Capitolo 46. Il tempo passa.

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Devo tenere gli occhi aperti, devo riuscire a tenere gli occhi aperti. Mi dò un schiaffo in pieno viso e mi mordo il braccio per evitare di urlare per il dolore. Ma quanto posso essere scema? Finisco di preparare la pastella per i pancake e mi assicuro che il bacon non si bruci.

Si, sto preparando la colazione per Luke. Penso sia una cosa davvero dolce da fare per lui, per iniziare al meglio la giornata. I pancake si cucinano in 5 minuti quindi inizio a preparare anche l'omelette. Riempo un bicchiere con del succo d'arancia e posiziono tutto su un vassoio.

Okay, adesso devo solo stare attenta a non farlo cadere e assicurarmi che Michael non senta l'odore. Poggio un asciugamano sul suo viso e inizia ad agitarsi cercando di toglierlo. Non soffoca vero? Meglio toglierlo comunque per sicurezza. 

Prendo il vassoio dalla cucina e cammino lentamente verso la camera. Piano, piano. Cazzo una ciabatta. La evito, da ninja quale sono, e continuo il mio percorso. Adesso mi servirebbe quell'asciugamano per asciugarmi la fronte imperlata di sudore. Finalmente arrivo a letto e poggio il vassoio sul comodino. Mi chino su Luke e inizio a lasciare baci leggeri e delicati come piume lungo tutto il suo collo. Sento un movimento e quando mi giro di scatto trovo Michael che allunga una mano verso il vassoio. Gli schiaffeggio la mano e lo spingo di nuovo sul letto.

"Ma io ne voglio un po'." sussurra in tono lamentoso. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo. E' esasperante, davvero. Prendo un pezzo di bacon e glielo dò.

"Adesso sta zitto, oppure rovinerai il suo risveglio!" sussurro autoritaria. Annuisce mentre sgranocchia il suo bacon. Mi rigiro verso Luke e continuo. Dopo un po' inizia ad agitarsi.

"Mmh." mugola con la sua voce rauca. "Che bel risveglio." dice tenendo ancora gli occhi chiusi e avvolgendo un braccio intorno alla mia vita. "Buongiorno." sussurro baciando le sue labbra imbronciate.

"Ti ho preparato la colazione." gli sussurro all'orecchio. Apre a fatica gli occhi e sbatte velocemente le palpebre per abituarsi alla luce. Si stropiccia il viso e poi lancia un'occhiata al comodino. Sorride ampiamente e mi stringe più forte baciandomi la fronte.

"E' fantastico piccola, grazie." mormora mentre si lecca le labbra. Oh, quelle labbra sono una distrazione. Scuoto la testa per tornare alla realtà e mi alzo dal letto mentre lui si mette seduto appoggiando la schiena contro la spalliera del letto. Apro le gambe del vassoio e lo posiziono davanti a lui. 

"Buon appetito." dico sorridendogli. Mi rivolge un sorriso abbagliante e non so perchè, ma arrosisco.

"Tutto buonissimo." dice bevendo tutto il succo d'arancia dopo essersi divorato tutta la colazione. Sono felicissima che gli sia piaciuta. Non cucino spesso, ma mi piace. Gli tolgo il vassoio e lo riporto in cucina. Mentre metto i piatti sporchi nel lavello sento delle braccia che mi circondano la vita. Sorrido istintivamente, mentre inizia a baciarmi il collo. Rabbrividisco. 

"Grazie per la colazione, sei stata dolcissima." sussurra sorridendo contro il mio collo. Mi mordo il labbro e quasi svengo tra le sue braccia. Ancora dopo 3 mesi la sua presenza continua a farmi un certo effetto. Non riesco a resistergli, poggio la testa contro la sua spalla dandogli un accesso migliore. Inizia a succhiare un punto sul mio collo particolarmente sensibile e gemo piano inarcandomi e premendo il mio sedere contro la sua crescente erezione. 

"Oh piccola." sussurra, finendo il suo capolavoro sul mio collo. Lo sfioro piano e faccio una smorfia per il dolore. Mi gira così che adesso siamo faccia a faccia.

"Cosa vuoi fare oggi?" chiedo cercando di cambiare argomento. Qua dentro sta iniziando a fare caldo e, essendoci i ragazzi nella stanza accanto, mi sento un tantino a disagio. 

"So cosa vorrei fare." dice in tono sensuale afferrandomi i fianchi e attirandomi  su di lui. Mi sento mancare il respiro. "Luke." lo ammonisco riprendendo le distanze. 

I have a dream, him. |Luke Hemmings|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora