Capitolo 10 - Leyla

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CHARLES

Dopo quella telefonata inaspettata dal professor Dalton, un pomeriggio nuvoloso e grigio, mentre ero al parco per la mia solita corsetta, non ho smesso di pensare a lei neppure un minuto, neppure di notte.
I suoi occhi verde smeraldo che mi hanno catturato fin dal primo giorno in cui l'ho vista, la sua folta chioma castana che fluttua sulle sue spalle ed incorniciano il suo viso perfetto ed un fisico fenomenale, che farebbe girare la testa a qualsiasi ragazzo posasse gli occhi su di lei, caratterizzavano quella ragazza che mi aveva fulminato al nostro primo incontro.
Leyla. Leyla stava arrivando.

Non ci potevo credere che sarebbe arrivata qui, a Maranello, per un mese, e nella sede della Ferrari dopo tutto quello che era successo.

Dopo la morte di Martin il mondo mi era come crollato addosso, il giorno prima avevo tutto, un amico, un fratello e quello dopo il nulla più totale, mai e poi mai mi sarei immaginato che il mio braccio destro, il mio compagno di vita potesse lasciarmi così presto, con così poco preavviso.
Ero distrutto mentalmente ed emotivamente, il mio corpo rifiutava tutto quello che era accaduto, non ero in grado di rielaborare i fatti e pensavo di essere in un brutto incubo dal quale mi sarei risvegliato, prima o poi.
Ma ciò non accadde purtroppo.

Fui costretto a lasciare Monaco, quella città che mi aveva regalato un fratello ma che mi aveva tolto altrettanto, fui costretto ad abbandonare la mia vecchia vita per rifarne un'altra lontano da quella sofferenza disumana.
Nello stesso periodo la Ferrari si presentò con un'offerta che non potevo rifiutare per nessun motivo quindi colsi la palla al balzo e decisi di buttarmi in questa nuova avventura sfruttando il periodo per scansarmi dalla sofferenza che mi opprimeva costantemente dall'interno.
Ho sempre amato le macchine e la velocità, il suono rombante del motore e lo stridio delle ruote sull'asfalto bollente che mi portano al limite dell'adrenalina facendomi sentire invincibile.
Fin da piccolo grazie al supporto delle persone  a me vicine ho avuto l'opportunità di correre con i kart e conquistare risultati fenomenali che mi hanno permesso di raggiungere questo livello.
Ho sempre sognato il momento in cui una casa automobilistica mi avrebbe chiamato per firmare un contratto ed entrare nella formula uno e quando l'occasione si è presentata, vista la situazione in cui stavo annegando, non potevo rinunciarvi.
Si, probabilmente è stato un gesto egoistico ma il fatto di vivere in una condizione di costante oppressione non faceva per me che prediligevo la libertà ed il vento in faccia.
Così eccomi qui nella sede della casa costruttrice che ho sempre sognato di rappresentare nelle corse, in piedi, davanti a lei.

I suoi occhioni verde smeraldo che non brillano ormai da tempo consumati dalla sofferenza che cerca di nascondere dietro quella corazza di metallo, quegli occhioni che mi ricordano tanto Martin, fuggono da tutte le parti pur di non incontrare il mio sguardo.
Oh Leyla se solo sapessi quanto mi sei mancata, se solo sapessi quanto avrei voluto chiamarti o sentire la tua voce almeno una volta che mi diceva che andava tutto bene, che si sarebbe risistemato tutto come facevi quando eri un piccolo ammasso di capelli sempre sorridente.
Non sai Leyla quanto avrei voluto tornare da te e fuggire via il più lontano possibile da questa fottuta realtà; ma ogni volta che ci pensavo la vita mi ricordava di come il tutto fosse impossibile e allora lanciavo il telefono dall'altro lato della stanza per non cadere nuovamente in tentazione e far riaffiorare pensieri che avevo scacciato da tempo.
Non riesco a decifrare il suo sguardo cupo che fissa un punto indefinito della stanza, non riesco a codificare il suo stato d'animo attraverso il suo viso angelico che fa impazzire i miei battiti ogni volta che sbatte le ciglia.

"Leyla" pronuncio il suo nome con tono pacato e finalmente incrocio i suoi occhi che non vedevo da tempo.
Un colpo al cuore.

"Charles" dice lei titubante mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio cercando di nascondere l'imbarazzo.
"Oh vedo che vi conoscete già" dice Giorgia al suo fianco con il suo sorriso a trentadue denti.
"Già" diciamo all'unisono io e Leyla come se la telepatia avesse deciso di interagire tra di noi.
"Lui invece è Andrea, il personal trainer di Charles" dice Giorgia mantenendo lo sguardo fisso su di lui.
"Piacere Leyla""Ah tu sei Leyla! Charles mi ha parlato molto di te" si sposta verso di lei rinchiudendola in un abbraccio che la prende alla sprovvista, vista la sua faccia esilarante.
Dannazione a te Andrea che non sai tenere la bocca chiusa!
Tirò un calcio al piede di Andrea appena si stacca da lei guardandomi con uno sguardo innocente.
"Bene allora visto che le presentazioni sono terminate mi piacerebbe che tu, Leyla, venissi con me per poterti mostrare alcune cose che sono rimaste in sospeso"
"Certo" risponde Leyla con un tono piuttosto acceso.
Dopo i saluti mantengo lo sguardo fisso sulle due ragazze che se ne vanno verso gli uffici.
"Non mi avevi detto che fosse così carina" dice Andrea distogliendomi dal mio stato di tranche.
Sorrido come un ebete dopo la sua affermazione ed improvvisamente mi ricordo di ciò che le ha detto precedentemente.
"Certo che non riesci proprio a tenere la bocca chiusa eh" Mi volto verso di lui porgendogli uno sguardo assassino.
"Chi io? Perché?" Fa spallucce sorseggiando dalla borraccia.
"Quindi se dicessi a Giorgia quello che mi dici su di lei non sarebbe un problema vero?"
Lo sento tossire dopo aver sputato l'acqua per la mia affermazione.
"Non ci provare Carlo" dice puntandomi un dito contro "Dai finiamo l'allenamento"

Torno a casa dopo una sessione intensa di corsa e circuiti e mi dirigo in bagno per farmi una bella doccia rilassante date le emozioni della giornata.
Dopo dieci minuti esco dal box e mi cambio per dirigermi in cucina sentendo un profumino niente male che mi fa venire l'acquolina in bocca.
"Che stai preparando di buono?" Chiedo alla figura che si erge davanti a me intenta a cucinare prima di lasciarle un bacio sulle labbra.
"Ratatoiulle" mi sorride lei.
Il mio piatto preferito.

Dopo aver mangiato mi dirigo sul divano ed accendo la tv mentre Charlotte si accoccola contro di me in attesa di un programma interessante.
Sento le palpebre pesanti e mi abbandono al sonno dopo pochi minuti ripensando alla giornata passata.
Sogno due occhi che non appartengono alla ragazza che si trova tra le mie braccia ma che mi lasciano incantato ogni volta che li osservo.

Leyla.

...
E finalmente anche il nuovo capitolo è qui😻
Credo che aggiornerò più raramente nei prossimi giorni ma cercherò di farlo almeno una volta a settimana.
Spero sia di vostro gradimento.
Love ya
L
❤️

Come primule nell'oceano // Charles LeClercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora