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Louis si svegliò lentamente, continuando a tenere le braccia intorno al corpo che abbracciava.

Respirò a pieni polmoni il profumo da uomo che sentiva. Mosse leggermente il corpo, sentendo però che qualsiasi cosa fosse fra le sue braccia, si fosse ancorato al suo bacino.

Aprì gli occhi guardando il riccio addormentato sul suo corpo.

Guardò il suo corpo.

Harry si era completamente abbandonato su di lui.

Sorrise appoggiando di nuovo la testa sul cuscino. Il suo cuore incominciò a battere più velocemente e sospirò. Guardò verso la finestra. Era ancora buio.

Ritornò a guardare Harry quando quest'ultimo si strofinò nuovamente su di lui, borbottando qualcosa.

Dopo, si staccò da lui e si mise su un fianco, dandogli le spalle.

Louis indurì lo sguardo e lo abbracciò da dietro, sentendolo sospirare rilassato.

Poi sorrise e chiuse gli occhi, addormentandosi di nuovo poco dopo.

***

La prima cosa che Harry vide al risveglio, fu il posto a fianco a suo, del letto, vuoto.

Sentì immediatamente un senso di malessere. Louis se n'era andato senza neanche avvertirlo.

Spostò lo sguardo sul cuscino a fianco al suo. Lo guardò per qualche secondo abbondante, per poi prenderlo. Respirò a pieni polmoni il profumo di Louis impregnato sul cuscino ad occhi chiusi; lo abbracciò con braccia e gambe e si rilassò di nuovo. Fino a quando qualche brivido lo percorse. Socchiuse gli occhi restando in quella posizione.

Dopo, girò lo sguardo su Louis, che lo fissava ai piedi del letto con le braccia incrociate e un cipiglio sul viso.

« Che c'è?» borbottò con voce roca.

Louis non era per niente indifferente a quella voce, ma era un'Alpha ben allenato a nascondere le sue emozioni.

« Abbracci il mio cuscino?»

Harry passò lo sguardo da Louis al cuscino varie volte, prima di fermarsi su Louis.

« Non è il tuo cuscino»

Louis piegò la testa di lato.

« Ha il mio odore. E tu lo stai abbracciando. Puoi anche dirlo che ti piace »

Harry diventò rosso di imbarazzo.

« Ma non è vero! Non mi piaci!»

Louis sorrise.

« Harry, intendevo che ti piaceva il mio profumo. Non io. Ma evidente mi sono perso qualcosa, grazie della precisazione»

Il riccio sgranò gli occhi.

« I.... Io...»

Louis non riuscì a smettere di sorridere.

« Ci vediamo dopo. Non sciupare troppo il mio odore» disse prima di andarsene.

Harry, ancora nella stessa posizione di prima, guardò la porta chiusa della sua camera.

« Cos'è appena successo?» bisbigliò perplesso.

***

Lady saltò sul bracciolo del divano, per poi andare da Louis, strofinando il naso sul suo braccio. Lui la guardò, distogliendo lo sguardo dal libro che stava leggendo. Lady continuò a fare le fusa fino a quando Louis non sospiró.

« Hai da mangiare. Cosa vuoi?»

La gatta lo guardó un secondo per poi continuare.

L'Alpha alzò gli occhi al cielo e la prese fra le mani, alzandola fino all'altezza degli occhi.

Lady miagoló piano, socchiudendo gli occhi. Louis la mise sul petto e la gatta chiuse gli occhi, accoccolandosi.

L'uomo sorrise leggermente. La sua attenzione venne attirata da un suono in lontananza. Ogni particella del suo corpo gli disse di andare a controllare.

Indurì lo sguardo e si alzò, tenendo Lady sul suo petto.

Andò alla finestra della stanza. Nel suo raggio visivo non c'era niente, allora si concentrò sull'udito e sull'olfatto.

Chiuse gli occhi e si concentrò.

Passò un solo secondo prima di capire che qualcuno stava camminando a poca distanza da casa sua.

Appena riconobbe il profumo mise Lady a terra e corse fuori casa, correndo verso il fulcro di ogni suo pensiero.

Harry sospirò, continuando a leggere uno dei bestiari, rilassandosi.

Era steso su un telo appoggiato a terra, contro il tronco di un albero.

Era una bella giornata, sua madre stava riposando, e per non disturbarla aveva preferito uscire all'aria aperta.

L'alpha lo guardò da dietro un albero, come al solito attirato da ogni cosa che l'altro faceva.

Harry fu percorso da un brivido e chiuse leggermente gli occhi, poi li aprì e si guardò intorno.

« Louis?» domandò perplesso.

Poi scosse la testa.

« Ma figurati se viene qui» borbottò tornando alla sua lettura.

Louis sorrise.

***

Niall entrò in ambulatorio sbuffando. Harry, seduto allo sgabello della sua scrivania al computer, lo guardò perplesso.

« Ciao Niall, tutto ok?»

Lui alzò le spalle al cielo.

« Al solito. Hai un cliente, il signor Martin con il suo cane. Te lo porto qui» borbottò.

Harry annuì mentre Niall usciva a chiamare il cliente. Sospirò alzandosi e preparando il tavolo delle visite.

Il proprietario del cane, un vecchietto con il suo pincher, entrò sorridendo.

« Buongiorno dottore»

Harry ricambiò.

« Buongiorno. Prego, si accomodi»

Niall chiuse la porta mentre Harry si sedeva dietro il computer.

« Allora. É la prima volta che ci incontriamo.»

« Si, dottore»

« Mi dia solo un attimo in modo da creare una nuova cartella clinica. Non ne aveva una con mio zio?»

« Certo.. Cioè.. Prima veniva mia figlia a far visitare Lilly dal dottore. Ma purtroppo non c'è più da quasi un anno» mormorò. Harry annuì.

« Mi dispiace»

L'uomo sospirò.

« La mia Rose non è mai stata bene con il cuore.»

Harry lo guardò perplesso. Una strana sensazione lo invase.

« Rose?»

« Si, dottore. Mia figlia Rose»

Intervenne Niall.

« Era un insegnante della scuola media della città. La conoscevamo tutti, gestiva anche la biblioteca comunale e qualche volta si occupava dell'asilo nido.»

"È la stessa Rose di mio zio.. Allora era vero. È morta per questioni non legate al sovrannaturale"

« E sua figlia non era sposata?»

Il signor Martin lo guardò perplesso, domandandosi cosa c'entrava quella domanda.

« No, dottore»

Harry annuì sospirando.Perchè suo zio non aveva avuto un pò di più di coraggio per vivere la sua storia d'amore con Rose? Eppure l'amava profondamente.

Aveva ancora troppe domande.

«Ok... incominciamo»

***

Into The Wood {Larry Stylinson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora