Capitolo 53 - Una vita normale

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LEYLA

Varcare la soglia di casa dopo aver provato così tante emozioni in un unico giorno è una sensazione indescrivibile.

Casa.

Era da tempo che non la consideravo come tale a causa di tutti gli avvenimenti che mi avevano portato a considerare Monaco come una prigione. Tutta la sofferenza che mi circondava, offuscava la mia visione positivista della vita al punto tale da cambiare completamente la persona che ero.
Se mi avessero detto che nel giro di pochi mesi avrei perso mio fratello, trovato l'amore della mia vita e rischiato di morire, sarei scoppiata a ridere, proprio come ora.

Già perché l'espressione che ricopre il volto di Charles in questo momento è talmente esilarante da farmi mancare il respiro.
Una cucchiaiata di panna spray gli è finita in faccia dopo aver accusato Michelle di avere una pessima mira.
"Pessima mira eh Charles? Io penso di avere fatto centro invece!" La voce stridula della mia migliore amica si diffonde nella cucina facendo ridere io e mia madre che ci gustiamo la scenata tra i due.
"Michelle questa me la pagherai." Charles recupera della panna dalla sua ciotola per poi tirarla sui capelli della bionda che viene presa alla sprovvista.
Mi tengo lo stomaco a causa delle risate che non riesco a fermare, beccandomi un'occhiataccia da entrambi che interrompe il mio sghignazzo.
Faccio appena in tempo a scorgere il loro sguardo complice che, in men che non si dica, mi ritrovo il volto ricoperto di panna.
"Siete. Morti."
Nel giro di pochi secondi, la casa si trasforma in un ring di lotta a corpo libero tra me, Charles e Michelle. Rincorro i due ragazzi con la bomboletta della panna tra le mani per vendicarmi del torto subito.
Urla e risate esplodono tra le pareti di casa dopo tanto tempo di silenzio a causa della sofferenza che dominava la nostra famiglia.
Mi godo ogni briciola di felicità che travolge il mio corpo quando il campanello di casa pone fine a tutto il rumore.
Sarà Nelly...

Mi dirigo verso la porta di casa seguita da tre paia di occhi curiosi per poi abbassare velocemente la maniglia e vedere la persona che attendevo da tempo.
"Papà" La mia voce esce come un sussurro dalle mie labbra tremanti accompagnata da un quasi impercettibile singhiozzo.
"Leyla"
"Che ci fai qui?" Fisso incredula la figura maschile che si erge sulla soglia di casa mentre cerco di elaborare tutto ciò che sta succedendo.
"Posso entrare?"
"C-certo."
Mi scosto da un lato per permettere a mio padre di entrare in casa sotto gli sguardi indagatori degli altri presenti. Si guarda in giro per qualche secondo finché non si schiarisce la voce con un colpo di tosse.
"Ehm, i-io vorrei dirvi una cosa."
Mia madre lo fissa con un'espressione indecifrabile mentre Charles e Michelle sembrano piuttosto spaesati.
"Allora noi due ce ne andiamo." I due ragazzi si guardano, a disagio, per poi dirigersi verso la porta.
"No, restate! Vi prego, vorrei dire qualcosa anche a voi." Mio padre blocca i loro passi con un veloce gesto di mano per poi riporla nella tasca dei pantaloni.

Il silenzio cade tra di noi non appena le parole di mio padre sfumano nell'aria, creando un percepibile imbarazzo.
"Che ne dite di spostarci in salotto?"
Annuiamo alle parole di mia madre, che ci salvano da questa situazione, sentendo la tensione crescere ad ogni passo che riecheggia sul pavimento.
Mi siedo sul divano seguita da mia madre, Michelle e Charles mentre mio padre opta per la poltrona poco più avanti.
Stringo stretta la mano del mio ragazzo cercando un sostegno per ciò che mi aspetta ed ossigeno i polmoni attraverso un profondo respiro.
"Dunque — Mio padre si tortura le mani in segno di nervosismo mentre cerca di formulare una frase di senso compiuto — volevo innanzitutto scusarmi per come mi sono comportato nell'ultimo periodo e poi volevo ringraziare te, Leyla, che mi hai dato nuovamente accesso alla tua vita senza fare domande. Mi dispiace di essere stato un codardo dopo tutto ciò che è successo e mi dispiace di non aver compreso la tua sofferenza. Scusa se non ho condiviso il dolore con te, scusa se non sono rimasto al tuo fianco come un padre dovrebbe fare, scusa se per colpa mia hai perso tuo fratello."
Le lacrime sgorgano senza controllo, inondando le mie guance arrossate mentre elaboro bella mia mente le parole di mio padre.
"Sono fiero della donna che sei diventata. Sei stata in grado di superare la tua perdita immensa grazie alla forza di volontà che ti caratterizza e che ti permetterà di andare lontano. So che non sono stato un padre modello ma spero che tu possa perdonarmi e permettermi di tornare nella tua vita perché ti voglio un bene immenso." La sincerità sgorga dai suoi occhi arrossati che mi fissano incessantemente, come per chiedermi perdono.
"Papà — i singhiozzi ostacolano la mia voce spezzata — Ti voglio bene anche io."
Abbraccio l'uomo di cui avevo sentito la mancanza e lascio che continui il suo discorso tornando a sedere vicino al pilota.
"Charles, grazie a te, Leyla è diventata una persona migliore. Sono felice che vi siate ritrovati e che possiate vivere il vostro amore insieme. È una donna speciale, non lasciarla mai."
"Grazie signore" Un timido sorriso ricopre le labbra del monegasco che non ha mai lasciato andare la presa sulla mia mano.
"Michelle, tu conosci Leyla meglio di chiunque ci sia in questa stanza. Sei stata al suo fianco per tutta la sua vita e grazie al tuo aiuto le hai permesso di superare momenti bui della sua vita. Grazie per non averla mai abbandonata."
"Sarò sempre al suo fianco John"
"Monique — Il mio cuore perde un battito non appena il nome di mia madre viene pronunciato — Non so nemmeno da dove iniziare. Abbiamo condiviso diversi anni insieme, felici e purtroppo anche tristi.
Non ho il potere per tornare indietro nel tempo e l'errore che ho commesso con la nostra famiglia mi perseguiterà tutta la vita come un'ombra. Non vado fiero di tutte le scelte che ho preso nel passato ma, di una cosa sono certo, quella di sposarti è stata la decisione più azzeccata che io potessi fare. Mi pento ogni giorno di aver deciso di scomparire dalle vostre vite. Dopo il dolore che avevamo subito, ero talmente terrorizzato di perdere anche voi che non mi sono reso conto che uscire da quella porta avrebbe avuto lo stesso significato. Purtroppo me ne sono accorto troppo tardi e, ormai, la vostra vita era andata avanti mentre la mia era rimasta a quel maledetto giorno in cui mi era stato comunicato della morte di Martin.
Mi dispiace Monique di non essere stato sincero con te, mi dispiace di non aver avuto le palle di raccontarti tutto ciò che stava succedendo per paura che avrebbero portato via anche te, mi dispiace di non aver mantenuto la nostra promessa di matrimonio di amarci e onorarci finché morte non ci separi.
Non sono stato un marito modello e di questo me ne rendo conto ma, tutto ciò che è successo mi ha insegnato di non arrendersi e riprovarci di nuovo perciò..."
Mio padre si alza dalla poltrona per poi recuperare qualcosa dalla tasca della giacca. Il mio cuore batte impazzito nel mio petto non appena mi accorgo di quello che sta succedendo. Porto le mani sul mio viso per asciugare le lacrime, che non hanno smesso di cascare dai miei occhi, vedendo l'uomo che chiamo papà inginocchiarsi davanti a mia madre.
"Monique Bateau, vuoi risposarmi?"
I secondi che separano la fatidica risposta sono infiniti e l'unica cosa a cui riesco a pensare è il sorriso brillante che ricopre il volto di mia madre.
"Si, lo voglio!"
Un applauso di gioia esplode alla risposta affermativa mentre i miei genitori si abbandonano ad un bacio passionale. Stringo la mano di Charles, che non mi ha mollata nemmeno per un secondo, per poi sfiorare le sue labbra morbide e godermi la sensazione di elettricità tra i nostri corpi.

Un colpo di tosse proveniente dall'unica persona, che non ha ancora trovato la sua metà, attira la nostra attenzione distogliendoci dalle rispettive effusioni.
Ridacchio serenamente mentre guardo la mia migliore amica che mi fissa con un espressione indecifrabile mentre Charles avvolge la mia spalla con il suo braccio.
"Gelosa?" Schiaffeggio amichevolmente il mio ragazzo, sapendo quanto Michelle odi essere punzecchiata.
"Di te LeClerc? Nemmeno per sogno!"
Scoppiamo tutti in una risata sincera tranne il monegasco che ci squadra con un'occhiata fulminante, facendoci smettere immediatamente.
"Allora? Andiamo in chiesa?"

Le lacrime sgorgano dai miei occhi, finendo sulle mie gote leggermente arrossate, alla scena di mia madre che attraversa la navata, bella più che mai.
Indossa un abito bianco in pizzo molto semplice ed i capelli le ricadono sulle spalle, ondeggiando soavemente ad ogni passo.
Gli occhi lucidi di mio padre esprimono tutto l'amore che prova nei suoi confronti mentre cerca di controllare i singhiozzi dovuti all'emozione.
Prendo un respiro profondo, attorcigliando le mie dita con quelle di Charles ed attendo che il prete dia inizio alla cerimonia di unione.
Ascolto attentamente le parole dell'uomo che risuonano nella chiesa praticamente vuota finché i due coniugi non si scambiano le fedi in segno di amore.
Applaudiamo gioiosamente non appena i miei genitori uniscono le loro labbra dopo che il prete abbia formulato la famosa frase ora puoi baciare la sposa.
Mi riprendo dalle emozioni, qualche secondo dopo, percependo un leggero tocco sulla spalla.
"È ora di uscire e lanciare il riso" La mia migliore amica mi sorride serenamente mentre dalla borsa recupera alcuni sacchetti pieni di riso, riempiti precedentemente a casa. Annuisco, prendendo l'oggetto tra le mani ed esco dell'edificio seguita da Charles e Michelle, che si affiancano a me, attendendo l'arrivo degli sposi.
Prendo un respiro profondo, non appena l'aria fresca di Monaco impatta il mio volto leggermente arrossato, e penso finalmente a quanto questa normalità riempia il mio cuore di gioia.

***
Finalmente un po' di felicità anche ai nostri protagonisti che se la meritano🤩
Che ne pensate del capitolo? Spero che vi abbia fatto emozionare e sorridere come la nostra Leyla. Perdonatemi per le tempistiche ma purtroppo ultimamente sono piuttosto impegnata.
Detto questo, ci vediamo nel prossimo capitolo!
Baci❤️
L

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 13, 2020 ⏰

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Come primule nell'oceano // Charles LeClercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora