Perché no?

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La prima cosa che sente e che vede Louis quando si sveglia la mattina dopo, sono i capelli di Harry e il loro profumo. Ha la testa poggiata sulla sua spalla, anche se si addormentano lontani e separati finiscono sempre in questa posizione, con Harry accoccolato a lui in questo modo e le sue dita sotto la maglietta. Non ha mai avuto niente a che fare con il sesso, è da quando sono piccoli che finiscono naturalmente in questo modo, eppure stamattina le dita di Harry poggiate sul suo fianco nudo sono più bollenti che mai. È come quando ti si addormenta una gamba, un braccio e improvvisamente non li senti più, è come se non fosse più qualcosa che ti appartiene. Ecco, Louis si sente come se avesse passato gli ultimi venticinque anni con il suo corpo addormentato. Perché mai come stamattina ha avvertito i brividi per la mano di Harry sul suo fianco, per i suoi capelli sotto al naso, per la sua guancia premuta sulla spalla, per il suo respiro regolare mentre dorme. Improvvisamente lo sente tutto, sente ogni cosa e per questo si sente sopraffatto.

Ieri Harry lo ha baciato e a Louis formicolano le mani per il bisogno di afferrargli il viso e farlo un'altra volta. È stato bello, sconvolgente, passionale, eccitante, è stato tutto quello che forse non ha mai provato davvero nella vita. E soprattutto non tutto insieme. E poi è il suo Harry quello che gli sta dormendo addosso, e il pensiero che tutte queste emozioni, sensazioni, sentimenti siano indirizzati proprio a lui non lo lascia respirare. Avrebbe voluto farlo prima, pensarci prima, baciarlo prima. Non lasciarlo partire per l'America e tenerlo tutto per sé. E se Zayn avesse ragione su ogni cosa?

Prima che le paranoie inizino ad assalirlo, sente Harry muoversi sopra di lui. Un attimo dopo lo vede sollevare il viso verso il suo, con gli occhi ancora chiusi e le labbra leggermente screpolate. Dio, vuole baciarlo così tanto che si sente morire. "Buongiorno, pulce" lo saluta in un sussurro, sporgendosi per poggiare le labbra sulla sua fronte. "Hai dormito bene?"

"Louis" risponde Harry assonnato, portando la mano sull'altra sua spalla e aggrappandosi di più a lui, mentre affonda la testa nel suo collo. Niente di diverso dal solito, è il solito Harry, l'Harry che è tornato dannatamente diverso dall'America ma che fa ancora le fusa quando dorme su di lui. "Cazzo. Sono a pezzi."

"Ci siamo svegliati stranamente presto, possiamo stare qualche altro minuto a letto se ti va" la butta lì Louis, e ce l'ha sulla punta della lingua la proposta di impiegare questo tempo a baciarsi ma si sente stranamente impacciato e non sa come comportarsi, come intavolare l'argomento. E poi Harry sembra troppo assonnato per affrontare qualsiasi tipo di argomento, così per un po' non dice niente. Rimane semplicemente qui fermo, ad accarezzargli i capelli. Arriccia le dita tra i suoi capelli come ha sempre fatto, anche se ora è un po' più complicato perché con i capelli lunghi i suoi ricci sono praticamente spariti e ora sono semplicemente mossi.

"Sai" mormora, schiarendosi la voce. "Stai davvero bene coi capelli lunghi. Però mi manca come eri qualche anno fa, tutto ricci e guance paffute. Eri particolarmente tenero."

Harry riapre gli occhi, in questa posizione Louis non può vederlo e il suo sguardo si perde un po' nel vuoto mentre sta qui a sentirsi ridicolo. Si è sforzato così tanto di cambiare in questi anni che è stato lontano da casa, di crescere, di migliorarsi, di diventare un uomo bellissimo e attraente, lo ha fatto perché voleva tornare a casa e sperare di avere un qualche tipo di effetto su Louis ma la verità è che a  Louis non interessa. Che lui abbia sex appeal oppure no è una cosa che non gli riguarda, sente soltanto la mancanza dell'Harry piccolo, paffuto e riccioluto che nessuno si sarebbe mai scopato.

"Be', le cose cambiano" mormora Harry, spostandosi da lui e aggiustandosi il bordo dei boxer. Si siede in fondo al letto e si stropiccia gli occhi, cercando di scacciare completamente il sonno. Non vuole sembrare arrabbiato, non ne ha il diritto e cerca di scacciare via qualsiasi negazione negativa stia cercando di attorcigliargli lo stomaco in questo momento. "Stasera potremmo andare a Piccadilly, se ti va. Dicono che sia stupenda di sera."

You bring me homeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora