Capitolo 39. Preoccupazioni.

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"Ehi Niky, siamo arrivati." dice Ben cercando di attirare la mia attenzione. Non mi sono neppure resa conto che siamo giá davanti casa di Paolo. Scuoto la testa cercando di liberarmi di tutti i pensieri che mi assillano. Lo ringrazio e raggiungo velocemente la porta.

"Niky, che bello rivederti." dice Diego, il mio migliore amico d'infanzia, appena apre la porta. Mi stringe in un caloroso abbraccio che non esito a ricambiare. Mi è mancato talmente tanto che mi sento svenire per la felicitá che provo in questo momento. Vorrei che la situazione fosse diversa e che noi ci stessimo ritrovando dopo anni. Ma la realtà è ben diversa, purtroppo.

"Mi sei mancato tantissimo." sussurro sulla sua spalla. La sua stretta aumenta mentre il suo respiro si fa piú pesante.

"Anche tu. Sono così contento che tu sia qui con me." dice con voce rotta. Da piccoli mi é capitato molte volte di consolarlo, anche se solo per cose da bambini. Ma mi è sempre piaciuto che riuscisse a trovare in me una sorta di consolazione. Mi faceva sentire così importante e necessaria.

"Vieni entra." dice dopo essersi ricomposto, facendomi spazio per entrare. Vedo subito Paolo addormentato sul divano abbracciato a sua moglie. Non riesco a trattenere qualche lacrima, ma le asciugo prima che lui le possa vedere. Fortunatamente mio padre è partito stamattina.

"Dov'è Giorgia?" dico cercando sua sorella. 

"Dorme. E' esausta." dice facendo un sorriso amaro. "Non riesce a dormire la notte." dice abbassando lo sguardo sui suoi piedi.

"Perchè?" chiedo aggrottando le sopracciglia. Alza lo sguardo su di me e si morde il labbro scuotendo la testa. 

"Prima che si scoprisse che mio padre ha un cancro, lui si è sentito male durante la notte. Ha iniziato a vomitare e non si reggeva in piedi per il forte dolore al fianco sinistro. Giorgia era terrorizzata. Io sono rimasto a casa con lei quella notte mentre l'ambulanza portava via mio padre, ma non ha chiuso occhio. Ed è così tutte le notti adesso. Ha paura che papà possa sentirsi male." dice con un filo di voce. 

"E' terribile." dico con voce rotta dalle lacrime. 

"Ehi, non piangere ti prego. Ho bisogno di te." dice avvicinandosi a me. Poggia le mani sulle mie guance e asciuga le mie lacrime con i pollici.

Mi attira in un abbraccio mentre cerco di ricompormi mentalmente. Lui ha bisogno di un appoggio ed io non devo piangere. Devo essere forte anche per lui e per sua sorella.

"Vieni andiamo sopra, non voglio svegliarli." dice dopo essersi allontanato. Mi giro verso i due innamorati mentre la luce della tv illumina i loro volti. Sorrido malinconica e poi annuisco seguendolo al piano di sopra. 

La serata è stata piacevole. Mi ero dimenticata quanto fosse bello stare in loro compagnia e mi è dispiaciuto rifiutare di rimanere a cena visto che Carmela ha insistito tanto. Purtroppo tutto questo è molto difficile per me. Ho pochi giorni da poter passare in compagnia di Luke, e ho pochissimi giorni da passare con Paolo. Non posso non stare con lui. Mi sento così male però nei confronti di Luke. E' tutto così incasinato.

Arrivo davanti lo stadio appena in tempo. I ragazzi sono già sul palco quando arrivo nel backstage e controllando la scaletta mi accorgo che posso cambiarmi con calma prima di salire sul palco. Mi rifugio nei camerini e mi distendo sul divano per qualche minuto. Sono davvero molto stanca, nessuno si dispiacerà se chiudo gli occhi per qualche secondo.

"Niky..Niky..." una voce confusa mi strappa via dai miei sogni. 

"Niky, oddio sei qui. Sbrigati a vestirti che tocca a te. I ragazzi stanno intrattenendo il pubblico." dice Ben abbastanza agitato. Mi fa alzare dal divano e mi passa i vestiti. Mi cambio in fretta e corro lungo il corridoio. Devo riprendermi e concentrarmi di più.

I have a dream, him. |Luke Hemmings|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora