Capitolo 35 - È un appuntamento?

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CHARLES

Il suo respiro caldo si scontra con il mio torace nudo mentre le mie braccia avvolgono il suo corpo che non toccavo da tempo. Studio dettagliatamente tutti i particolari di Leyla facendo vagare il mio sguardo sulla sua figura supina. Il piumone lascia leggermente scoperta la sua spalla, che si alza e abbassa lentamente, seguendo i movimenti del diaframma.

Aspettavo da tempo il momento di riaverla tra le mie braccia ed ora, eccomi qui, sdraiato al suo fianco intento ad osservare la sua espressione angelica, abbandonata tra le braccia di Morfeo.
Se mi avessero detto che dopo tutto questo tempo avrei continuato a provare tali sensazioni, insieme a lei, mai e poi mai l'avrei lasciata andare come ho fatto in passato. Mi pento infinitamente di averla lasciata come un codardo e giuro su Dio che farò di tutto per dimostrarle il mio amore e riconquistare il suo cuore.

Il fruscio delle coperte contro il suo corpo mi riporta sul pianeta terra, dove una moretta meravigliosa ha appena puntato i suoi occhi mozzafiato nei miei.
"Buongiorno" La sua voce impastata dal sonno mi riempie di gioia.
"Buongiorno"
Il suo sorriso mi ammalia, lasciandomi senza parole.
"Che c'è?" Dice lei, arrossando leggermente.
"Adoro quando arrossisci."
"Charles!" Un cuscino mi colpisce in pieno volto, prendendomi alla sprovvista.
In men che non si dica, sono a cavalcioni su di lei, iniziando a solleticarle i fianchi senza fermarmi.
Il suo punto debole.

Le sue risate riempiono la stanza bianca mescolandosi alle mie.
"Basta!" Urla lei, dimenandosi sotto di me senza riuscire a liberarsi dal mio tocco.
"Di che sono l'uomo più affascinante del mondo."
"Mai."
Mi sta sfidando?
"Dillo, altrimenti continuo."
"Va bene! Va bene! Sei l'uomo più affascinante del mondo."
Stacco le mie mani dal suo bacino e mi siedo sul letto al suo fianco, sorridendo come non facevo da tempo. Le accarezzo la guancia dolcemente mentre avvicino il mio volto al suo, inspirando profondamente. I nostri respiri si mescolano tra di loro e nella stanza si percepiscono solamente i battiti dei nostri cuori che pompano nelle casse toraciche.
Chiudo gli occhi per godermi il bacio ma incontro qualcosa di morbido che non è sicuramente una bocca.
Un altro cuscino?

La risata di Leyla esplode nuovamente tra le mura che ci circondano.
"Dovresti vedere la tua faccia Charles"
"Davvero simpatica" Le rispondo, facendo il finto offeso e mettendo il broncio.
"Sei così carino con il broncio." Mi dice lei, portando le sue mani intorno al mio volto.
Ci fissiamo negli occhi per attimi interminabili quando, finalmente, le nostre labbra si uniscono per l'ennesima volta. Approfondisco il bacio, che Leyla accoglie senza esitazione, mentre porto le mie mani sotto la sua maglia. La sensazione della sua pelle nuda a contatto con le mie dita è impagabile ma, non passa molto tempo, prima che la mora lo porti a termine.
Ci stacchiamo dal bacio con il respiro affannato ed il viso arrossato senza mai staccare i nostri sguardi.
"Senza correre"
"Hai ragione, scusa"

Entro in doccia, aprendo l'acqua fredda per contrastare il calore che pulsa nel mio corpo.
Maledetti ormoni, maledetta Leyla.
Insapono attentamente la mia pelle per poi risciacquarla con il soffione in acciaio della doccia. Avvolgo un asciugamano intorno alla mia vita e lascio che le goccioline scorrano sul mio torso mentre entro in camera. Leyla è seduta sul letto, intenta a guardare il cellulare quando il suo sguardo si posa sul mio corpo umido. Mi dirigo verso l'armadio, sotto gli occhi attenti della moretta che non si staccano nemmeno per un secondo.
"Ti piace quello che vedi eh?" So quanto odia essere punzecchiata.
"Presuntuoso"
Come non detto.

Indosso dei vestiti puliti, recuperati dall'armadio, e mi siedo di fianco alla monegasca che mi sorride dolcemente.
"Le?"
"Si?"
"Ehm... — cerco di formulare una frase di senso compiuto — Ti andrebbe di, tipo, venire a cena con me?"
"Mi stai invitando ad un appuntamento?"
Chiede lei con un sopracciglio sollevato, quasi sorpresa dalla mia proposta.
"Ehm..." Mi gratto la testa, insicuro della risposta.
"Si"
"Cosa?"
"Si, vengo a cena con te."
Sorrido a trentadue denti verso di lei che non tarda a ricambiare.
Abbiamo un appuntamento!

Qualche ora dopo
Recupero dal guardaroba un abito idoneo per la serata che mi aspetta con Leyla e lo indosso guardandomi allo specchio.
"Niente male" Una voce femminile distoglie la mia attenzione dalla figura riflessa nello specchio.
"Che ne dici?"
"Ti sta a meraviglia." Il suo sguardo dice tutto.
"Grazie."
Saliamo in macchina dopo aver sistemato gli ultimi dettagli e ci dirigiamo verso l'appartamento di Leyla.
Parcheggio l'auto sotto casa sua mentre la mora apre la portiera, diretta nel condominio per cambiarsi in vista dell'appuntamento.
Ho insistito per accompagnarla, visto lo strano presentimento che mi disturba, ma non ha voluto sapere ragioni.
Picchietto il pollice sul volante per smorzare l'attesa opprimente.
Impiegano sempre così tanto le donne a cambiarsi?

Ormai è quasi un'ora che se n'è andata e non è ancora tornata. Prendo un profondo respiro per contrastare il panico che si sta creando nel mio petto, senza successo.
E se gli fosse successo qualcosa?
Fanculo, io entro.
Sbatto al portiera dell'auto, chiudendola con il pulsante delle chiavi ed accelero il passo verso l'entrata. Il battito del mio cuore sembra voglia esplodere all'infuori del mio petto e più mi avvicino alla meta, più sento che qualcosa non va.
Giungo di fronte alla porta del suo appartamento che noto essere chiusa.
Per lo meno la serratura è stata sistemata.
Porto il pugno verso l'alto e lo picchio contro il legno, creando un colpo.
Nessuna risposta.
"Leyla?" Altri due colpi.
Nessuna risposta.
"Leyla!" Alzo la voce sperando che mi senta.
Nessuna risposta.
"Leyla, ti prego se mi senti apri la porta. Leyla!" Sbatto con entrambe le mani sulla porta, fregandomene dei vicini.
Sento che c'è qualcosa che non va. Il respiro si fa sempre più affannoso mentre nella mia mente si formano immagini che mi mandando su di giri. Il solo pensiero che le possa essere successo qualcosa accresce il panico già stabile nel mio petto.
"Leyla sto sfondando la porta" Prendo la rincorsa quando questa si apre di colpo, rivelando la ragazza più bella del mondo.
"Mio dio" Mi porto le mani sul viso per poi lasciarle cadere a peso morto lungo i miei fianchi.
Alla vista della monegasca la tensione che si era accumulata nei minuti precedenti svanisce, come per magia.
"Si può sapere che diavolo ti è preso?" Mi rimprovera.
"I-io non lo so. Ero in macchina e non arrivavi più, perciò ho deciso di venire a controllare se stavi bene ma non aprivi la porta quindi mi è preso il panico e..."
"Ehi, Charles." Le sue mani morbide si uniscono dietro il mio collo "Sto bene, sono qui."
"Scusa."
"Non ce n'è bisogno."
Le sue labbra calde eliminano tutti pensieri negativi che avevano offuscato la mia mente.
"Allora — prendo un colpo di tosse — pronta per il nostro appuntamento?"
"Certo."

***

La cena è andata davvero bene e le pietanze servite, sono state apprezzate da entrambi. Al contrario di quanto pensassi, abbiamo chiacchierato per tutto il tempo, senza che si creassero situazioni di imbarazzo.
Vedere Leyla sorridere è una delle immagini più belle che io possa desiderare.
Temevo davvero che dopo tutto ciò che le avevo fatto, non riuscisse più a guardarmi con gli stessi occhi. Invece, nonostante le mie paure, è riuscita a stupirmi come sempre.
"A che pensi?" La sua voce angelica raggiunge le mie orecchie, facendomi sussultare. Mantengo fisso lo sguardo sulla strada che scorre sotto di noi mentre cerco di formulare una risposta.
"A te"
Malgrado il buio della notte oscuri i nostri volti, sono sicuro che le sue guance siano diventate paonazze.
Adoro quando le faccio questo effetto.
"E perché pensavi a me?"
"Perché non avrei mai pensato che tornassi dopo tutto ciò che ti avevo fatto."
Le mie parole devono averla presa alla sprovvista perché passano alcuni secondi prima che riesca a replicare.
"E questo ti rende felice?"
"Più di quanto tu possa immaginare."
E lo penso veramente, perché ora, sotto il cielo stellato di Maranello, prometto che non la lascerò per nessuna ragione.
Cascasse il mondo.

...
Primo appuntamento per i nostri piccioncini.
Cosa ne pensate?
Spero di essere riuscita a tirarvi su il morale dopo che il gp d'Australia è stato cancellato.
Alla prossima!
L
❤️

Come primule nell'oceano // Charles LeClercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora