Capitolo 25 - Blackout totale

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LEYLA

Esco dall'ufficio di Giorgia diretta verso un'unica persona, Charles.
Mi guardo intorno facendo mente locale per cercare di capire dove si possa essere cacciato quel ragazzo.
La lampadina si accende!

Mi muovo a passo spedito verso la caffetteria dove lo trovo seduto ad uno dei tavolini in legno, perso ad osservare il paesaggio fuori dalla finestra. Un raggio di sole gli illumina il viso, evidenziando il verde smeraldo dei suoi occhi. Tiene in mano una tazza di caffè, la sua bevanda preferita.
Mi perdo a fissarlo per qualche secondo, percependo il mio battito aumentare nel petto come un motore in accelerazione. Non posso dimenticare quello che abbiamo passato insieme, i sentimenti che provavo per lui si riflettono nel presente come mai mi sarei aspettata. Continuo a negare ciò che sento dal profondo del cuore anche se sono consapevole del fatto che le emozioni non si possono cancellare con il semplice pensiero.

Mi riprendo da un momento di riflessione per poi dirigermi verso di lui. Sposto la sedia che ha di fronte, catturando la sua attenzione verso di me. Lo sguardo vuoto che ricopre il suo volto mi destabilizza per qualche secondo.
Non l'avevo mai visto così fino ad ora.

"Leyla"
"Charles" Lo saluto per poi riprendere il discorso "Vorrei parlar..."
"Charles!" Una voce femminile interrompe il nostro dialogo, facendomi voltare di scatto.
Charlotte.
"Charles! Ma dove ti eri cacciato? Non ti trovavo da nessuna parte." La francese si avvicina al nostro tavolo con un fare piuttosto innervosito "Oh ciao Leyla"
"Charlotte" La saluto di rimando con un leggero movimento della mano ed un sorriso forzato.
"È ora di tornare a casa, lo sai che abbiamo una cena importante stasera." Prende la mano del monegasco, tirandolo verso di lei.
"Già, hai ragione." Dice lui alzandosi dalla sedia con un sorriso più che tirato.
Che gli sta succedendo?
Seguo la scena con gli occhi, implorando Charles di restare ancora qualche minuto per parlare, senza però ottenere grandi risultati.
"Ciao Leyla" Il suo sguardo afflitto mi colpisce come mille lame.
"Ciao."

Sbuffo nuovamente mentre prego tutti i santi affinché il mio telefono si riprenda. È da qualche giorno che mi da diversi problemi ma proprio ora ha deciso di non funzionare più.
Può andare peggio di così?
Continuo a schiacciare il tasto di accensione, sperando in qualche segno divino quando, improvvisamente, mi ritrovo completamente al buio.
Non ci posso credere! Un blackout.

Mi accascio sul divano, imprecando contro il mondo intero per la mia maledetta vita, mentre penso ad una soluzione a tutti i problemi che mi affliggono.

Il giorno successivo

"Buongiorno Leyla!"
"Giorno"
"Tutto a posto?"
"In realtà no, sono senza un telefono e senza corrente."
"Oh, mi dispiace. Hai provato a chiamare il gestore? Magari riesci a capirci qualcosa. Per il telefono non posso davvero aiutarti."
"Buona idea, non ci avevo pensato. Grazie."
"Ah, quasi dimenticavo. Questo è per te." Dice lei porgendomi una borsa di piccole dimensioni.
"Che cos'è?"
"Non so, me l'ha data Giulia."

Apro la borsetta bianca rivelandone il contenuto.
Ma che?
"Un telefono?" Fisso la scatola bianca mentre cerco nella borsa un indizio di chi possa essere l'interessato. Trovo un piccolo biglietto scritto a mano che riporta la seguente scritta; Non posso resistere a lungo senza sentirti, spero ti piaccia. L❤️

Lorenzo.

Sorrido involontariamente mentre apro la scatolina per prendere il cellulare di ultima generazione contenuto in essa.
"Wow, devi avere un ammiratore segreto."
"Non molto segreto, in realtà."
Giorgia alza il sopracciglio guardando nella mia direzione mentre le mie guance arrossiscono leggermente.
"Racconta"
"È successo tutto sull'aereo per arrivare qui..." Inizio a raccontare il mio primo incontro con Lorenzo, dalla nostra prima uscita, alla sorpresa a Suzuka fino allo smartphone inaspettato.
"Ah l'amore! Siete proprio carini."
Ridacchio alla sua affermazione cercando di avviare il cellulare; cosa che si dimostra più difficile del previsto.
Dopo cinque minuti di "smanettamento", finalmente riesco a capirci qualcosa e scrivo immediatamente a Lorenzo per ringraziarlo del regalo inaspettato.
Poso il telefono una volta per tutte, dedicandomi ai compiti affidatimi da Giorgia per la continuazione dello stage mentre la osservo felice di fronte a me.

Come primule nell'oceano // Charles LeClercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora