Siamo tutti soli

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Novembre 2012

"Come va il tuo primo weekend al college da solo?"

Harry sorride a sua sorella attraverso lo schermo del portatile, mentre si sistema con le gambe incrociate sul letto e si allunga le maniche del maglione fino alle dita. "Bene, Gems. Anche se un po' triste. Non pensavo di poterlo mai dire, ma mi sono davvero affezionato a quel secchione di Liam."

"Oh, adesso è lui il secchione" lo provoca Gemma, difendendo il compagno di stanza di suo fratello che, da settembre che si sono conosciuti, ha fatto sempre cose carine per meritarsi la sua amicizia. "Lui studia ma almeno esce a divertirsi, non come te che stai chiuso in una stanza a parlare con quella vecchietta di tua sorella. Ovviamente non osare mai ripetere una cosa del genere, è una frase ad effetto, l'ho detta soltanto per questo."

Harry ride, realizzando quanto gli manchi quella folle, protettiva e saggia donna di sua sorella. Non è stato facile separarsi da lei: sono cresciuti insieme, lei è stata presente in ogni giorno della sua vita e non erano mai stati così tanto tempo separati. All'inizio si sentivano tutti i giorni, ma poi i loro appuntamenti su Skype sono diventati sempre più sporadici per via degli impegni di entrambi. Questo ha intristito tantissimo Harry perché è stata la prova evidente che non tutto può rimanere come si sogna da bambini. Si cresce, tutti prendono vie separate, e per quanto lui e Gemma abbiano un bellissimo rapporto è anche vero che spesso quando si telefonano non sanno neanche cosa dirsi. Però ogni volta che riescono a ritagliarsi un po' di tempo, è comunque bello. Harry per un po' si sente a casa.

"Divertirsi" le fa il verso Harry, sbuffando una risata. "Va alle feste del college e torna ubriaco marcio in camera. La mattina dopo neanche ricorda cosa ha fatto. O chi, si è fatto."

"Be', e quindi? Il college è questo, Harry. Le feste, l'alcol e - dannazione, scricciolo, fatti qualcuno pure tu!"

"Oh Dio - Gemma!" esclama Harry, inorridito e tentato dal mettersi le dita nelle orecchie. E sì, è imbarazzante il fatto che sia lui il maschio tra i due e che sia quello più imbarazzato da questo argomento, ma proprio non riesce a farne a meno. Sotto questo aspetto è ancora piuttosto sensibile e non gli piace parlare del sesso con - be', con le persone. Tanto meno con sua sorella. "Sei impazzita?"

"Piccolo, ascoltami" ricomincia Gemma, stavolta più calma. "Sei andato praticamente dall'altra parte del mondo per ricominciare un'altra vita, per crescere, per fare esperienze, e sei chiuso nella tua stanza a parlare con me. Avresti potuto rimanere qui ad Holmes Chapel, saresti stato vicino e noi e non staresti facendo tutti questi sacrifici."

Harry si tortura il labbro inferiore, imbarazzato. Gemma ha perfettamente ragione, il college non se lo sta vivendo come si era ripromesso di fare e forse non è così folle quello che gli sta suggerendo di fare. Gemma, ritrovandosi davanti ad un Harry silenzioso, cerca di riformulare il suo consiglio. "Hally, ascolta. Non voglio spingerti tra le braccia di uno sconosciuto, ti prego non fraintendermi, ma non ti stai divertendo. Sei lì, studi, lavori al pub, stai facendo un milione di sacrifici per cosa? Scherzavo prima, non ti dico di uscire e scoparti il primo che passa però almeno esci. Vacci a qualche festa."

"Stasera c'è una festa, ci sono sempre nei weekend e be', magari posso provare a farci un salto" la butta lì Harry, non particolarmente contento ma anche un po' intrigato.

"Ecco, bravo, questo mi sembra un inizio."

"E lì invece come va? Non vedo Louis nei paraggi" gli dice Harry, stranito per non aver ancora visto Louis spuntare dietro Gemma urlando e facendo il pazzo perché vuole parlare con lui.

"Louis? Forse dovrei chiederlo a te, da quando sei partito passa ogni secondo libero a parlare con te, di te, per te. Sai sicuramente di più tu che stai lì che io che ci convivo" ci scherza su Gemma, e davvero, lo fa col sorriso e senza amarezza e senza alcun sentimento che dia modo di pensare ad Harry che il loro rapporto la infastidisca in qualche modo. Però le sue parole colpiscono comunque Harry, perché è vero. Da quando è partito Louis ha già trascorso due weekend da lui, e quando non sono insieme sono sempre a telefono o a messaggiare o comunque in contatto. Si aggiornano su qualsiasi cosa, anche quelle più stupide, si dicono cosa mangiano a pranzo e a cena, sui pettegolezzi del college o del paese, qualsiasi cosa è degna di nota e merita di essere commentata insieme. E ora che ci pensa, non ricorda quando è stata l'ultima volta che Louis è sparito per un'intera serata, o ha smesso di rispondere ai suoi messaggi per qualche ora, per passare un po' di tempo insieme a Gemma.

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