Capitolo 4 - Ma cherie

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LEYLA

"Charles LeClerc! Davvero Michelle?! Con tutte le persone a cui potevano unirmi proprio Charles LeClerc? Deve essere uno scherzo" urlo per i corridoi dell'istituto fregandomene di tutto e di tutti camminando a passo spedito verso il mio armadietto.
Cerco di ricordarmi la combinazione del lucchetto ma la mia mente è offuscata dal viso dell'ex migliore amico di mio fratello.
"Maledizione" impreco tirando un pungo contro l'armadietto mentre Michelle accorre in mio aiuto aprendolo in pochi secondi.
"Andrà tutto bene Leyla, non preoccuparti infondo è solo un semplice stage, anche il professore ha detto che non ci vorrà troppo tempo" dice lei.
"Tutto bene Michelle?! Ma ti senti eh? Dovrò lavorare con la persona che odio di più al mondo per un mese, un mese dannazione! Al solo pensiero mi viene la nausea. Non andrà tutto bene, me lo sento."

Un mese con Charles LeClerc.

Sospiro frustrata pensando ad una soluzione che non sembra comparire nemmeno a spremere del tutto le meningi del mio cervello.
"Se proprio desideri potrei chiedere di scambiare i nostri studenti così non avrai a che fare con Charles. Anche se penso che non vi farebbe male una chiacchierata, magari riuscite a sistemare le cose."
"Fidati Michelle, io e Charles non abbiamo nulla di cui parlare. La nostra amicizia è terminata mesi fa e non ho intenzione di recuperarla"
"Ma magari potreste..."
"No Michelle, ho chiuso con lui" interrompo la mia amica "Comunque condivido la tua proposta, potremmo proporre al professore di scambiare i nostri compagni sperando che accetti".
Dopo 5 ore di lezione tra letteratura, filosofia, inglese, matematica e latino finalmente il primo giorno è terminato ma non posso ancora tornare a casa perché manca una cosa da fare: cercare il professor Dalton e chiedergli di cambiare compagno il prima possibile.
Scrivo a Nelly che ritarderò di un pochino perché devo fare un'ultima cosa e in seguito inizio a girovagare tra i piani e le aule dell'istituto alla ricerca del professore che sembra essersi volatilizzato nel nulla.
Eppure mi è stato comunicato che dovrebbe essere ancora a scuola.
Poi mi si accende la lampadina.
Aula computer!
Così raggiungo a passo spedito l'aula pregando ogni santo che il signor Dalton si trovi lì.
Ed è così, seduto nella fila in mezzo di fronte a computer risalenti al medioevo trovo colui che stavo cercando e mi fermo sulla porta ad ammirarlo.
Indossa un paio di occhiali Ray Ban da vista con una montatura nera e tondeggiante che lo rendono più simile ad uno studente che ad un professore.
"Davvero affascinante" mi tappo la bocca appena mi rendo conto di aver pensato a voce alta e le mie guance iniziano ad andare in fiamme.
Che figura!
"Ehi Leyla, hai bisogno di qualcosa?" Mi sorride il professore ammaliandomi.
"Si, effettivamente si" rispondo alla domanda sperando che non mi abbia sentita e muovendomi con passi incerti verso di lui
"Mi stavo chiedendo se fosse possibile cambiare lo studente con cui dovrei lavorare i prossimi mesi" chiedo titubante trattenendo il respiro.
"E per quale motivo dovrei farlo?" Domanda lui con uno sguardo di falco che metterebbe in soggezione anche il killer peggiore della storia.
"Perché uhm, perché..."
Dai cervello collabora per una volta.
"Perché io e Charles non abbiamo un ottimo rapporto e preferirei non avvicinare le distanze" sputo tutto d'un fiato con un sorriso troppo tirato.
"Cara Leyla, mi dispiace ma la scelta delle coppie non è stata effettuata a caso.
Gli ex studenti con cui dovrete lavorare li ho conosciuti per 5 anni come voi perciò in base alle mie conoscenze ho creato gli accoppiamenti. Tu e Charles eravate perfetti perciò vi ho uniti ed il motivo che mi proponi per cambiare la tua coppia non è abbastanza valido affinché lo faccia per cui se non c'è altro puoi andare."
"Ma..."
"Niente ma Leyla, mi dispiace ma ora devo lavorare."
Che stronzo!
Esco dall'aula delusa ed affranta sbattendo la porta, speravo che il professore capisse le mie ragioni e mi venisse incontro ma questa volta davvero non ha funzionato.
Entro in bagno e lascio scorrere l'acqua del rubinetto guardandomi allo specchio, poi mi risciacquo la faccia in fiamme ed esco dall'istituto attraversando i giardini a passo sostenuto verso la macchina di Nelly.
Apro la portiera e mi lancio a peso morto sul sedile del passeggero sbuffando.
"Ma cherie, che c'è che non va?"
"Tutto Nelly, tutto! Sono stufa di stare qui in mezzo alla gente che mi osserva costantemente per cercare qualcosa in me per sparlare alle mie spalle. Ah e c'è un'altra cosa Nelly, il professor Dalton ha pure deciso che come stage dovrò passare un mese con Charles!"
"Quel Charles?!"
"Si Nelly, quel Charles. Il Charles migliore amico di mio fratello, il Charles ex ragazzo di Leyla che ha deciso di abbandonarmi nel momento peggiore, quando avevo più bisogno di lui"
L'unico che avrebbe potuto capire il dolore che stavo affrontando.
Charles e Martin erano inseparabili sebbene avessero due anni di differenza.
Si conobbero quando erano bambini dato che abitavamo nello stesso quartiere e passavano giornate intere a giocare senza stancarsi mai.
Amavano correre con i go-kart e si sfidavano continuamente ma Charles era nettamente migliore e quando iniziò ad avere successo Martin decise di abbandonare le corse per dedicarsi al basket.
Il basket era la sua vocazione.
Nonostante ciò però rimasero grandi amici e ne combinavano di ogni facendo imbestialire i nostri genitori.
Era così bello vederli insieme a ridere e divertirsi senza fine, pensavo che nulla potesse dividerli.
Anche io divenni molto amica di Charles al punto di prendermi una cotta per lui ma la connessione che avevano lui e Martin era indescrivibile.
Poi l'incidente spazzó via tutto e contro ogni previsione Charles scomparve.
Non potevo crederci, davvero.
Da quel giorno il vortice di emozioni che mi corrodeva dall'interno, rabbia, delusione, tristezza mi fecero promettere che mai e poi mai l'avrei cercato nuovamente.
"Siamo arrivati ma cherie" la voce di Nelly mi risveglia dai miei pensieri per avvisarmi che siamo giunti a destinazione.
"Non ho fame Nelly quindi metti pure il pranzo in frigorifero"
Apro la portiera dell'auto e corro per il giardino verso la mia camera per buttarmi sul letto che mi chiama da tutto il giorno e dimenticarmi di tutto abbandonandomi a Morfeo.

Mi risveglio qualche ora dopo con i raggi del sole che mi colpiscono il viso e prendo il cellulare per vedere l'ora.
18.34.
Mi alzo svogliatamente dal letto per dirigermi in bagno a farmi una bella doccia calda e rilassante.
Entro e la prima cosa che vedo sono le pareti bianche ospedale.

Apro a fatica le palpebre pesanti e la prima cosa che vedo è il bianco più totale.
Tutto il mio corpo è dolorante e non riesco a muovere un singolo muscolo nonostante mi sforzi immensamente.
Ruoto la mia testa e noto che il mio corpo è ricoperto da infiniti tubicini colorati collegati a macchine che emettono lo stesso suono frastornante. Bip.
Cos'è successo? Dove sono? Dov'è Martin? Sono le prime domande che mi saltano alla testa dopo essermi risvegliata.
"Ah finalmente sei sveglia Leyla"
Sento mia madre appena entrata dalla stanza con in mano una tazza di caffè fumante.
Sembra stanca, il suo viso è solcato da rughe profonde che non avevo mai notato e le occhiaie le contornano gli occhi rossi.
La voce rotta mi fa capire che qualcosa non va.
Martin.

...
Ecco a voi il quarto capitolo del libro🤩 Spero che riusciate a capire qualcosina di più anche se siamo solo all'inizio della storia.
Se gradite il capitolo lasciate una stella o un commento.
Grazie
L
❤️

Come primule nell'oceano // Charles LeClercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora