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Harry uscì dalla clinica con le sue cose in mano, tutte racchiuse in un piccolo scatolone.

Scese i pochi scalini e si guardò intorno.

Era finita. Era veramente finita. Ora doveva solo raggruppare tutte le sue cose e portarle a Idlewild.

Si incamminò verso la metropolitana quando ricevette una chiamata. Con un pò di fatica per lo scatolone in mano, prese il telefono e rispose. Era sua madre.

Sospirando rispose. Come immaginava, era arrabbiata per il fatto che il figlio stesse lasciando New York per Idlewild. Ma niente lo convinse a rinunciare, neanche le parole della madre.

Discusse con lei fino a tardi. Ma la sua decisione l'aveva giá presa.

Quindi erano le due di notte e ancora era sveglio a inscatolare le sue cose nel suo ex appartamento.

Posò la tazza del caffè sul tavolo e mise un paio di libri nello scatolone, prima di guardarsi intorno.

Era a buon punto. Tutti i suoi vestiti li aveva già conservati, così come gli utensili e i piatti della cucina e gli oggetti del bagno. Gli mancava solo il salotto.

Era a buon punto. Per fortuna aveva solo un semplice monolocale.

Si riscosse dai suo pensieri quando sentì una strana sensazione proprio alla bocca dello stomaco.

Dopo qualche secondo qualcuno bussò alla porta di ingresso.

Harry la guardò perplessa.

"Chi diavolo è alle due di notte?"

Restò immobile per qualche altro secondo, e sussultò quando un altro paio di colpi andarono a infrangersi contro la sua porta.

Erano talmente tanto forti che le cerniere produssero un rumore che faceva capire che se nessuno avesse aperto quella porta, si sarebbe rotta in pochi secondi.

Prese un respiro profondo e fece un passo verso la porta.

« Chi è?» chiese ad alta voce.

Non ricevette risposta.

L'adrenalina incominciò a viaggiare velocemente nel suo corpo. Aprì la porta non trovando nessuno davanti.

Aggrottò le sopracciglia e fece un altro passo fuori. Un colpo fortissimo al petto lo spinse dentro il suo appartamento, facendolo scaraventare contro la parete davanti alla porta.
Cadde a terra, pancia in giú, senza energia.
Il respiro lo perse per qualche secondo.

Il dolore al petto era cosí forte da essersi chiesto se fosse ancora vivo.

Dopo quelli che sembrarono minuti, sentí la porta di casa chiudersi delicatamente.

Alzò piano la testa. C'erano un paio di persone davanti a lui, nel suo soggiorno.

Un uomo biondo e una donna con i capelli rossi.

Giovani. Forse ventenni.

Guardarono Harry dall'alto al basso.

« Sei sicuro sia lui? È cosí debole» disse l'uomo.

La donna scosse la testa.

« È decisamente lui, sento la sua energia, anche se debole»

L'uomo si chinò su di lui e lo sollevò senza nessuno sforzo, tenendolo per il collo.

Harry provò a dimenarsi ma non ci riuscí. Era ancora stordito per il colpo precedente.

« Druido questo qui. È cosí... Esile»

Into The Wood {Larry Stylinson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora