Capitolo 1 - Primo incontro

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Sofia

Ho da sempre preferito il gruppo di ragazzi a quello delle ragazze, ma adesso è diverso. Gabriele, il mio più-o-meno-fidanzato, mi ha portata con lui ad una gara di cavalli insieme al suo gruppo di amici. Stai bene con il gruppo di ragazzi, quando ti fidi di loro ed io non mi fido degli amici di Gabriele, ma non posso ribellarmi. O meglio, posso farlo... ma il mio volto diventerebbe viola come l'ultima volta e preferisco di no. 

Gabriele e Marco stanno scegliendo su quale cavallo scommettere, quando mi azzardo a proporre Gentleman, il primo cavallo in lista, indicandolo con il braccio. Gabriele, però, non sembra aver gradito molto il mio suggerimento, tanto che con una violenta spinta mi abbassa il braccio e mi toglie il sorriso dal volto, ridendo di gusto con Marco e i suoi amici.

Affianco a noi, c'è un gruppo di sei ragazzi capeggiati da un ragazzo che ha allo stesso tempo un'aria minacciosa ma affascinante. Ha una giacca di un color marrone chiaro, i pantaloni che gli scendono dritti sulle gambe di un beige sporco, le scarpe marroni un po' più scure della giacca e una camicia con un motivo dorato su sfondo marrone ancora più scuro. Nonostante il marrone non sia il colore che preferisco, le mille sfumature che indossa lo rendono affascinante... molto. I capelli sono molto corti e biondi sulle punte e il viso è coperto da grandi occhiali neri. La sua corporatura è così possente da incutere timore, ma è lo stesso corpo che con una stretta potrebbe avvolgermi completamente e farmi scomparire tra le sue braccia in un modo inaspettatamente delicato. Dal petto si intravedono tanti, tantissimi tatuaggi che, per una a me sconosciuta ragione, desidererei vedere e studiare uno ad uno. Ma che mi prende? Adesso voglio addirittura guardare il petto nudo di un ragazzo che non ho mai visto prima e chiedergli il significato di ogni tatuaggio che ha?

I suoi amici attendono distratti, chi con il telefono in mano e chi con una sigaretta tra le labbra, il loro turno, mentre il ragazzo appena descritto guarda dritto nella mia direzione e, anche se ha gli occhiali scuri e non riesco a vedere i suoi occhi, so che ha assistito alla scena di Gabriele che mi ha sgarbatamente allontanata dal bancone. 

Gabriele, ovviamente, sceglie un altro cavallo rispetto a quello che gli avevo consigliato. Dopo aver puntato tutto sul secondo cavallo, i ragazzi si allontanano dal centro di scommessa per andare nel luogo dove c'è la migliore visuale del campo dove correranno i cavalli. Seguo il loro pazzo svelto su tacchi alti che fanno un rumore che infastidisce visibilmente Gabriele, il quale mi lancia costantemente occhiate fulminanti. Mentre cammino, però, mi giro a guardare nuovamente il grosso ragazzo che, con mia grande sorpresa e piacere, mi sta seguendo con lo sguardo e, per farlo meglio, toglie gli occhiali guardandomi andare via.

Ha un occhio più chiuso rispetto all'altro, una condizione che credo si chiami ptosi, lo spostamento dell'organo di una struttura fisica che tende a cadere verso il basso a causa della forza di gravità. Ha un sopracciglio più alzato dell'altro che gli conferisce un'aria davvero molto sexy... Un po' di barba gli copre la zona intorno alle labbra e al mento e la mascella ben definita lo fanno somigliare ad una di quelle statue scolpite del marmo.

Seduti a questo tavolo della terrezza con vista sull'intero campo ormai da buoni 10 minuti, mi tocca ascoltare ancora le auto-gratificazioni di Gabriele che viene incoraggiato dai suoi amici. Quando la monotonia delle risate dei ragazzi viene interrotta da un forte odore di sigaretta e l'entrata del gruppo di amici del misterioso sconosciuto. Entrano prima tutti i suoi amici e poi lui per ultimo. Quando varca la soglia della terrazza, il cuore mi batte all'impazzata, ma evito di guardarlo per non far capire a lui e Gabriele che lo sto fissando. Sarebbe da stalker e finirei ugualmente nei guai. 

E' seduto su una sedia identica a quella su cui sono seduta io e, ogni tanto, si sporge all'indietro per guardarmi. Me ne accorgo e non posso che osservarlo a mia volta sorridendogli. Lui però non si muove di una virgola perché nel frattempo Gabriele mi colpisce velocemente sul braccio, costringendomi a distogliere lo sguardo. Lo sconosciuto rotea i suoi occhi dal lato opposto e agita le spalle in modo nervoso, quasi infastidito... Ma da cosa? 

Il folgorante e minaccioso sguardo di Gabriele viene interrotto dal rumore dell'apertura degli sportelli che ''liberano'' i cavalli nella loro corsa. Così io torno a perdere importanza e a significare zero perchè adesso il concorso ippico è di gran lunga più rilevante di me.

Tutti si alzano in piedi, sia il gruppo di Gabriele sia quello dello sconosciuto, per osservare meglio i cavalli su cui hanno scommesso e non perderli di vista. Un binocolo è attaccato alle lenti del ragazzo alla mia sinistra ed io, ancora seduta alle spalle di Gabriele, Marco e i loro amici, non posso che guardarlo insistentemente ora che posso farlo senza essere vista da nessuno. 

Alla fine della corsa, il cavallo su cui aveva scommesso Gabriele vince, mentre l'unico a perdere è quello su cui io avrei voluto inizialmente scommettere e quello su cui, evidentemente, hanno scommesso i ragazzi del gruppo accanto a noi che, furiosi, lanciano qualcosa sul campo mentre Marco stappa una bottiglia di champagne. E l'oscuro ragazzo abbandona la terrazza.

Marco deve, però, aver agitato troppo la bottiglia perchè tutta la schiuma mi arriva addosso.Così mi alzo di scatto e corro via, giù per delle scale che non avevo visto prima e che mi portano in una seconda entrata a cui hanno accesso solo le macchine. Fuori il cancello nero c'è parcheggiata una Ferrari di un rosso scuro i cui fari anteriori lampeggiano. Da lontano vedo il ragazzo di prima che con un cenno della testa mi fa segno di salire su. Per un secondo mi blocco pensando: E' la cosa giusta? Ma non ho nè il tempo nè la voglia di rispondere che sto già correndo sui tacchi a spillo dorati verso la costosa autovettura. Apro la portiera e mi siedo sui sedili in pelle nere con le cuciture dello stesso rosso della macchina.

''Anche se è difficile, non avere paura. Voglio solo qualcosa di meglio per te'' 

Non so se è stata una buona idea, molto probabilmente no perchè mi sono affidata ad un ragazzo che non conosco.

Ma niente potrà essere peggio di essere tratta con la violenza e la sufficienza di uno come Gabriele.

NOTA DELL'AUTRICE

Come sicuramente avrete intuito, ho descritto la prima scena di questo libro come il videoclip di Punto su di te di Guè, una delle mie canzoni preferite. Se vi è piaciuto vi invito a lasciare una stellina!

Giù Con Me - Guè PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora