Capitolo 24

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Un'ora dopo siamo ancora parlando nel parco. Siamo seduti come prima, con l'unica differenza che la mia schiena è appoggiata al petto di Easton, e lui mi sta abbracciando.

Non so come siamo finiti così, e sinceramente non voglio saperlo. So solo che è una bella sensazione e non riesco a levarmi il sorriso da ebete. Dallo sguardo di Victoria, malizioso come non mai, so che se ne è accorta anche lei.

«Willow.» Easton ha le labbra premute praticamente sulla mia guancia. È bello il mio nome detto così da lui e mi rendo conto che sembro una drogata. Beh, ma credo che tutti quelli che guardano Easton si drogherebbero volentieri di lui.

«Si?» Mi giro leggermente verso di lui, solo per vederlo di sfuggita. Lui ha ancora le braccia che mi circondano lo stomaco e io sono ancora appoggiata alla sua schiena.

Apre la bocca per parlare, poi qualcosa di tremendamente pensante mi colpisce la testa, facendomi sussultare dalla sorpresa e dal dolore.

«Scusa, Miss Salopette!» Henry ed i suoi amici scoppiano a ridere, mentre io mi giro sull'oggetto che mi ha colpito. Un pallone da calcio, che pesa molto di più di quelli con cui gioco di solito insieme a Vivian.

Lancio un'occhiataccia a Henry e mi alzo, a mio malincuore, per recuperare la palla e lanciargliela in testa.

Ma Easton mi precede. Si alza in piedi, prende la palla e va a passo veloce verso Henry. Victoria cerca di chiamarlo, ma invano.

Cora si alza in piedi e va dietro Easton, intimandogli di non fare cazzate. Improvvisamente, quando i due ragazzi iniziano a gridarsi contro, so cosa sta per succedere.

Il sangue mi si ghiaccia nelle vene: non ho mai assistito ad una rissa e non so proprio come comportarmi.

«Cazzo, lasciala stare!» Easton spintona Henry indietro e quest'ultimo fa un paio di passi indietro, per riprendere l'equilibrio.

Quando lo fa, intima ad Easton di non mettergli mai più le mani addosso.

«Tu non avvicinarti più a Willow.» Ringhia il ragazzo che mi piace, facendo però scoppiare a ridere Henry.

«Una stupida palla l'ha colpita, non ho mica fatto chissà che cosa. Che c'è, hai paura che finisca come Victoria?»

Prima che possa urlare a Easton che è una provocazione e di non dargli la soddisfazione di farsi vedere arrabbiato, ecco che il suo pugno colpisce lo zigomo di Henry.

Austin si alza e si avvicina al suo amico, anche se titubante. Gli amici di Henry, oltre loro, sono cinque. Easton e Austin sono solo due.

Henry risponde al colpo di Easton e ben presto cadono entrambi sul prato, tirandosi pugni e schiaffi. Cerco di seguire, ma dopo un po' non riesco a distinguere chi colpisce chi, talmente sono veloci i colpi.

«Basta!» Intervengo quando vedo del sangue colare dal naso di Easton. Potrebbe esserselo rotto.

Mi avvicino, ma Cora mi tiene per un braccio a debita distanza. Intanto Austin aiuta Easton ad alzarsi e un paio di ragazzi Henry, che è messo peggio.

Sono sorpresa. Non pensavo che Easton avrebbe reagito così, né che riuscisse a conciare in quel modo Henry. Non perché lui sia più muscoloso, sono alti uguali e anche il fisico è molto simile, ma pensavo semplicemente che Henry facesse risse continuamente, al contrario di Easton.

Cora lascia il mio braccio e io avanzo verso il mio amico, sbarra ragazzo che mi piace. Ha una mano davanti al naso e un occhio che si sta gonfiando piano piano. Sono sicura che a fine giornata sarà viola.

«Sei pieno di sangue.» È l'unica cosa che riesco a dire, dopo averlo osservato per cinque minuti abbondanti.

Easton fa una smorfia e noto che ha anche il labbro spaccato. Fa un gemito di dolore e mi sento male al pensiero che si è arrabbiato, e quindi è finito a rissa, a causa mia.

«Dobbiamo disinfettare le ferite.» Ragiono a voce alta.

Victoria guarda suo fratello. «Andiamo a casa. Dovremmo avere tutto per disinfettare le ferite.»

Lui annuisce. «Hai le chiavi di casa?»

Al che Victoria corruga la fronte. «Pensavo le avessi prese tu.»

Io e Cora ci scambiamo un'occhiata. Sento l'aria di "siamo bloccati fuori casa".
I due fratelli iniziano a litigare, mentre Austin si avvicina a me. «Tu hai le chiavi di casa tua?»

Ridacchiando, faccio segno di sì. «Potresti portare Easton un attimo a casa tua e dargli un po' di medicine, giusto per non farlo andare con la faccia viola in giro per Portland. Io accompagno Victoria in ufficio da sua madre per farsi dare le chiavi di casa.» Propone alla fine Austin.

Annuisco. «Mi sembra perfetto. A Cora dai tu un passaggio?»

Mi dice di sì. Con il consenso di Easton gli prendo lo zaino e me lo carico su una spalla, prendendo anche le chiavi della macchina. I nonni dovevano uscire con Vivian per una festa che davano al parco, di un'amica che Vivian si è fatta. Per cui non dovrebbero essere a casa.

«Grazie.» Mi sorride Easton una volta saliti in macchina. Guiderò io, però dubito che lui possa farlo con il sangue che gli cola anche sugli occhi.

«Non devi ringraziarmi.» È finito a rissa per difendermi, per cui questo è il minimo che possa fare.

Non posso credere che Henry sia così stronzo. Capisco che il pallone non l'hanno buttato di proposito, ma provocare in quel modo Easton è un'azione spregevole. Mi viene voglia di mettere la freccia, tornare indietro e continuare il lavoro di Easton, spaccando la faccia dell'ex di Victoria.

«È uno stronzo.» Sbotto, facendo sorridere Easton, che continua a fare una smorfia a causa del dolore. «Non capisco come possa provocare così. E neanche come possa giocare con i sentimenti delle persone in questo modo. Appena lo vedo, a scuola, gli dò un pugno in faccia.»

Easton mi prende la mano, provocandomi un brivido, e appoggia la testa sul finestrino. Si è pulito un po' il viso con un fazzoletto, ma comunque il sangue continua a scendere.

«Lascialo stare, W.. È un coglione e non merita il tuo tempo.»

Mi mordo il labbro. Potrei dirgli che anche lui dovrebbe lasciarlo stare, invece me ne esco con: «Ero seria l'altro giorno.»

Easton apre gli occhi e mi guarda, così continuo. «Quando ho detto che mi fai stare bene.» La mia voce è ridotta in un sussurro. «Ero seria.»

Stringe più forte la mia mano e con il pollice traccia delle linee immaginarie sul mio palmo.
Il mio volto sta andando a fuoco.
«Anche io ero serio quando ho detto che tu fai stare bene me, Willow.»

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-sil 💗

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