#PILLOWTALK

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Zayn's PoV
2.03 am

Era passato quasi un mese da quando Louis ed Harry si erano trasferiti da noi, le giornate erano passate tranquillamente.
A parte qualche disguido iniziale dopo poco eravamo riusciti a trovare un compromesso e a metterci d'accordo e avevamo stabilito una nostra routine.

Mi piaceva avere loro in casa.
Era tutto più movimentato e sembrava di essere sempre come quando eravamo in tour.

Ero contento di essermi trasferito con Liam, però penso che fossi stato spinto anche dal fatto che dopo essere uscito dalla band mi sentivo solo e avevo bisogno di qualcuno che mi stesse accanto costantemente e che mi desse un po' d'amore.

Ora ero seduto in veranda sul dondolo in vimini, c'era una luna stupenda e un venticello fresco che mi portava a stringermi le gambe al petto per non sentire troppo freddo.

Dormivo pochissimo e stare lì seduto in completa tranquillità mi aiutava a rilassare la mente.

Avevo un quaderno sulle gambe sul quale avevo buttato qua e là qualche frase per una canzone.

Dopo l'annuncio del mio abbandono avevo ricevuto molte richieste da diverse aziende ma non ero mai riuscito a chiamare per fissare un colloquio.

Ora invece stavo già scrivendo delle canzoni, nell'eventualità che me l'avessero chieste e per non trovarmi impreparato.

Ero intento a cancellare ancora una volta le frasi che avevo scritto e che non mi piacevano e mentre cercavo l'ispirazione mi perdevo a disegnare sui bordi del foglio.

Ultimamente avevo sviluppato un'ossessione per gli occhi, in particolare disegnavo occhi verdi con l'unica penna che era sopravvissuta al mio nervosismo e che non avevo ancora mangiucchiato o spezzato in due.

Sentii un rumore alle mie spalle e sobbalzai girandomi mi scatto.

Trovai proprio due occhi verdi a fissarmi.

Harry's PoV

Mi strofinai piano un occhio e misi a fuoco la scena che avevo davanti.

«Zay» mugugnai «che ci fai sveglio a quest'ora» mi avvicinai a lui scompigliandomi i capelli

«N-non riuscivo a dormire» balbettò e notai che mi stava fissando il petto nudo.

Mi venne spontaneo sorridere.

Adoravo l'effetto che gli facevo, era lo stesso che lui faceva a me.

Feci un giro attorno al dondolo e mi sedetti accanto a lui mettendo un braccio sullo schienale sul quale stava poggiato.

«Che stai facendo?» mi avvicinai di più a lui e lo guardai negli occhi facendo poi scendere lo sguardo sulle sue labbra.

La mia lingua si mosse involontariamente e mi inumidii il labbro inferiore.

«Stavo scrivendo» borbottò e distolse lo sguardo.

Sorrisi di nuovo per la sua reazione e presi ad accarezzare i capelli corti che aveva sulla nuca.
Riuscii a sentire il suo respiro farsi più pesante appena le mie dita toccarono la sua pelle.

«Posso leggere?» lo guardai e spostai poi gli occhi sul quadernino che aveva sulle gambe.
Era pieno di cancellature ma gli occhi che aveva disegnato attorno lo rendevano un'opera d'arte.

Can't get you off my mind [Zarry] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora