Capitolo 17

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«Vieni, ti accompagno a casa.» Easton mi sorride quando finisce il terzo episodio di Friends che stavamo vedendo.

Victoria si è addormentata già alla fine del primo, mentre io e Easton abbiamo continuato a guardare altri episodi.

Sbadiglio e annuisco contemporaneamente. Donna è andata a dormire mezz'ora fa, Victoria sta russando di fianco a me e le dò un buffetto sulla guancia per salutarla. Lei borbotta qualcosa e continua a dormire.

«Te la saluto io quando si sveglia, tranquilla.» Easton prende le chiavi della macchina e si alza.

«Grazie.» Gli sorrido e mi alzo anch'io, lentamente, per non svegliare la mia amica.

Mentre saliamo in macchina mi viene in mente la prima volta che mi ha dato un passaggio.
Mi sembra passato così tanto tempo, mentre invece solo qualche settimana.

«Mi dispiace.» Inizio, quando usciamo dal vialetto di casa sua. «Per la torta, intendo.  Victoria aveva detto che era la tua preferita.»

«Figurati.» Scrolla le spalle, lanciandomi un'occhiata. «Vicky non è cattiva. L'ha fatto perché le piaci come amica. Stava solo scherzando.»

«Lo so. Anche a me lei piace come amica, ma mi ha fatto fare la figura dell'idiota con te e tua madre. Chissà che ha pensato.» Mi mordo il labbro.

«Scherzi?» Easton ridacchia. «Mia madre ti adora e anch'io. Non lo sapevi, Willow, non farti problemi.» 

«Mi adori?» Mi sfugge e mi porto una mano davanti alla bocca per non parlare, ma é troppo tardi.

Easton si porta una mano dietro il collo, restando in silenzio.

Vai così Willow, mi riprendo nella mente. Su su, imbarazzalo un altro po'.

«Eccoci.» Si schiarisce la voce lui ed io annuisco in risposta.

«Grazie di tutto.» Gli sorrido e lui ringrazia me.

«'Notte, Willow.» Mi saluta lui, girandosi verso di me.

Cerco di non arrossire appena penso che stasera è particolarmente bello. È tardi, sarà quasi mezzanotte, e le luci del viale di casa sono spente.
Eppure lui, nel bel mezzo dell'oscurità, è bellissimo.

«'Notte, Easton.» E senza neanche rendermene conto, allungo la testa per dargli un bacio sulla guancia.

Nel momento in cui stacco le labbra dalla sua pelle, restiamo alcuni secondi vicini, con le labbra a pochi centimetri di distanza ed il fiato mescolato l'uno a quello dell'altra.

Mi sento come in una bolla, dove ci siamo solo io e lui.
Ci guardiamo intensamente negli occhi, finché il suo sguardo non scende più giù, verso le mie labbra.

Trattengo un sorriso. Mi bacerà? Quindi gli piaccio?

Lui si avvicina un altro po', ma si ferma non appena le luci di tutta la casa si accendono.

Tempismo perfetto, nonni.

Easton si allontana, ritornano seduto e composto e lo guardo imbarazzata. Cosa c'è di peggio di dover salutare una persona dove c'è stato un quasi bacio?

«Beh... ehm... a domani.» Parlo così velocemente che non credo mi abbia capito e sfreccio via dalla macchina.
Credo di avere la faccia in fiamme, in questo momento, e la mia temperatura corporea è alle stelle.

Apro la porta e, quando mi giro, trovo Easton ancora fermo con l'auto sul viale di casa. Gli sorrido e faccio segno "ciao" con la mano, poi chiudo la porta e mi giro, pronta ad affrontare l'inferno.

Mia nonna è davanti a me, in pigiama, con le braccia incrociate al petto. E anche se molti penserebbero che la scena sia esilarante, a me fa paura.

«Willow.» Trattiene uno sbadiglio. «Mi spieghi perché sei tornata così tardi?»

«Abbiamo fatto una ricerca, che ci ha assegnato il professore.» Questa è la verità, alla fine. «Mi hanno chiesto se volevo restare a cena e mi sembrava scortese rifiutare, mi dispiace, non volevo fare tardi.» Questa è una bugia. Sono rimasta perché volevo, e non perché pensavo che sarebbe stato brutto dire di no.

La nonna mi manda un'occhiataccia, poi sale, lentamente, le scale fino a scomparire dalla mia vista.

Alzo gli occhi al cielo e vado nella mia camera, dopo aver fatto sosta al bagno. Mi infilo velocemente il pigiama e cerco di non far rumore per non svegliare Vivian, che dorme serenamente. Ha stretto al suo petto il suo pupazzo preferito, che ha chiamato Jerry quando aveva due anni.

Sorrido al ricordo di Vivian piccola.
Non si faceva influenzare dai nonni e a casa avevamo un rapporto molto più stretto. Forse sto sbagliando anche io, perché mi sto concentrando solo sui miei nuovi amici e la scuola.

Mi infilo a letto, alzando il piumone fino al mento e mi annoto mentalmente di stare un po' con la mia sorellina l'indomani.

Quando chiudo gli occhi cerco di non ricordare il quasi bacio con Easton, perché so che non dormirò tutta la notte. E, appena mi viene in mente, il cuore inizia a battere più forte.

So che lo conosco da poco, ma da questo punto di vista conoscevo poco anche Cole, eppure mi piaceva lo stesso.
Sono dell'idea che bisogna conoscere i propri "futuri ragazzi" per qualche settimana, da amici, ma è anche vero che è bello quando inizi a conoscerlo perché state insieme.

E quasi sempre è così, eccetto per i casi dove i fidanzati sono migliori amici. La maggior parte delle persone si mette insieme dopo poche settimane di conoscenza.

Ma perché io ci sto pensando? Easton non ricambierà e, talmente è incasinata la mia vita adesso, non posso complicarmela ancora di più. Tra l'altro tra qualche mese -si spera- ritornerò a Boston e ciao ciao Easton.

Lui si dimenticherà di me ed io spero di dimenticarmi di lui.

«Willy?» Apro gli occhi di scatto quando sento Vivian chiamarmi.

«Si?» Dico nel buio, tastando il comodino con un braccio per mettere la torcia del cellulare.

«Prima ho litigato con la nonna. Posso dormire con te?» Riesco ad illuminare la stanza e trovo mia sorella seduta a gambe incrociate ed il pupazzo ancora stretto al petto. Ha lo sguardo triste.

Annuisco e le faccio spazio. Il mio letto è singolo, ma non posso lasciarla da sola. Ha sei anni ed io, teoricamente, sono l'unica che la conosce bene qui dentro. È una mia responsabilità.

«Cos'è successo?» Chiedo, mentre stringo Vivian al mio petto e ci mettiamo comode per la notte. Spengo anche la luce.

«Ho rotto per sbaglio un vaso e la nonna mi ha urlato contro. Ha anche alzato una mano, ma il nonno le ha bloccato il polso. Stava per uccidere una zanzara?» Bisbiglia, innocentemente.

L'unica cosa che riesco a pensare è che la nonna ha quasi dato uno schiaffo a Vivian, e che io non ero qui per aiutarla.
Mi sto trasformando in mamma e papà?

«Probabilmente.» Le inizio ad accarezzare i capelli castani e lisci, come i miei. «Adesso dormi, domani dopo scuola andiamo in giro, solo io e te okay?»

«Va bene.» Risponde e dopo qualche minuto la sento iniziare a russare.

Chiudo gli occhi e, continuando a stringere mia sorella, mi addormento.

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Grazie ancora a chi ha votato. Lo apprezzo veramente molto e mi fa davvero piacere.
-sil 💗

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