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Harry si girò verso Louis, finendogli addosso con tutto il suo dolce peso. L'alpha ringhiò leggermente per il sonno interrotto improvvisamente, aprendo gli occhi. Guardò il veterinario con sguardo scocciato.

Era praticamente completamente su di lui, e lo teneva stretto con le sue braccia.

Louis appoggiò di nuovo la testa sul cuscino.

« Poi si lamenta che sono io a bloccarlo. Guarda come mi tiene stretto. Neanche me ne volessi andare da qui, mah» borbottò.

Chiuse di nuovo gli occhi e cercò di rilassarsi, ma Harry incominciò a muovere braccia e gambe sul suo corpo, e in più anche la punta del naso - fredda come al solito-.

Louis aprì gli occhi ma non si mosse di un millimetro. Ogni notte era così. L'altro si strusciava addosso a lui per ore. Era davvero difficile non perdere il controllo.

Harry stava sognando, quindi ovviamente non riusciva a controllare i suoi gesti.

« Louis» bisbigliò.

Louis lo guardò di scatto.

Nemmeno le sue parole, a quanto pareva.

Ma se lo stava chiamando voleva dire che lo stava sognando!

Non disse più niente per minuti interi.

Louis chiuse di nuovo gli occhi.

A quel punto Harry - inconscentemente - passò la punta del naso sul collo dell'altro, provocandogli un lungo brivido e la pelle d'oca. Louis aprì nuovamente gli occhi senza muoversi. Non riuscì a non piegare le labbra in un sorriso.

La notte era il suo momento preferito, perchè l'altro faceva sempre così: lo stringeva, lo abbracciava, sentiva il suo fiato sul collo.

Tutte cose che durante il giorno l'altro non accennava minimamente a fare.

Continuò quella piacevole tortura per parecchio, fino a quando Harry non si rilassò di nuovo, tenendosi come al solito abbracciato all'altro.

* * *

Non erano spuntate neanche le prime luci dell'alba quando Harry aprì leggermente gli occhi, trovandosi come cuscino il petto di Louis.

Lo teneva stretto con braccia e gambe. In effetti in quel momento Louis sembrava veramente non poterci fare niente.

Harry spostò lo sguardo sul suo viso. Stava ancora dormendo.

Il respiro caldo usciva regolarmente dalle labbra leggermente socchiuse, le ciglia lunghe tremavano dolcemente, e aveva delle ciocche di capelli appoggiate sulla fronte, in disordine.

Gli mancò il respiro per la bellezza di quel momento.

Spostò lo sguardo, gli sembrava di invadere il suo spazio vitale, la sua privacy.

Riappoggiò la testa sul suo petto caldo. Sentire il suo cuore ogni mattina al suo risveglio era qualcosa di estremamente piacevole.

Ma quella situazione gli sembrava anche totalmente assurda. Non stavano insieme, eppure dormivano ogni notte nello stesso letto, senza mai toccarsi, a volte detestandosi.

Louis passava più tempo da Harry che a casa propria. Infatti, qualche sera prima portò anche Lady a casa sua, altrimenti si sarebbe sentita abbandonata ogni notte.

Si sciolse leggermente dal suo corpo, ma immediatamente il freddo lo pervase, e si attaccò di nuovo a petto dell'altro.

Alzò gli occhi al cielo.

Doveva allontanarsi da lui, invece si ritrovava a tenerlo lui stesso abbracciato, per poi accusarlo del contrario.

Sospirò.

Into The Wood {Larry Stylinson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora