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Parla Jungkook: Lo spinsi sul letto e mi misi a cavalcioni su di lui. Kookie, piccolino, cosa stai facendo? Ridacchiò mordendosi il labbro, non andare, ti prego. Sussurrai provocatoriamente, nel mentre iniziai a sbottonarmi la camicia. Amore, devo andare. Disse piano, scossi la testa. Ti prego, fallo per me. Posai le labbra sulla sua mascella e poi scesi lentamente sul suo collo. K-kookie... portò indietro la testa, devo proprio andare. Il mio ragazzo deglutì ed io continuai a baciarlo, scendendo sempre più giù. Iniziai a toglierli i vestiti, volevo fare io l'attivo, di nuovo. Gli tolsi i pantaloni e Jimin inarcò la schiena, mhh Kookie, arriverò in ritardo. Scossi la testa, non andrai da nessuna parte. Gli tolsi anche i boxer e rise, vedi che non cambierò idea, si alzò leggermente per baciarmi. Mi spogliai anch'io e mi posizionai sulla sua entrata, pronto per entrare dentro di lui. Oh piccolino, fa quello che devi fare. Sorrise maliziosamente, ed io feci come disse lui, entrai in lui con un colpo secco. Gemette forte per il piacere e lo baciai immediatamente per soffocare i gemiti. Shh, non vorrai mica che tua cugina ti senta. No? Portò indietro la testa, ahh sei un bastardo. Aumentai la velocità e si sentiva il letto che cigolava, le spinte erano sempre più veloci. Mhh oh Kookie, sì più veloce! Risi a quella vista, era bello vederlo sottomesso, specialmente se quello sopra ero io. Da quando sei così bravo a fottere, eh coniglietto? Ritornai a baciarlo, da quando ho come fidanzato Park Jimin. Le nostre intimità continuavano a sbattere, facendo cigolare il letto sempre di più. Mi venne in mente una cosa abbastanza carina per farlo gemere ancora di più, sotto di me: sculacciarlo. Iniziai a dare leggeri schiaffi sul suo culo, il che lo fece gemere ancora più forte. Direi che la missione era compiuta. Allora? Preferisci andare via o rimanere un altro pò con me? Magari sul letto... Gli accarezzai il petto, sei un bastardo. Si morse forte il labbro, lo so, ho imparato dal migliore. Gli feci l'occhiolino e scesi da sopra il suo corpo.

Jimin uscì dalla nostra camera da letto e andò in salotto, dove Eun lo stava aspettando seduta sul divano. Mi nascosi dietro la porta e ascoltai quello che avevano da dirsi. Hey cuginetto, perché si sentiva il letto che cigolava? Jimin rise, la conosci la parola "sesso"? No perché abbiamo fatto quello. Eun rise più forte, sei sempre il solito. Ma dimmi, Jungkook è uno dei tanti? Ci fu un breve periodo di silenzio, no, Jungkook non è uno dei tanti. La ragazza saltò entusiasta, ma almeno è bravo a letto? Jimin rise ancora, oh sì bravissimo. Ma siccome devo andare in un posto, ne ho approfittato per distrarlo. Rimasi a bocca aperta, se n'era approfittato per andarsene via. Sospirai, avevo intenzione di seguirlo, ormai era deciso. Mi cambiai velocemente e non appena Eun se ne andò e Jimin uscì, lo seguì. Salì sul suo suv ed io, senza farmi vedere, riuscì a salire nei sedili posteriori. Una volta sceso, scesi anch'io e mi nascosi dietro un albero. All'inizio non ci fu nessuno apparte Jimin, che continua a fare avanti e  indietro per l'ansia, poi venne quell'uomo che abbiamo visto ieri al ristorante. Aveva il viso coperto da uno scaldacollo nero, al massimo si vedevano gli occhi che erano cupi. Mi sporsi in avanti per guardare e sentire meglio quello che si stavano dicendo, ma Jimin si girò e mi vide. Spalancò gli occhi, facendomi poi cenno di scappare via, ma lo ignorai. Ma che bello, è venuto anche il tuo fidanzato Park. Jimin mi guardò male, anche se dovevo essere io l'arrabbiato fra i due. Mi aveva mentito, ed io c'ho messo il cuore nell'atto di prima. Jungkook, va via. Disse guardandomi male, era arrabbiato, lo si poteva notare dai suoi occhi che erano diventati improvvisamente cupi. Non ho intenzione di andarmene. Mi spieghi chi è quest'uomo e che cosa vuole? L'uomo si fece più avanti facendo indietreggiare Jimin che mi prese per un braccio. Oh Park, non hai ancora detto al tuo fidanzatino cosa voglio? Mi morsi il labbro, no, non mi ha detto nulla. Cosa vuole? Rise, voglio soldi, e se non ce li ha, voglio qualcosa di meglio che ovviamente non posso dire. Alzai un sopracciglio, e perché vorresti dei soldi da Jimin? Fece spallucce, penso che questo te lo debba spiegare lui. E Park, siccome non sei venuto da solo, non possiamo parlarne adesso. Quindi, meglio che io vada. Guardò con la coda dell'occhio Jimin che mi stava stringendo sempre più forte la mano. Mi prese per un braccio e mi tirò con forza verso la macchina, Jimin mi fai male. Dissi piano, il più grande mi spinse verso il cruscotto dell'auto, facendomi sbattere forte. Gemetti per il dolore, avevo sbattuto abbastanza forte da far spuntare un livido. Mi accasciai per il dolore e il più grande spalancò gli occhi mettendosi in ginocchio, davanti a me. Piccolino io... scusa, non volevo farti male. Il dolore era molto forte, lascia stare, tu guida. Urlai con le lacrime agli occhi, Jimin mi abbracciò forte. Sul serio piccolino, non volevo farti male. Mi baciò ma io lo spostai, voglio solo andare a casa.

Jikook~ Bad Boy #WATTY2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora