V•Verità celate

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Il giorno seguente avrebbe segnato uno sgradevole ritorno a scuola, tutti i ragazzi erano spaventati, non potevano di certo capire che l'Inferno voleva una rivolta.

Restammo costantemente sull'attenti, inutilmente dato che i demoni sembrava avessero preso qualche settimana di ferie.

In classe l'atmosfera tra me e Jonathan era piuttosto tesa e non sapevo se dire qualcosa sarebbe stato d'aiuto.

Non rivolgeva la parola al fratello, e ciò mi portava a credere alle parole di Eva.

"-Jon.."

"-Sta zitta." - Disse con tono freddo. Strinse i pugni così tanto da far diventare le nocche bianche.

"-Jonathan non puoi fare così."- Feci per prendergli la mano.

Lui prontamente la ritirò. "-Ma cosa vuoi? Mi spieghi che ti prende?"

"-Mi dispiace, ma non prendertela con tuo fratello."

"-Credi che giri tutto intorno al tuo bel visino? Ti aspettavi che mi piacessi e che fossi geloso di mio fratello? Povera bimba! A me non frega nulla di te, mettitelo in testa! Sei una stupida ragazzina egocentrica. E' stato facile illuderti." - Disse quasi ringhiando.

Aveva ragione, non avevo motivo per pensare che provasse qualcosa per me, e in quel momento mi sentii davvero una stupida.

Mi si riempirono gli occhi di lacrime.

Come poteva essere così crudele con me?

Durante l'intervallo Jonathan rimase a parlare con una certa rossa, Anastasia mi sembra di aver capito. Non mi degnò di uno sguardo, e mi sentivo così piccola e ingenua...

Ci fu Aaron a tirarmi su il morale con quei suoi stupidi trucchi di magia.

"-Come può essere possibile che l'essere più forte al mondo si lasci abbattere da un demonietto vanitoso?"

"-Aaron, sei sempre il solito." - Disse Eva ridendo.

"-No davvero. Quello proprio non mi scende. Non è giusto..."

"-Aaron è tutto ok."- Gli accarezzai una spalla.

Io ed Eva ci allontanammo dal resto della classe, ci chiudemmo in bagno, lontano da orecchie indiscrete.

"-E adesso che dovrei fare? E' stato chiaro, ma non può trattarmi in questo modo."

"-Senti Ir, le cose sono più complicate di quel che pensi."

"-Jonathan mi ha detto che non c'è nulla, quel tipo mi odia. E' un lunatico del cazzo... Smettila di fare paranoie e aiutami!"

"-Ma ci sarà! E' il destino Iris, non puoi farci nulla."

"-Ma cosa..."

Sentimmo un tonfo.

Spaventate, corremmo in classe dove i fratelli Ellis si stavano elegantemente malmenando.

"-Sei un stronzo. Avevamo deciso di non toccarla entrambi." - Disse Jonathan prendendo a pugni il fratello.

"-Non potevo non farlo! Era troppo vicina. L'avresti fatto anche tu!"- Disse tra le numerose imprecazioni che sollevava ad ogni colpo ricevuto.

"-Sei un pezzo di merda!" - Disse continuando a prenderlo a pugni.

Quando Jonathan avvertì la mia presenza si bloccò e decise di andare via a testa bassa, ringhiando tra i denti e dando un pugno allo stipite della porta.

Guardai Ryan a terra e non seppi quale strada prendere.

Dove sarei dovuta andare?

"-Cazzo!"- Mi lasciai scappare. Sapevo quale strada seguire.

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