-Sentii la sirena dell'ambulanza avvicinarsi, la portiera della vettura sbattere, i medici raccogliermi dall'asfalto bagnato. Mi risvegliai in ospedale, vidi mia madre seduta ad aspettare notizie dai dottori, era visibilmente scossa anche se non voleva darlo a vedere.
"-Sta bene. Al momento è stabile ma dovrà restare per alcuni accertamenti."
"-Posso vederla adesso?"- Il dottore le fece un cenno con la mano.
La porta si spalancò e mia madre si precipitò sul mio corpo inerme. Mi abbracciò e scoppiò a piangere. Volevo ricambiare i suoi gesti ma non riuscivo a muovermi ne a parlare, ero come di pietra...-
Un raggio di sole mi raggiunse sotto il lenzuolo e mi resi conto che anche quella notte fui preda del solito sogno che mi perseguitava da ormai due settimane. Mi lasciai travolgere dal profumo di quelle pareti che mi avevano accompagnata sin da bambina, ricordavano l'odore del rosmarino misto alla lavanda. Mi trascinai assonnata fino alla cucina, presi la tazza di caffè e diedi un bacio a mio fratello, che si ripulì subito la guancia come se potesse essere contagiato da chissà quale malattia, riteneva potesse diventare 'bisbetico' come me.
Yuma aveva 7 anni quando lo trovai fuori dalla stazione, era indiano e i suoi genitori erano stati uccisi da un tir guidato da qualcuno che aveva bevuto troppo. Adesso ha 16 anni, è più alto di me, pelle scura naturalmente, occhi così scuri da sembrare neri e i capelli ricci del
medesimo colore.Andai in bagno dove mi feci una doccia, mi avvicinai al mio armadio e restai impalata come se stessi aspettando che i vestiti si scegliessero da soli. Alla fine decisi di prendere un crop top grigio ed un pantalone nero con le Converse bianche. Mi scrutai nello specchio, non ero molto alta, ne così snella come una ragazza da rivista, non avevo nulla di particolare se non per gli occhi azzurri, quasi come il ghiaccio, come quelli di mia madre, una bocca rosa come mio padre e dei lunghi capelli biondi, presi anch'essi da mia madre. Raccolsi i capelli in una coda alta, presi lo zaino e mi avviai con Yuma verso scuola.
Avevamo scelto entrambi l'istituto psicopedagogico, io per specializzarmi in psicologia criminale e lui in quella infantile. Credo che tali scelte dipendessero dal nostro passato, entrambi abbiamo perso i genitori per mano altrui. Ero ancora assorta dai miei pensieri quando Eva mi piombò alle spalle coprendomi gli occhi. La abbracciai così forte che mi dovette respingere per farla respirare, in più con lei arrivarono anche Aaron e Matías, eravamo davvero inseparabili, eravamo un'unica famiglia. Eravamo tutti uniti dal dolore e da una lunga sofferenza, ma ci amavamo profondamente.
Mi scoccarono entrambi un fragoroso bacio sulle guance . Io e Yuma ci dividemmo per andare nelle nostre rispettive classi. Appena entrai in aula mi ritrovai immersa negli abbracci dei miei compagni, falsi come non mai. Le solite galline che non facevano altro che decolorare i loro capelli platino, i soliti nerd che si isolavano per parlare dei nuovi videogiochi di tendenza, e il solito Christian...
Le prime due ore passarono velocemente, ci raccontammo come avessimo trascorso il fine settimana, chi tra una birra e qualche spinello, chi con una pizza ed un film, chi alla casa al mare. Aaron all'improvviso mi diede un foglio di nascosto:
"Alle 16.30 da te :*"
Era suo solito inviarmi fogliettini, proprio come alle elementari.
Non avevo idea di che volesse, ma almeno fu puntuale. Appena entrò in casa mi abbracciò ed io gli chiesi che stesse succedendo di così importante, temevo volesse parlare ancora una volta di noi. Io ed Aaron avevamo avuto una storia di qualche mese lo scorso anno, ma rimanemmo comunque in buoni rapporti dopo esserci lasciati per via della sua poca serietà, ed ogni volta che ci ripensavo mi si stringeva lo stomaco.
"-Ti ricordi di Ludovica, secondo anno, ex di Yuma...?"-Buttò fuori tutto d'un fiato.
"-Si, e quindi...?"
"-Aspetta un bambino..."
"-Non può essere di mio fratello, si sono lasciati da un bel po'"-Dissi con tono sicuro.
"-Si ma... Durante l'estate con lei ho avuto una storia..."
Per un attimo il mio cervello andò in stand-by. Non capivo, o meglio non volevo capire.
Non potevo crederci.
Mi lasciai cadere sulla poltrona con gli occhi puntati sul pavimento.
Ludovica era ancora così piccola, aveva solo 15 anni, e poi Aaron... Rimasi delusa sapendo che il mio ex ragazzo di 19 anni aveva avuto una storia con una ragazza di 15 e in più sarebbe diventato padre, riscoprii una sete di violenza nei suoi confronti che non avevo minimamente immaginato, ma non potevo far finta di nulla, Ludovica era da sempre stata una brava ragazza e non meritava di restare sola.
La conosceva quel poco che bastava a capire che fosse una ragazza pura troppo ingenua. Ed ora si era cacciata in un bel casino.
"-La voglio aiutare solo perché ha 15 anni e le voglio bene. Me ne prenderò cura io. In quanto a te sei solo uno stupido... Cosa hai intenzione di fare?"
"-Non la amo certo... Ma quel bambino è pur sempre mio figlio..."-Delle lacrime iniziarono a farsi spazio sulle sue guance." -Grazie Iris, sei un'amica."
"-Fottiti Aaron."
L'indomani sarebbe stato frustante, mi sarebbero aspettate due verifiche orali. Arrivati all'ingresso ci unimmo ad Eva e Matías, Aaron aveva preferito restare ad ammirare le gambe snelle e i boccoli biondi di Miriana.
Appena entrammo in aula fummo travolti da un'atmosfera tetra e un pungente odore di sangue.
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Questa è solo la prima parte dell'introduzione, così da non renderla troppo lunga.
Cosa ne pensate?
Vi lascio con il nostro Yuma e Iris in copertina.🎈
Alla prossima lettura.
Cat💖
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HalfHeart
FantezieL'anello mancante, una sola scelta, Iris sarà pronta al peggio? Una ragazza di 18 anni, orfana e contesa tra il bene ed il male. La sua vita si mischierà a quella dei fratelli Ellis, provocando una profonda frattura in quella che è sempre stata la...