Capitolo 9

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Karma's pov.

Cavolo sta volta si è arrabbiata sul serio.
Ero ancora davanti la porta di casa sua con la mia mano stretta in un pugno che aveva smesso di battere contro la porta e la mia fronte appoggiata a quest'ultima.
Erano passati minuti che sembravano un eternità. I minuti saranno anche formati da secondi che sono a loro volta formati da millisecondi, ma pensare che un lasso di tempo così piccolo e breve possa sembrare un millennio è...strano.
(t/n) non credo che mi parlerà per un po'. L'ho fatta piangere e mi maledico per questo, vorrei solo avvicinarmi di più a lei, anche se non mi accetta.
Vorrei sapere tutto di lei e poterla consolare per quel malsano passato alle sue spalle, ma non posso.
Si è creata da sola un muro impenetrabile che non può essere superato, ma non capisco il motivo di queste barriere, vorrei solo spezzarle per abbracciarla e starle vicino, ma non è possibile.
Non è possibile con lei.
Vorrei riuscirci ma non sono in grado.
È frustrante.
Ora capisco cosa significa non ottenere ciò che vuoi.
Ho sempre avuto ciò che volevo.
Buoni voti, bellezza, soldi eppure in realtà non erano cose che mi importassero così tanto, se le metto a confronto con (t/n) queste spariscono e il mio unico pensiero è quella ragazza (c/c) con quello sguardo di ghiaccio.

A un certo punto i miei pensieri vengono interrotti da una goccia d'acqua sul mio cuoio capelluto e dopo di essa un'altra e un'altra ancora finché non si mette a piovere, ma io non mi sposto da lì fino alle 16:00 e torno a casa con le mani nelle tasche e i capelli gocciolanti.

(t/n)'s pov.

Ormai avevo finito il pacchetto da tanto tempo, i miei occhi avevano smesso di piangere.
Il mio stomaco richiedeva cibo, ma non avevo intenzione di darglielo, infondo non sentivo il dovere di mangiare, così come il bisogno di bere e tra poco anche di respirare, mi sentivo morta, nel silenzio e nel buio della mia camera dove l'unica luce proviene dalla finestra a cui sono appoggiata da ore e non faccio altro che pensare all'accaduto, a come comportarmi e mentre la mia mente viaggia tra questi pensieri come un marinario si orienta nel mare, va a sbattersi contro uno scoglio, un gigantesco scoglio chiamato "Passato" e da quest'ultimo rimane intrappolato.

Karma, ci tengo troppo a lui, nei pochi giorni di scuola che abbiamo fatto insieme abbiamo legato sempre di più, mi sento libera quando parlo con lui, ma non posso raccontare molto su di me e lui lo sa, allora perché si ostina a voler conoscere tutto della mia vita, insomma, non c'è nulla da sapere, semplicemente sono solo un imbranata e qui può essere riassunta la mia intera esistenza.

Il giorno dopo

Oggi Karma ed io non siamo andati insieme a scuola come nostro solito, ho preso anche una strada più lunga per evitare di incontrarlo nonostante lo scontro tra di noi fosse inevitabile.
Una volta entrata in classe mi sedetti al mio banco che era proprio accanto a quello di Karma, non c'era ancora nessuno se non Korosensei.

"(t/n) non hai una bella cera , che è successo?"

"Niente"
Risposi fredda.
"Non rispondere così al tuo professore"
Disse sorridendo ancora di più, se possibile.
In quel momento entrarono anche gli altri, Nagisa, Karma, Kayano, Isogai eccetra.
Per tutta la lezione io e Karma non ci degnammo nemmeno di uno sguardo o almeno per quanto riguardava me, Lui a volte mi guardava con uno sguardo triste come se volesse chiedere scusa.

My space

Weee lettori! Come la vita? Scusate se posto a quest'ora.

𝕴𝖋 𝕴 𝖈𝖆𝖓'𝖙 𝖍𝖆𝖛𝖊 𝖞𝖔𝖚- {𝐊𝐚𝐫𝐦𝐚 𝐱 𝐑𝐞𝐚𝐝𝐞𝐫}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora