Capitolo 65 - Niente Photo

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Poso le mani sul legno della culla davanti a me mentre la vista è offuscata, il senso olfattivo è assente e a stento riesco a percepire il legno sotto le mie dita. 

Fisso la sagoma del bambino impressa nelle lenzuola, riesco a distinguere il corpicino, il tallone, la testa sul cuscino, ma di lui c'è soltanto lo stampo. 

Sento il caldo delle lacrime scendere così lentamente che fatico a farle uscire, poi avverto un altro tipo di caldo: sento le mani di un uomo - che non riconosco - sul mio ventre che scendono sempre più in basso fino a cercare di raggiungere la mia intimità.

Mi giro di scatto e mi ritrovo un volto scuro che solo piano piano riesce a prendere forma: Gabriele. Perché è qui? 

''Ti avevo detto che saresti dovuta restare con me'' mi dice provando a posarmi dei baci sul collo, nonostante la mia insistenza.

''Non ti voglio più, okay?'' gli dico, aspettandomi una sua reazione aggressiva come quelle di sempre.

''Guarda cosa hai fatto'' dice lasciandomi e allontanandosi da me e guardando indignato la culla dietro di me.

Mi giro a guardare e al posto della sagoma disegnata sul letto c'è una pozza di sangue che esce dal materasso e che si dirama sempre di più. 

Mi paralizzo davanti a quella immagine fino a quando il sangue non raggiunge anche gli angoli del letto e inizia a colare a terra. 

Abbasso lo sguardo sui miei piedi e mi ritrovo immersa in una pozza di sangue che però non è mia. Che sta succedendo?

Quando la mia mente si attiva, prima dei miei occhi, sento un peso sulla mia pancia come se avessi addosso un bambino e la mia mano stretta in un'altra: ancora Gabriele? 

Apro gli occhi quasi terrorizzata della persona che potrei trovarmi davanti.

Fortunatamente, però, riconosco dai capelli la testa di Cosimo posata sul mio petto. E' seduto su una sedia accanto al letto, ha la testa posata sul mio fianco e la mano stretta nella mia. 

Istintivamente muovo qualche dita e lui si accorge anche di quei piccoli movimenti, tanto che la sua testa scatta su a guardarmi.

''Come stai?'' mi chiede con la voce rotta.

''Sto bene''

''Sei sicura?''

''Si'' 

Noto sul mio fianco una goccia che ha reso il lenzuolo trasparente, proprio in corrispondenza di dove si trovava il suo volto: ha pianto.

''Quando torniamo a casa?'' chiedo impassibile, come se adesso niente più avesse senso.

''Il medico ha detto che possiamo andare anche stasera dopo una serie di accertamenti''

Annuisco ''Dimmi quello che ti passa per la testa'' gli dico, nel tentativo di distrarmi dai miei pensieri.

''Mi sento a pezzi'' dice tutto d'un fiato con una voce più profonda e cupa del solito: sta buttando fuori quello che sente ''E la tua impassibilità mi confonde perché mi fa sentire come l'unico a cui importava del bambino. Dimmi che mi sto sbagliando, insultami, piangi con me, dimmi che non vorrai mai più fare sesso con me, dimmi che ho sbagliato tutto, che è colpa mia che quella notte non ho insistito nel mettere il preservativo, dimmi tutto quello che vuoi ma non rimanere lì in silenzio''

''Hai sbagliato in tutto quello che mi hai appena detto: m'importava, m'importa e m'importerà sempre del bambino che abbiamo perso, non smetteremo di andare a letto per questo, anzi, dev'essere un motivo per andarci di più e quella notte sono stata io a insistere di fare sesso senza preservativo solo perché volevo sentirmi amata come le altre, dando per scontato l'amore che mi hai sempre dato. Non voglio né insultarti né piangere ancora. Voglio solo tornare a casa, dimenticarmi di tutto quello che è successo fino a questo momento e concentrarmi su di noi come non ho mai fatto prima''

''Vuoi dimenticare tutto?'' mi chiede.

''Si, voglio dimenticarmi di Katia e della sua lettera del cazzo e voglio mettermi a letto mentre tu mi stringi e ridi con me dei calci che dava il piccolo calciatore''

Annuisce e sorride, per la prima volta da quando siamo usciti da casa stamattina.


NOTA DELL'AUTRICE

Sottolineo, brevemente, che (a) poiché nei media ho finito di elencare l'album Sinatra ho iniziato con l'EP e (b) che, se non si fosse capito, la prima parte iniziale era un sogno di Sofia prima di risvegliarsi dall'anestesia.

Giù Con Me - Guè PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora