Capitolo 45 - La mia gioia

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CHARLES

La felicità mi trapassa il cuore alla vista di Leyla che dorme beatamente sul mio petto. Il suo viso angelico sprizza serenità mentre il suo respiro caldo mi solletica la pelle, dissolvendosi poi nell'aria.
Imprimo nella mia mente questa immagine meravigliosa e mi godo appieno tale momento, desiderando che non finisca mai.
Qualche attimo dopo, i suoi occhi verdi si incatenano con i miei ed io sento crescere le farfalle nello stomaco in subbuglio.
Nessuna ragazza era mai riuscita a farmi provare emozioni del genere.

"Buongiorno bellezza"
"Buongiorno" Si stiracchia leggermente per risvegliare i muscoli, per poi tornare sul mio petto e fissare un punto indefinito nella stanza.
Il suo sguardo felice esprime più di mille parole.
"Come hai dormito?" Le accarezzo dolcemente la testa, sapendo quanto le faccia piacere, mentre attendo una sua risposta.
"Splendidamente"
"Ho sentito!"
"Che significa?" La sua finta innocenza mi fa sorridere.
"Significa che — le metto due dita sotto il mento per poi sollevarlo leggermente — hai russato come un camionista!"
"Io non russo"
"Certo che russi"
"No"
"Si"
"Io non rus..."
Salgo a cavalcioni su di le ed inizio a solleticarle i fianchi prima che finisca la frase, facendo esplodere la sua risata tra le mura della camera. Il suo corpo mozzafiato si dimena sotto il mio tocco mentre la sua voce mi supplica di fermarsi.
"Charles! Basta!"
Scoppio a ridere, seguendo la mia ragazza, per poi interrompere la tortura e lasciarle dei leggeri baci sul viso.
Improvvisamente l'ambiente si fa più caldo nel momento in cui le nostre labbra si uniscono dando inizio ad una danza di emozioni. Nel mio stomaco esplodono milioni di scosse che mi mandano al settimo cielo insieme ai brividi ricoprono la mia pelle.
Passo le mie labbra lungo il suo collo, facendola gemere al mio gesto. Le sua gambe si allacciano al mio busto, spingendomi verso di lei. Infilo una mano sotto la sua maglietta, disegnando dei cerchi con le dita sulla sua pelle morbida.
Il respiro affannoso che fuoriesce dalle sue labbra mi comunica i suoi sentimenti passionali. Mi avvento di nuovo sulle sue labbra, dopo averla fissata intensamente, e mi godo le emozioni che sto provando in questo momento.
Le sue mani morbide di avventurano sotto la mia maglietta bianca per poi sfilarla qualche attimo dopo.
Guardo la mia meravigliosa ragazza che si erge sotto di me, incrociando i nostri sguardi alla ricerca del suo consenso. Il sorriso a trentadue denti che sorge sulla sua bocca vale più di un si perciò, seguendo il suo gesto, le sfilo la maglietta, buttandola da qualche parte sul pavimento della stanza.
Torniamo a baciarci, intrisi di passione, quando qualcuno decide di interromperci sul più bello.
La porta della camera si apre in pochi secondi ed io vengo spinto sul materasso da Leyla.
"Ho interrotto qualcosa?"
Vedi un po' tu!
"No Nelly, stavamo scendendo per fare colazione" Leyla risponde alla sua colf, sorridendole imbarazzata.
"Oh perfetto!" La donna chiude la porta alle sue spalle, scomparendo dalla nostra vista non prima di avermi lanciato uno sguardo assassino.
Mi accascio sul letto, rendendomi conto di aver perso l'ennesima occasione di intimità con la mia ragazza e mi passo le mani sul viso.
Guardo il volto arrossato di Leyla e sorrido alla sua espressione imbarazzata che vorrei tanto fotografare.
"Poteva andare peggio"
"No Charles, non poteva andare peggio" Le mani le coprono il viso mentre si dispera dalla vergognano.
Adoro quando si imbarazza fino a diventare rossa come un pomodoro.
"Eh dai — le lascio un buffetto sulla guancia, sorridendole — non dirmi che non immaginava che noi due potessimo fare..."
"Charles!"
"Perché ti imbarazzi così tanto? Non è la prima volta che lo facciamo."
"Io vado in bagno" Si alza dal letto, dirigendosi verso la toilette dopo essersi rimessa la maglietta.
Sorrido alla mia ragazza che in compenso mi rivolge un dito medio.
Simpatica!

"Davvero delizioso" Mi gusto il sapore del pancake preparati da Nelly che è da stamattina che mi guarda con uno sguardo strano.
Probabilmente è per "l'incidente" di stamattina.
"Che programmi hai per oggi?" La mora mi rivolge parola dopo aver terminato la sua colazione.
"Pensavo ad un pic nic sulla spiaggia. Che ne dici?"
"Penso che sia un'idea meravigliosa." Il suo sorriso mozzafiato nasce sulle sue labbra morbide che bacerei ogni fottuto secondo.
Dio quanto sono fortunato.

Come primule nell'oceano // Charles LeClercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora