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24 Dicembre 2012

"Harry? Harry, dai. Svegliati. Dai che si sta facendo tardi."

Harry si gode la sensazione delle mani che gli stanno accarezzando la schiena, la voce morbida e calda che gli sfiora l'orecchio e un improvviso e inebriante odore di croissant nell'aria. Si sente così tremendamente bene e rilassato in questo momento, sa di avere un sorriso da ebete stampato sulle labbra mentre se ne sta qui ad occhi chiusi a lasciarsi coccolare. E sta bene. Sta davvero bene e forse per la prima volta in tutta la sua vita sta provando qualcosa che si avvicina molto alla serenità. Non puoi che svegliarti col sorriso quando - be', quando ti svegli così, ma Harry in un attimo viene colpito da una consapevolezza e si alza così velocemente che rischia di dare una testata al ragazzo che gli sta parlando. "Oh mio Dio. Oh Dio, che ore sono? Perché dici che è tardi? Cazzo, ho l'aereo tra - "

"Fra cinque ore, non è vero che è tardi. Però sono andato in mensa a prenderti la colazione" gli dice Jesse con un sorriso furbo, mostrandogli il vassoio imbandito di cibo al piedi del letto. Harry lo guarda male, ma solo per un attimo, poi si allunga per prendere il caffè e ne beve un sorso. Avverte di nuovo quella serenità che ha percepito appena sveglio e si ritrova a fare inconsciamente un sospiro di sollievo, mentre Jesse lo guarda con la testa piegata da un lato e un sorriso curioso. "Va meglio?"

"Straordinariamente meglio" risponde Harry, stringendo forte a sé il bicchiere prima di posarlo sul comodino. "Va meglio, solo che fa un freddo porco in questa stanza" aggiunge, scivolando sotto le coperte e rannicchiandosi con le gambe contro il petto per non far cadere il vassoio con la colazione.

"Fa un freddo porco ovunque, tesoro, è il 24 dicembre" gli ricorda Jesse, affiancandolo sotto al piumone e posandogli un bacio delicato sulle labbra. "E tu sei nudo, dannazione."

Harry sorride, e per nascondere l'imbarazzo annulla di nuovo la distanza tra di loro con un nuovo bacio. Improvvisamente però ricorda che giorno è oggi - non lo aveva dimenticato, certo, tra l'altro oggi torna a casa e lo rivede ma non ci aveva ancora pensato da quando si è svegliato. E questo la dice lunga su quanto avesse bisogno di qualcosa, di qualcuno come Jesse nella sua vita.

Nell'ultimo mese sono successe così tante cose che perfino Harry ha fatto fatica a starsi dietro. Alla fine ha smesso di piangere, quando Louis se n'è andato. Si è rimboccato le maniche e dopo il weekend più disastroso della storia, il lunedì è tornato a lezione. E ha rivisto Jesse. Ha avuto pazienza per una settimana, poi gli ha chiesto di uscire ed Harry gli ha detto sì. Sono andati a cena fuori e sono finiti a letto insieme quella stessa notte. Solo dopo, Harry ha trovato il coraggio di dirgli che era la sua prima volta e Jesse lo ha tenuto stretto per tutta la notte, ringraziandolo silenziosamente e facendogli capire che non sarebbe stata solo un'avventura. Sono usciti insieme altre volte dopo quella, e sono finiti di nuovo a letto insieme forse altre quattro volte.

Harry ha scoperto che il sesso è davvero bello, ed è contento di averlo fatto con lui. Certo, nelle sue fantasie più selvagge avrebbe dovuto essere Louis la sua prima volta, ma ha capito di dover essere razionale e di non poter aspettare in eterno l'impossibile. Quindi sì, è contento che sia stato Jesse la sua prima volta, perché è stato carino, dolce, affettuoso e gli permette sempre di rimanere a dormire quando fanno sesso. E ciò significa che caccia fuori il suo compagno di stanza, Jason, ogni volta, per far restare lui. Non ha mai avuto così tante attenzioni, o almeno non in questo senso, ed è strano e sta ancora facendo fatica ad abituarsi ma è davvero bello sentirsi desiderato e voluto così tanto.

"Styles, ho detto qualcosa che non va?" lo richiama Jesse, quando vede il suo repentino cambio d'umore. Giusto, Harry continua a dimenticare che Jesse sia così attento, così concentrato su di lui, così deciso a non perdersi nulla per farlo stare sempre al massimo. "Ti sei rabbuiato all'improvviso."

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