3 Agosto 2012
"La gente mi guarda
Ma non ho niente di vero
Io che basta pensarti e già mi manca il respiro
È da tempo che lo cerco questo tempo che mi manca
È da tempo che sai penso che anche il tempo non mi basta"Il parco non è cambiato minimamente negli ultimi quindici anni. Una volta alcuni cittadini hanno protestato perché volevano delle strutture nuove per i loro bambini, ma il comune non ha acconsentito e alla fine il parco è rimasto quello di sempre. Oggi sono esattamente quindici anni da quando Harry e Louis si sono conosciuti e adesso sono qui, sulle altalene dove si sono scambiati il primo sguardo tanto tempo fa. Sono seduti entrambi a cavalcioni sull'altalena, uno di fronte all'altro, mentre si smezzano una canna e parlano di tutto e di niente. Potrebbero anche non parlare, proprio come fecero quella mattina fino a che Harry non ruppe il silenzio con quel "oops". Potrebbero stare semplicemente qui a fissarsi, al buio, con il fumo che aleggia tra di loro.
"Come puoi andare via già domani?" gli chiede Louis, ancora incredulo mentre gli passa la canna. Questa è la loro ultima notte insieme, poi domani Harry parte per l'America. Gli sembra incredibile, assurdo, perché quindici anni fa in questo parco si sono salutati promettendosi di vedersi l'indomani solo se avessero convinto le loro mamme a portarli, erano così piccoli che non potevano uscire di casa da soli neanche per andare al parco sotto casa e invece ora deve lasciare andare Harry che domani parte per l'America da solo.
Hanno cenato tutti insieme a casa loro, poi dopo cena Louis lo ha abbracciato da dietro e gli ha sussurrato "oggi sono quindici anni, amore" ed Harry si è sciolto come gelatina tra le sue braccia perché per un attimo aveva temuto che se ne fosse dimenticato. E poi lo ha pregato, supplicato di seguirlo, tirando fuori dalla tasca dei jeans e mostrandogli un po' dell'erba che oggi gli ha procurato Zayn. Hanno lasciato tutti a casa, Anne, Des, Gemma, Jay e Daniel (Jay ha divorziato anni fa e si è risposata) e sono letteralmente scappati al parco come quando erano bambini e le cene degli adulti diventavano troppo pesanti.
"Te l'ho già detto mille volte, Lou. Mi devo sistemare e soprattutto devo cercare lavoro. Non voglio arrivare lì tra due settimane e avere l'ansia di stare in un posto nuovo, l'ansia per il college e anche l'ansia di trovare lavoro. Ho bisogno di tempo per abituarmi, insomma, per sentirmi a casa" la voce gli muore un po' sulle ultime parole perché gli sembra assurdo anche solo pensare di poter trovare casa lontano da Louis. Casa è questo parco, è questa altalena, sono le loro stanze dove hanno dormito mille volte, è quel tetto dove guardano le stelle ogni estate e dove si sono baciati quella sera di tre anni fa. Casa non può essere a quasi sette ore di aereo di distanza dal suo Louis.
Louis annuisce, lentamente, riprendendosi la canna per fare l'ultimo tiro. "Forse è una cosa positiva. Se arrivi prima al dormitorio puoi scegliere quale letto prendere. Come compagno di stanza ti capiterà sicuramente qualche americano del cazzo che pensa di essere il padrone del mondo. Tu fagli il culo, okay?"
"Lo sai che lo farò, noi siamo meglio" risponde Harry con una punta d'orgoglio, la testa poggiata dolcemente alla corda dell'altalena e gli effetti della canna che lo fanno sentire rilassato e tranquillo. In effetti è stata una buona idea quella di Louis, anche perché da lucido sarebbe impazzito questa sera. O forse si sta soltanto illudendo che quest'erba sia così forte da impedirgli di perdere la testa. Il flusso dei suoi pensieri viene interrotto quando sente Louis lasciarsi scappare un sorriso divertito e mormorare qualcosa. "Che hai detto?"
"Eri esattamente così quando ti ho conosciuto quindici anni fa. Solo, eri meno fatto" lo prende in giro, allungando la gamba per dargli un colpetto leggero alla caviglia. Ricorda quel momento come se fosse ieri, le guance paffute di Harry, i suoi ricci ingarbugliati, la maglia gialla che aveva addosso e che metteva in risalto i suoi occhioni verdi. "E meno alto."
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You bring me home
FanfictionQuando Harry e Louis si conoscono hanno rispettivamente 3 e 6 anni, sono troppo piccoli per pensare che uno stupido patto di amicizia sancito con un mignolino possa essere mantenuto per il resto delle loro vite. Eppure succede. Crescono insieme, si...