Capitolo 38 - But I hope I never lose the bruises that you left behind

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Sofia

''Com'è stato?'' mi chiede mentre mettiamo fuori dal ristorante.

''E' stato fantastico'' poi ci penso su ''Però sembra la classica domanda post sesso, quella che mi hai fatto, non credi? ''

Scoppia in una fragorosa risata e ne approfitta per posarmi un braccio intorno alle spalle ''Non faccio mica domande dopo il sesso''

''No infatti, tu no'' sussurro a voce bassa sperando che non riesca a sentirmi. 

All'improvviso mi viene in mente di quando Gabriele mi costringeva a fare sesso con lui e poi dopo due minuti in cui si posava su di me e veniva nel preservativo, cadeva al mio fianco esausto (dopo due minuti, ripetiamolo) e mi chiedeva ''Com'è stato?''. E sappiamo tutti che la risposta giusta era una sola e non potevo rispondere altro.

***

Frugando nella borsa per cercare le chiavi per aprire il portone di casa, mi rendo contro di aver dimenticato il telefono a casa e che senza sono stata meglio di quanto potessi aspettarmi. E sono sicura che questo fosse dipeso dal fatto che Cosimo era con me...

Anche se è - relativamente - presto poiché sono le 11 di sera, la strada è vuota e ancor di più il condominio. In ascensore mi avvento su di lui, che sembra essersi accorto della mia improvvisa malinconia ma che non chiede nulla per paura di toccare qualche tasto dolente. 

La sua risposta è passionale come sempre, anche se in fondo so che vorrebbe chiedermi del mio improvviso cambio d'umore.

E, proprio mentre le sue labbra circondano il mio labbro inferiore, le porte dell'ascensore si aprono, ci stacchiamo - a malincuore - dal focoso bacio per continuarlo poi stesi in un letto come inizio di qualcosa più grande. 

Apro la porta di casa più velocemente possibile, quasi come se fremessi dalla voglia di ritornare a letto con lui proprio come quando stanotte è arrivato da Foggia solo per sorprendermi.

FLASHBACK CAPITOLO 36 

Cosimo

''Mi hai detto che eri a Foggia e che saresti ritornato a Roma per vederti con Fabio... Perchè sei qui?''

''Suona come se non fossi contenta''

''Oh no no'' dice lei sedendosi sul letto. Ed io imito i suoi movimenti, dopo essermi spogliato di giubbino e borsa ''Sono solo curiosa''

''Foggia - Milano si fanno in sette ore. Ti ho scritto alle 20, quindi è ovvio che ora io sia qui''

''Ma sei pazzo, hai preso un treno di sette ore per venire qui da me!?''

''Non avrei dovuto?''

''No!''

''Ah okay, allora me ne vado?''

''No!'' ripete abbracciando il mio braccio ''Ma sei un pazzo''

FINE FLASHBACK 

Ma al mio rientro in casa, qualcosa che mi spiazza del tutto è lì ad aspettarmi. Silvio è seduto in cucina con un bicchiere di vino tra le mani, la - sua - giacca nera posata sul tavolo e i primi bottoni della camicia bianca aperti più del dovuto. 

''Silvio?!'' chiedo sbalordita e confusa.

''Sofia! Ti sto aspettando da un po'...''

''Ma perché? E soprattutto come sei entrato?'' quando anche Cosimo mette piede in casa, vedo il suo viso diventare rosso di rabbia.

Giù Con Me - Guè PequenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora