Marzo 2009 (prima parte)
Louis sta aiutando la mamma in gelateria al banco servendo i clienti, ed Harry ha deciso di approfittarne per passare un po' di tempo con lui. Una delle tante abitudini che hanno da quando sono bambini è di stare in questo posto: ora che Louis ha diciassette anni lavora pure di tanto in tanto, ma quando erano più piccoli venivano qui a fare i compiti, si sedevano al tavolo sul retro e passavano tutto il pomeriggio a giocare e a prendere in giro i clienti di nascosto e le loro combinazioni assurde di gelato. Questo è sempre stato uno dei loro posti preferiti e anche se adesso stanno crescendo ad Harry non dispiace passarci un po' di tempo, guardare Louis che lavora, prenderlo in giro per il modo in cui si approccia ai clienti. Soprattutto in questo periodo che si stanno vedendo davvero poco perché Louis ha sempre da studiare, ama stare qui. Quest'anno lui e Gemma frequentano la maggior parte delle lezioni insieme, il che è positivo perché si conoscono da sempre, vanno d'accordo e per loro è piacevole studiare l'uno con l'altra. Però ad Harry manca Louis. E tanto.
È seduto sul tavolo nel retro a guardarlo servire l'ultimo cliente, e appena ha finito finalmente si gira e gli regala uno dei suoi sorrisi più belli mentre si avvicina. Si piazza tra le sue gambe, poggia la testa sulla sua spalla e sbuffa sonoramente. "Sono così stanco."
"Oh, il mio povero Liù" lo prende in giro Harry, dolcemente, passando le dita tra i suoi capelli e baciandogli una tempia. "Ti lamenti tanto ma si vede che ti piace."
Louis si stacca da lui sorridendo e annuisce, perché la verità è che il suo amico ha ragione: può essere stanco quanto gli pare, ma domani tornerebbe in questa gelateria a lavorare senza pensarci una seconda volta. "Sì, è vero. Mi piace davvero questo lavoro. Le persone che entrano in questo posto molto spesso sono turbate, stanche, così prese dai problemi della vita, poi io con un sorriso ed un gelato riesco sempre a cambiare tutto e loro escono felici da quella porta. Mi piace vederle sorridere."
"Sei così speciale" si lascia scappare Harry, guardandolo ammirato. Non può farne a meno. Oramai è circondato da persone che corrono, che inseguono obiettivi e desideri impossibili e quasi irrealizzabili, poi c'è Louis che è semplicemente felice di stare qui dentro a gestire la gelateria della sua mamma. "Quindi su signorino, fila a lavorare. Potrebbe arrivare un altro cliente da un momento all'altro. E - oh, io sto qui fino alla chiusura, va bene? Così vengo a casa tua."
"Uh, Haz, in realtà stasera vengo io da te."
"Da te o da me fa lo stesso, lo sai, l'importante è stare insieme - "
"No, pulce, intendevo che devo studiare con tua sorella" lo informa Louis, mortificato. "Abbiamo un progetto da finire entro questa settimana e siamo ancora in alto mare."
Harry lo guarda di traverso, non può farne a meno, perché sì è contento che sua sorella e Louis siano così vicini ma inizia ad essere geloso del loro rapporto. Oramai è lei quella che lo vede più spesso e questa cosa è semplicemente inconcepibile. Louis è il suo migliore amico, è la sua persona, suona infantile come discorso è ma è suo e non gli piace dividerlo in questo modo. "Ma, Louis. Non passiamo un po' di tempo insieme da quanto?"
"Be', mi sembra che oggi siamo stati insieme, no?"
"No!" sbotta Harry, scivolando giù dal tavolo e allontanandolo. "Oggi siamo stati insieme semplicemente perché io sono venuto qui e ho scelto di passare il pomeriggio a guardarti lavorare. Per tempo insieme intendo quando entrambi rinunciamo a fare qualcos'altro per stare insieme, lo facevamo sempre! E invece sono mesi che vieni a casa mia solo per vedere mia sorella - "
Harry si zittisce appena finisce di pronunciare queste parole. Un'improvvisa lampadina si accende nella sua testa e si ritrova a sgranare gli occhi, incredulo, soprattutto quando punta lo sguardo su Louis e lo vede indietreggiare, farsi improvvisamente piccolo come non lo ha mai visto prima d'ora. Certo, è tutto così talmente chiaro, come ha fatto a non capirlo?
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You bring me home
FanfictionQuando Harry e Louis si conoscono hanno rispettivamente 3 e 6 anni, sono troppo piccoli per pensare che uno stupido patto di amicizia sancito con un mignolino possa essere mantenuto per il resto delle loro vite. Eppure succede. Crescono insieme, si...