Capitolo 14

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Alla seconda ora, proprio come aveva detto Victoria, mi avvio in bagno per vederla.

È seduta sopra il lavandino e, dal riflesso dello specchio, noto che sta giocando con il cellulare a qualche gioco di logica. Mi schiarisco la voce ed il suo sguardo si punta su di me.

«Sei puntuale.» Spegne il suo IPhone e lo mette nella tasca anteriore dei jeans. Mi chiedo come faccia a non perderlo.

«Anche tu.» Ribatto, appoggiandomi al muro con una spalla. È freddo e per poco non rabbrividisco.

«Immagino che ti devo delle spiegazioni.» Fa spallucce, come se la cosa non le importasse minimante, ma so che non è così. Altrimenti non si spiega il suo sguardo ferito stamattina, non si spiega perché è corsa via piangendo.

So che la storia che sentirò sarà brutta e non so se sono effettivamente pronta a sentirla.

Non dico niente, Victoria scende dal lavandino e si infila le mani nella tasca della felpa, che avrà sicuramente rubato ad Easton. O forse ad uno dei suoi altri fratelli, ma dal momento che non vivono con lei mi sembra improbabile.

«Io ed Henry una volta stavamo insieme.» L'espressione è neutra mentre lo dice, ma la voce le trema verso la fine. È l'unico segno che mi indica che è tesa. «L'anno scorso, in realtà. È stato, per come si dice, il mio primo amore, ma io non sono stata il suo.»

Mi si secca la gola. Questa storia non andrà a finire per niente bene, ad ogni parola che Victoria pronuncia ne sono sempre più convinta.
«Cos'è successo?»

Vic chiude gli occhi, scuotendo la testa, come per scacciare un pensiero. «È stato letteralmente un sogno. Avevo una cotta per lui da anni e all'improvviso mi ha chiesto di uscire. Inutile dire che ero al settimo cielo. Ci siamo iniziati a frequentare, Easton e lui sono diventati anche buoni amici, ed io l'amavo molto.»

Easton e lui erano amici. Mi sembra impossibile, ma non dico niente, così lei continua.

«È strano, forse, perché prima di lui non avevo mai avuto un ragazzo. Lui è stato sia il mio primo bacio, che il mio primo ti amo, che la mia prima volta.» Un sospiro tremolante, ecco cos'è la voce della mia compagna di scuola adesso. «È stata anche l'ultima, dato che mi ha lasciato il giorno dopo. Voleva solo divertirsi, o almeno così mi ha detto.»

Mi trattengo dal non piangere con lei. C'è qualcosa di peggio, oltre ad essere stata illusa solo per un rapporto?

Non riesco a trovare la voce e Victoria non si ferma. Sembra un treno ed io qualcosa di bloccato, come un piccolo cucciolo smarrito che non riesce a trovare la strada di casa.
«Easton quando l'ha scoperto è andato su tutte le furie. I due sono finiti a rissa e Henry, per non so quali motivi, ha cambiato città.»

«Ma adesso è ritornato e nessuno se l'aspettava, per questo abbiamo reagito tutti così, sopratutto perché abbiamo visto che lo conoscevi.» Abbassa gli occhi, come se fosse mortificata, ma l'unica ad esserlo dovrei essere io.

Mi sono offesa perché pensavo che non si fidasse di me, quando quello che ha passato è una delle cose più brutte che ci siano. Ed in più sono mortificata per aver parlato con Henry.
Girerò alla larga da lui da adesso in poi.

«Non lo conosco.» Ripeto, perché l'ho detto anche a Cora qualche giorno fa, appena Victoria è corsa in bagno piangendo. «Abitiamo nello stesso quartiere ed i miei nonni conoscono i suoi genitori, ma non ci ho mai propriamente parlato, eccetto per insultarlo un paio di volte.»

Victoria accenna un sorriso. «Spero che gli hai fatto il culo.»

Mi mordo il labbro per trattenere una risata. In genere non mi piace parlare male delle persone, ma dopo quello che ha fatto Henry non mi riesco a sentire in colpa.

Purtroppo non gli ho mai risposto così male da ferirlo, anche se non credo che sia un ragazzo molto sensibile. Ci vuole molto di più di un paio di insulti.

«Andiamo in classe.» Dico a Vic quando la seconda campanella, che segna la fine del cambio aula, suona.

Io e Victoria percorriamo un pezzo di corridoio insieme, ma poi lei deve entrare in classe, per il corso di geografia, ed io vado al corso di letteratura.
Quando entro in classe tutti gli occhi si puntano su di me, dato che sono l'ultima ad entrare.

C'è un solo posto disponibile, vicino una ragazza che mi ricorda vagamente lo stile hippy.

«Mi sono persa qualcosa?» Chiedo alla ragazza, un po' per iniziare una conversazione e fare amicizia, un po' perché lo voglio sapere sul serio.

Lei mi lancia un'occhiata veloce e mi risponde senza guardarmi. «Dobbiamo fare dei lavori e stava dando i nomi per i gruppi.»

Accenno un sorriso. Non mi sta guardando, nè si è presentata, ma almeno mi ha risposto.
«Grazie.»

La hippy non risponde più, ma non mi importa.
Mi concentro sui nomi che chiama il professore e cerco di memorizzare le persone.
È difficilissimo imparare tutti i nomi.

«Jones e Collins.» Sussulto, rendendomi conto che c'è un solo Collins in questa classe.
Easton.

Mi giro verso di lui, che già mi stava guardando.
Entrambi accenniamo un sorriso e vorrei andare dal professore e ringraziarlo per avermi messo in coppia con lui. Sia chiaro che lo dico solo perché mi imbarazzerebbe fare una ricerca con qualcuno che non conosco, mentre Easton lo posso quasi definire un amico.

Okay, forse non esattamente un amico, dato che sono sempre più interessata a lui, ma qualcosa del genere.

La ricerca di letteratura, ci spiega il professore, è su uno scrittore inglese a piacere.
Io leggo di tutto, così come mi pare Easton.
Quando ci siamo conosciuti aveva già letto Delirium, un libro di fantascienza, ma mi ha anche consigliato Starlight, che è un romanzo rosa.

Mentre il professore continua a parlare il cellulare vibra sotto il banco. Lo caccio, cercando di non farmi beccare, e trovo proprio un messaggio di Easton.

Casa mia o casa tua?

Gli rispondo senza neanche esitare casa sua. Ci manca solo che deve incontrare i miei nonni, e Vivian, che è una peste, sopratutto dopo che la nonna mi ha detto che preferisce Henry. Se scappa il suo nome dubito che Easton manterrà la calma.
Io, se fossi in lui, non la manterrei di certo.

Mi risponde con un okay ed una faccina sorridente.
Metto a posto il cellulare e mi ritrovo a passare tutta l'ora con la voglia che la mattinata passi in fretta, in modo che venga il pomeriggio e possa passare più tempo con Easton.

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-sil 💗

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