Uscì dal cancello e incominciò a camminare verso l'interno del bosco. Ma si era fatto tremendamente buio. Non vedeva quasi i suoi piedi.
« Bravo, Harry. Bella idea venire nel bosco di sera. Non venire di giorno. No. Per carità. Stupida. Stupida idea» borbottò contro se stesso.
Superò un enorme albero caduto a terra, e ignorò una civetta. Aveva i brividi. Non sapeva neanche perchè. Adrenalina ne aveva parecchio in quel momento.
Ma quando la curiosità lo prendeva, non c'era niente da fare. Doveva prendere e andare.
Camminò per non seppe neanche più quanto tempo. Poi finalmente si fermò. Sospirò e chiuse gli occhi.
« Devo tornare» mormorò.
Cercò a destra e sinistra di vedere un sentiero, con la poca luce che c'era.
"Di solito nei sentieri ci sono anche lampioni" pensò.
Ma non c'era ombra né di sentieri né tanto meno di lampioni. Sbuffò e incominciò a tornarsene indietro. Fino a quando non sentì qualcosa dietro di lui. Si bloccò di scatto e si guardò indietro.
Vide un'ombra muoversi fra gli alberi. Pensando fossero lupi - o un serial killer, un fantasma o un demone - aveva molta paura, ok? - incominciò a correre a perdifiato.
Era buio quindi cadde diverse volte.
Ma si rialzò sempre, con qualche taglietto qua e là. Fino a quando una caduta non fu più disastrosa delle altre. Cadde in malo modo, sbattendo la testa da qualche parte.
Non riuscì ad alzarsi, era stordito. E qualche secondo prima di svenire, vide un'ombra possente su di lui.
Poi chiuse gli occhi.
***
Qualcosa si stava strofinando sulla sua guancia. Qualcosa di morbido. Peloso. Caldo e umido.
Harry aprì piano gli occhi, ma subito il mal di testa lo colpì così forte che dovette chiudere gli occhi e trattenere il respiro per qualche secondo.
Successivamente, dopo forse un minuto buono, riaprì gli occhi trovandosi a qualche centimetro di distanza un batuffolo nero, con due occhi color ambra e un nasino rosa, la coda scodinzolante e lo sguardo giocherellone.
Era un gatto nero. Un bellissimo gatto nero.
« E tu chi sei?» mormorò il veterinario.
Il gatto miagolò e si strofinò sulla sua guancia, facendogli il solletico. Harry sorrise e notò che il gatto aveva un piccolo collare con la medaglietta d'oro.
Ancora dolorante, allungò la mano per vedere come si chiamasse la piccola palla di pelo che in quel momento si stava posando al suo fianco.
"Lady"
« Mmh.. Bel nome, Lady» le disse passando l'indice sul nasino rosa.
Dopo appoggiò la testa al cuscino."Che mal di testa" pensò portandosi una mano sulla fronte dove toccò qualcosa di freddo e umido. Si guardò le dita. Una sostanza in grumi verde era sulla sua fronte. Probabilmente sul suo taglio.
"Ma dove sono? Che ore sono?" pensò guardandosi in giro.
Sembrava una camera da letto. Lui era stesso sul letto, al suo fianco c'era un comodino, alla sua sinistra c'era un armadio e una finestra. Entrava luce. Quindi era giorno. Davanti a lui c'era una porta.
Porta che dopo qualche secondo venne aperta.
Entrò un uomo.
Non tanto alto quando Harry, ma muscoloso, gli occhi azzurri e i capelli mori e lisci.
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Into The Wood {Larry Stylinson}
RomanceHarry non era uno studente comune. Era più intelligente della media dei suoi coetanei. Studiava per diventare un veterinario. Era il primo del suo corso. Tutto andava secondo i piani. Tutto. Fino a quando non ricevette una lettera. Aveva avuto in er...