corre piangendo verso i bagni.

Tutta la mensa si è ammutolita e Easton mi rivolge uno sguardo glaciale prima di rincorrere la gemella.

«Cora!» Provo a chiamare l'unico volto famigliare in questo caos e si gira a guardarmi.

È visibilmente preoccupata, glielo si legge in faccia.
«Stai bene, W.?»

Annuisco. A quanto pare questa sarà la frase della giornata. «Dov'è Victoria? È corsa piangendo ed io-»

«Lasciala stare, Willow.» La sua voce diventa improvvisamente fredda. «Se vuoi aiutarla o consolarla l'unica cosa che puoi fare è lasciarla stare. Ne ha passate tante per colpa di Henry e non ha bisogno di qualcuno vicino a lei che lo conosce.»

«Io non lo conosco.» Ribatto subito, capendo dove vuole andare a parare.

«Lasciala da sola comunque.» Cora mi fa un sorriso finto e per la prima volta la trovo antipatica. «Ci vediamo in giro.»

E corre anche lei lontano da me, verso l'uscita della mensa.
Probabilmente sta andando da lei e da Easton.

Che cosa ho fatto che non va?
Non bastava sapere che il mio quasi ragazzo e la mia ex migliore amica stanno insieme? Adesso dovevo perdere anche le uniche persone che si sono interessate a me in questi giorni?

Senza pensarci due volte mando un messaggio a mia madre, chiedendole di venirmi a prendere prima.
Quando mi chiede il perché le dico che non mi sento tanto bene e che voglio passare un po' di tempo con lei prima che parta, stasera. In realtà sono due grandissime bugie.

Lancio un'ultima occhiata al corridoio, quando butto il mio pranzo nel cestino, ma non vedo nessuno che conosco o di cui mi interessa qualcosa.

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Grazie ancora a chi ha votato. Lo apprezzo veramente molto e mi fa davvero piacere.
-sil 💗

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