CHARLES
"Pronto?" Porto il telefono all'orecchio dopo aver rischiato di baciare Leyla.
A che diamine stavo pensando?
"Charles abbiamo un problema" Il tono di Giorgia attraverso la cornetta non è per niente rassicurante.
"Che tipo di problema" Guardo Leyla mentre l'agitazione inizia a crescere dentro di me.
"È appena uscito un articolo su te e Leyla e Charlotte è furiosa."
"Charlotte è li?"
"Già, e sta sbraitando contro chiunque incontri"
"Merda — mi passo le mani sopra il viso per scaricare la tensione — provo a chiedere al mio manager se è possibile anticipare il volo. Tu invece hai qualche soluzione? Sai che l'articolo è falso."
"Certo, farò scrivere una smentita o penserò a qualcosa"
"Grazie, sei la migliore."
"Lo so" Sorrido alla sua affermazione "Ah Charles"
"Che c'è?"
"Non leggere l'articolo" Mi avvisa lei con un tono piuttosto serio.
"Non posso prometterlo"
Schiaccio la cornetta rossa mentre riporto il mio sguardo sulla ragazza mora che mi fissa in maniera interrogatoria.
"Hanno appena scritto un articolo su noi due e Charlotte è infuriata. Ti dispiace se anticipiamo il volo?"
"Certo che no. Ma l'articolo invece?"
"Giorgia troverà una soluzione, tu non leggerlo"
"Va bene" Il suo tono non sembra convinto.
Conoscendola cercherà la pagina interessata non appena usciremo da qui.
"Senti per prima io..." Mi gratto la testa, indeciso su quello che vorrei dire.
"Oh, non è successo nulla quindi direi che siamo a posto no?"
"Amici come prima?"
"Amici come prima" Affermo mentre le stringo la sua mano morbida.
Come può avere delle mani così soffici?
"Dici che se ne sono andati?" Mi chiede Leyla sussurrando mentre spia all'esterno mediante la fessura.
"Direi proprio di sì, usciamo" Apro la porta in legno e cammino sullo sterrato controllando comunque che non ci siano paparazzi nei dintorni. Il mio telefono inizia a squillare ininterrottamente nella tasca perciò lo prelevo, schiacciando la cornetta verde per rispondere.
"Pron..."
"Adesso tu mi dici la fottuta verità Charles!" La voce stridula della mia ragazza irrompe bruscamente attraverso il microfono per giungere al mio orecchio.
"Charlotte io..."
"Voglio la verità!"
"Non abbiamo fatto nulla, te lo prometto. Stavamo semplicemente facendo delle foto con dei tifosi e ci sono saltati addosso. Tutto qui."
"E allora perché hanno scritto quelle cose?"
"Quali cose?" Chiedo alla mia ragazza mentre osservo Leyla leggere qualcosa sul suo cellulare.
Lo sapevo che non avrebbe resistito.
"Che sei un traditore!"
"Certo che no! Charlotte lo sai che ti amo sopra ogni cosa e sai anche che non ti farei mai del male. Puoi fidarti di me, non potrei mai tradirti. Ti amo"
"Anche io."
"Ci sentiamo dopo?"
"Va bene, a dopo" Attacco la chiamata prima di rivolgere le mie attenzioni alla mora che ha una strana espressione dipinta sul volto.
"Perché mi hai guardato in quel modo prima?"
"I-io? Quando?" Chiede lei con fare innocente.
Adoro quando balbetta.
"Lo sai, quando ho detto che non la tradirei mai"
"Oh, non ti ho guardato in nessun modo" Le sue guance rosse la ingannano.
"Leyla dimmi la verità. Ti conosco abbastanza bene da sapere che mi stai nascondendo qualcosa."
Il suo sguardo cambia alle mie parole. Sembra preoccupata.
"Va bene, te lo dirò — Prende un profondo respiro prima di continuare — Alla sfilata, delle ragazze hanno detto delle cose su di te"
"Quali cose?"
"Che hai tradito la tua ex ragazza con Charlotte e che ora sembra tu abbia un'altra cotta con una persona che sembrerebbe essere una vecchia conoscenza"
"Giada"
"Chi?"
"Giada era la mia ex ragazza. Sono stato io a lasciarla ma non ne voleva sapere perciò quando mi ha trovato con Charlotte pensava che l'avessi tradita. In realtà avevamo già rotto ma lei ha sparso la voce — Rispondo alla monegasca che sembra essersi ripresa — Per quanto riguarda la nuova cotta, non saprei proprio di chi si tratti."
Lo sai bene invece.
"Va bene, ti credo" Il suo sguardo incerto dice il contrario ma sorvolo.
Prendo un profondo respiro prima di ricordarmi quello che devo fare. Scrivo un messaggio a Nicolas Todt chiedendogli se è possibile modificare l'orario del volo visti i casini che Parigi ci ha procurato. Non passa molto tempo che il mio cellulare vibra all'arrivo di un nuovo messaggio.
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Come primule nell'oceano // Charles LeClerc
RomanceDa una vita perfetta al suo peggior incubo. Capo delle cheerleader, presidentessa del consiglio scolastico, ragazza più popolare della scuola e sorella del capitano della squadra di basket. La vita di Leyla Emerson era perfetta, in tutti suoi aspet...