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Anne salutò i giovani ospiti che aveva appena conosciuto a casa di Harry. Era rimasta piacevolmente colpita da loro, ma l'unica questione di cui era preoccupata, era il fatto di dover parlare seriamente con suo figlio.
Aveva preso un aereo e attraversato due continenti proprio per questo.
Lo raggiunse in studio, trovandolo a segnare su una cartella dei dati. I cuccioli erano tutti sul cuscino che aveva messo a terra.

« Come va?» gli chiese avvicinandosi.

Harry la guardò.

« Stanno bene per ora. Dormono. Fra mezz'ora gli preparo il latte. Mi aiuti?»

« Certo, tesoro»

Lei si sedette sulla sedia presente dietro la scrivania, guardandosi intorno.

« Aveva buongusto tuo zio in fatto di arredo, non si può dire il contrario»

« Si. È tutto molto bello qui.»

Anne lo guardò.

« Harry, parliamoci chiaro: questo posto non fa per te»

Lui la guardò perplessa.

« E perché?»

« Hai studiato tutti questi anni per finire in un paesino sperduto del bosco?»

Il riccio sospirò.

« Non lo avevo programmato. Ma quando sono arrivato qui dopo la lettera del notaio mi sono sentito come non mi sentivo da anni, forse da mai»

« Cioè?»

Harry si alzò dal punto in cui era seduto e andò dalla madre.

« Finalmente mi sento a casa mamma. Molto di più di New York. Molto di più di Londra.»

Anne si passò una mano fra i capelli.

« Non lo avevo programmato, ok? I miei programmi li conoscevi anche tu: studiare in America, farmi un nome, farmi conoscere, diventare qualcuno.»

« Stava succedendo, Harry. Eri il migliore studente del Paese.»

Lui chiuse un attimo gli occhi e per qualche secondo rimase in silenzio.

« Mi vuoi meno bene perchè ho rinunciato a New York?»

La guardò.

« Ma no! Sei mio figlio a prescindere da chi sei in ambito lavorativo»

« Allora smettiamola con i se e con i ma. Non posso tornare indietro e neanche voglio farlo. Idlewild è la mia casa ora. Lavoro e studio, non mi manca assolutamente niente tranne che l'appoggio della mia famiglia.»

« Harry sei andato via da casa quando aveva dodici anni e ora sei adulto. Sei un uomo alto, intelligente e forte. Ma sarai sempre il mio bambino. Quindi il mio appoggio lo avrai sempre.»

« Il problema è papà »

Anne fece un gesto con la mano come per dire che non era importante.

« A quel musone ci penso io. Ora fammi andare a mettere il pigiama, poi ti aiuto con i cuccioli»

Harry annuì.

« Spero che ora tu sia più tranquilla»

« Si. Anche perchè non ti lascio più da solo. Quando eri a New York ero sempre preoccupata perchè eri da solo e sempre a lavorare. Ma ora ti lascio con amici, giusto?»

« Si. Mi trovo molto bene con loro. Mi aiutano quando ho bisogno di qualcosa e... semplicemente ci sono»

« E... Quel Louis?»

Into The Wood {Larry Stylinson}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora