Capitolo 56 - 2%

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Cosimo

Nonostante la tarda serata di sesso trascorsa, nella notte ancora sembra esserci astio tra me e lei. Nudi nello stesso letto, ma non ci tocchiamo e non ci guardiamo. Separati nello stesso letto da un vuoto che non conosciamo e che non vogliamo toccare... perchè?

Sembra di ripetere le stesse scene, come quella di quando le feci una sorpresa a Milano e a sera trovai l'avvocato per cui lavorava ad aspettarla.

FLASHBACK CAPITOLO 38

Sofia

Ma al mio rientro in casa, qualcosa che mi spiazza del tutto è lì ad aspettarmi. Silvio è seduto in cucina con un bicchiere di vino tra le mani, la - sua - giacca nera posata sul tavolo e i primi bottoni della camicia bianca aperti più del dovuto. 

''Silvio?!'' chiedo sbalordita e confusa.

''Sofia! Ti sto aspettando da un po'...''

''Ma perché? E soprattutto come sei entrato?'' quando anche Cosimo mette piede in casa, vedo il suo viso diventare rosso di rabbia.

''Lasci sempre la chiave di casa sotto al tappetino all'ingresso'' inizia a spiegare lui ''E avevamo un appuntamento. Hai insistito tu che facessimo da te e nemmeno te ne ricordi?''

''Oh merda, è vero'' dico mentre come un fulmine la conversazione tra me e lui a lavoro qualche giorno da mi ritorna in mente.

Lo sguardo tremendamente deluso di Cosimo mi distrugge e mi arriva forte come un pugno allo stomaco di Muhammad  Ali. Lo guardo, ma ne suoi occhi non riesco a leggere altro che frustrazione e sconforto.

''Sofia non voglio credere che hai fatto una puttanata del genere'' mi dice, ma sono sicura che è solo lo 0,1% di tutto quello che ha dentro e che vorrebbe sputare fuori.

''Cosimo...'' inizio a parlare, ma vengo interrotta da Silvio.

''E' arrivato il momento andare'' dice avviandosi verso la porta e uscendo definitivamente da casa mia.

''Stai scherzando vero?'' mi chiede ancora, ignorando completamente Silvio andare via, senza staccarmi gli occhi di dosso.

''Perché sei così deluso?''

''E me lo chiedi pure!?'' toglie via gli occhiali che aveva ''Appuntamento di che?''

''Era di lavoro e me ne sono dimenticata, altrimenti avrei posticipato''

''Di lavoro?! Ma credi sia rincoglionito?''

''Cosimo, cosa pensavi che fosse?''

''Non lo so, dimmelo tu. Torniamo a casa e trovo l'avvocato per cui lavori che ti aspetta... Cosa dovrei pensare?''

''Era un appuntamento di lavoro, nulla di più''

''Tu fissi appuntamenti di lavoro di sabato sera?''

''Sarebbe cambiato qualcosa se fosse stato di lunedì?''

''No, rimane sempre un appuntamento''

''Di lavoro cazzo!'' sbotto io, sembra che lo ignori.

''E cosa me ne fotte! Sareste rimasti da soli''

''Si perché ho da consegnare un verbale per lunedì e lui mi avrebbe dato una mano''

''So io dove voleva metterti le mani''

Giù Con Me - Guè PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora