Chiamami appena arrivi

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"E se ci sposassimo?"

Louis se ne esce così il giorno dopo, mentre è a letto con Harry accoccolato sul suo petto. Gli sta accarezzando i capelli dolcemente, osservando il suo bellissimo viso e gli occhi chiusi mentre cerca di riposare. Hanno pranzato da poco e tra qualche ora Harry tornerà a Londra perché domani deve lavorare, è già tanto che sia riuscito a racimolare questi due giorni di riposo per venire qui ieri pomeriggio. All'improvviso vede Harry aprire gli occhi, sbattere le palpebre e guardarlo incredulo, le labbra schiuse che Louis muore dalla voglia di baciare.

"Louis. Cosa stai dicendo?"

"Potremmo sposarci di nascosto e scappare a Londra insieme" insiste Louis, tremendamente serio. "Non sto scherzando, Haz. Facciamolo. Anche oggi se mi dici sì. Ci sposiamo e passiamo il resto della vita insieme, solo io e te, ti giuro che non ho bisogno di nient'altro. Sei tutto ciò che voglio."

"Dio, Lou" sospira Harry, aggrappandosi con più forza alla sua spalla e sfiorandogli il collo con la punta del naso. "Non possiamo scappare e abbandonare la nostra famiglia per sempre. Non è un dramma shakespeariano, potremmo stare insieme, nessuno ce lo vieterebbe. Solo che siamo esseri umani e non vogliamo ferire nessuno. E scappare, sparire all'improvviso, ferirebbe comunque Gemma. Stiamo cercando di evitare questo."

Louis sbuffa, girandosi appena verso di lui e intrecciando le loro gambe sotto le coperte. Non può credere che tra qualche ora Harry sarà tornato a Londra e che lui rimarrà qui, da solo, senza il suo profumo, senza la sua voce e i suoi occhioni verdi. "Però mi sposeresti, vero?"

Harry tira appena indietro la testa per osservarlo, Louis negli occhi gli legge una leggera confusione. "Ma non avevi detto che non eri pronto al matrimonio? Che quando Gemma ha avuto quel ritardo sei quasi morto di paura? Com'è che all'improvviso ti senti pronto per il grande passo - "

"Perché sei tu, Haz" lo interrompe Louis, spostandogli i ricci dalla fronte. "Non mi sarei sentito pronto a mettere su famiglia con tua sorella neanche tra un milione di anni, con te lo farei anche in questo momento. Se potessi chiudere gli occhi e svegliarmi domani accanto a te, definirti mio marito, avere i nostri bambini che scorrazzano per casa, lo farei subito. Sarei l'uomo più felice del mondo."

Harry fa davvero del suo meglio per trattenere le lacrime mentre immagina lo scenario che gli ha presentato Louis, il solo pensiero di avere dei figli con lui della stessa età che avevano loro due quando si sono conosciuti tanti anni fa gli fa mancare l'aria, lo vorrebbe da morire, è tutto ciò che ha sempre desiderato da quando da adolescente è sceso a patti con i suoi sentimenti. E Louis che come niente fosse gli chiede di sposarlo e di afferrare in un secondo la vita che ha sempre sognato segretamente, non lo sta aiutando affatto. Per niente.

"Tu non hai la minima idea di quanto vorrei tutto questo pure io" mormora Harry, posando una mano sul suo fianco per tirarselo più vicino, come se fosse possibile considerando che sono uno incollato all'altro da ieri. "Louis, ascoltami, noi - possiamo averlo. Se è destino succederà. Scusami se ti ho chiesto di restare con Gemma, non avrei mai dovuto farlo, ero fuori di testa quella sera e vedere mia sorella piangere mi aveva terrorizzato a morte. Se avessi potuto cancellare tutto quello che era successo tra di noi, lo avrei fatto senza pensarci due volte. Ero sconvolto fino a questo punto. Mi dispiace, Lou, lo capisco. Devi lasciarla. Però devi farlo, non puoi sparire e basta come hai fatto, scappare a casa di tua madre, sei stato con lei per più di sette anni e merita una spiegazione. Deve saperlo, deve sentirtelo dire da te che non la ami più."

Louis annuisce lentamente, e consapevole del fatto che Harry abbia completamente ragione. Non è stato nobile il modo in cui si è comportato. "Lo so, ho sbagliato, è solo che - " si blocca, cercando di trovare le parole giuste per spiegare ciò che ha sentito quella sera. "Ero arrabbiato, Haz. Lo so che tutto questo è colpa mia, non avrei mai dovuto mettermi con lei, sono stato uno stupido ad accontentarmi, a convincermi che sarei stato felice, che con il tempo avrei imparato ad amarla. Le ho voluto un bene da pazzi, Harry, te lo giuro, tengo da morire a lei e lo so che sembro un egoista e menefreghista in questo momento ma mi fa davvero male l'idea di perderla. Lei è - è stata un'ottima amica, non so come avrei superato gli anni in cui sei stato a New York se non avessi avuto lei."

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