Capitolo 24 - Non puoi entrarmi nel cuore ma vuoi entrare nel telefono

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Sofia

Mi alzo dal marciapiede, posizionandomi davanti a lui con le braccia incrociate. Adesso che devo alzare lo sguardo per riuscire a vederlo fisso negli occhi e lui deve abbassarlo per vedermi, desidererei i tacchi e il fisico di Katia.

Il suo viso è strano, ha un espressione preoccupata, ma allo stesso tempo come se sapesse di essere in difetto.

Allunga una mano sul mio volto e tira lentamente via una lacrima che era scesa prima, ma io mi giro dall'altro lato: non voglio che mi tocchi se prima non mi spiega tutto quello che è realmente successo.

Lui capisce e si rabbuia ancora di più in se stesso, ritraendo la mano e dicendomi:

''Scusa'' Di cosa? Quindi qualcosa è successo per davvero... Speravo ancora che fosse solo una mia paranoia.

Sulla strada alle mie spalle sfreccia una macchina - nonostante sia l'una - che con i suoi fari anteriori dall'accecante luminosità, mette in luce il viso di Cosimo. Da metà della sua bocca c'è un segno fatto con il (indovinate quale) rossetto e una striscia rossa che arriva fino al mento, come se avesse cercato di pulirsi. Come ho fatto a non accorgermene prima? La macchia rossa è sfumata un po' ovunque,  ma non toglie il fatto che l'ha baciato.

Passo il pollice sulle sue labbra e mi tingo di quel rossetto ancora fresco. Lui se ne accorge:

''Ha cercato di salutarmi quando sei andata via''

''Lo vedo...'' 

''Ricordi quando venerdì ti ho scritto dopo un paio di ore che non ci sentivamo?'' annuisco.

''Ero a casa con Simone'' (colui che lo aiutava e lo aiuta nelle faccende di casa quando non ci sono io) 

''Stavo ascoltando la base di Punto su di te per aggiustare eventuali errori di registrazione, quando hanno bussato alla porta.

Ha aperto Simone perché io ero concentrato e pensavo fosse Luigi'' (Don Joe) ''Ma quando due mani con unghie lunghe mi hanno coperto gli occhi e ho sentito  la risata isterica che ha, ho capito che non era lui ma Katia.

Si è seduta su di me. E intendo proprio su di me. Mi ha detto tante cose su di te, su di me, su di noi e su quello che mi stavo perdendo con lei. Le ho più volte ripetuto di andare via, ma alla fine ha fatto tutto lei. 

Anche quando mi sono alzato per andare via dal salotto, lei ha continuato a seguirmi in giro per la casa. Sono andato in cucina e lei ha chiuso la porta a chiave, impossibilitando me di uscire e Simone di entrare.

Siamo rimasti soli nella stanza. Si è tolta il vestito che aveva e, nuda, si è seduta ancora su di me che cercava di farmi eccitare''

''Fermo'' dico cercando di schiarire la voce che sento potrebbe spezzarsi da un momento all'altro ''Ti sei eccitato?''

''Si'' dice abbassando lo sguardo sulla punta delle sue scarpe.

''Perché ti è piaciuto o perché era nuda?''

''Perché era nuda''

''Quindi non ti è piaciuto''

''No'' dice serio e poi sussurra ''Avrei preferito te nuda su di me''

''Vi siete baciati?'' dico ignorando quello che ha sussurrato.

''Non sono stato io a...'' 

''Non mi interessa chi ha iniziato'' dico interrompendolo ''Vi siete baciati? Si o no?''

''Si'' 

''Avete fatto sesso?''

''No''

''Vi siete toccati?''

''E' stata lei che ha...''

''Vi siete toccati si o no?'' lo interrompo (bruscamente) nuovamente.

''Si''

''Le tue mani sono state dentro di lei?''

''No''

''Le sue su di te?''

''Si''

''Ti è piaciuto?''

''No, come puoi...''

''Lo rifaresti?''

''No''

''Lo rifarebbe?'' 

Non mi risponde perché sa che Katia è ancora innamorata di lui e ovviamente lo rifarebbe, ma non vuole ammetterlo né a me né a se stesso.

Cosimo

Le sue tempestive domande, il suo sguardo serio e deluso e le facce inorridite quando pensava a Katia su di me, mi hanno spezzato in due. Mi sento come se avessi sulle spalle un sacco di delusione e di odio più pesante di me che non riesco a reggere.

''Okay'' mi dice dopo qualche secondo, ma so che non è okay.

''Okay cosa?'' chiedo ingenuamente.

''Non torno a casa mia ma direttamente alla tua, come avevamo deciso'' Aveva davvero pensato di tornare a casa sua? Okay si, me l'aspettavo, ma non pensavo avrebbe potuto anche solo pensarlo. O peggio che l'avrei lasciata ancora un giorno in più in quella stanza buia e fredda vicino alla stazione.

''Ma dormo sul divano''

''No, dormo io sul divano e tu sul letto'' 

''Okay'' cede. 

Senza dire una parola rientra nell'edificio seguita in silenzio da me. E' un silenzio assordante, tagliente, che fa male. 

Dopo un'ora in cui mi ha ignorato completamente impegnata a parlare con chiunque pur di non vedermi, siamo a casa. Dove staremo solo per questa notte perché domani ci tocca andare a Genova per il secondo concerto.

Senza disfare la valigia o il letto, si posa sulle lenzuola rannicchiata su stessa con lo sguardo verso la finestra e non verso la porta d'entrata.

Entro in bagno e noto il segno rosso che mi ha lasciato Katia. Prendo del sapone e lo strofino velocemente sulla macchia rossa cercando di toglierla. E' straziante solo il pensiero che una ragazza abbia il potere di distruggere tutto quello che abbiamo cercato di costruire insieme. 

''Parliamo?'' le chiedo dopo essere uscito dalla doccia e ritrovandola nella stessa identica posizione di prima.

''Abbiamo due ore abbondanti domani in viaggio'' annuisco anche se non mi può vedere e vado via.

Fallendo miserabilmente ad addormentarmi prendo il telefono cercando di stancare gli occhi, Twitter, Instagram, Facebook, YouTube, niente... Così poso il telefono.

3.48am

4.09am

5.32am

Mi alzo e vado in camera da letto, dove Sofia sta dormendo e me ne accorgo perché ha cambiato posizione - lo fa spesso quando dorme. Non è più rannicchiata su se stessa, ma su di un cuscino nella stessa posizione in cui si accoccola quando dormiamo insieme. Mi avvicino a lei da dietro e le poso un bacio sulla fronte che fortunatamente non sente perché altrimenti sono sicuro che si sveglierebbe arrabbiata. 

Mentre poso le labbra sulla sua pelle, un leggerissimo fascio di luce illumina le ginocchia posate sul cuscino e la zona in corrispondenza della tibia. Sono graffiate e il sangue secco è fermo intorno all'escoriazioni.

Com'è successo? Lo ha fatto da sola? Cosa ha picchiato? Perché l'ha fatto?

Mentre esco dalla stanza un altro fascio di luce illumina la sua mano accanto al suo angelico viso. Anche le nocche sono viola e lesionate.

Sofia, ma cosa hai combinato?




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